Tracy Grave
La storia di Tracy Grave inizia dalla tenera età.
L’artista sardo infatti, già da bambino, scopre una musicassetta dei Bonjovi (New Jersey) nel garage del padre, ne resta affascinato e comprende che quel tipo di musica segnerà la sua vita.
A 12 anni si trasferisce nella capitale e inizia a cantare in varie hard rock band, con le quali propone cover di Guns ‘n Roses e,appunto, Bonjovi. Le band tributo però non soddisfano appieno l’artista, che lascia la musica e si dedica alla stesura di poesie fino ai 18 anni, quando un altro trasferimento, in quel di Piacenza nel 2006, fa rinascere in lui la passione musicale.
Forma quindi gli Hollywood Pornostar, band Sleaze Rock, con i quali incide un EP e un album nel 2008 e ottiene notorietà nel panorama Rock e Glam internazionale. .
Dopo aver aperto concerti per Adam Bomb e Pretty Boy Floyd durante un tour con varie tappe anche all’estero, la band si scioglie l’anno successivo e Tracy continua il suo percorso da solo, collaborando con varie band e musicisti del panorama Glam Rock e Metal, ma anche Elettronico e Industrial, che lo portano ad aprire live per Alice Cooper, Faster Pussycat, Paul Dianno, L.A Guns, Backyard Babies e a partecipare al programma TV Salaprove, rete MTV con la band Lethal Poison.
Produce anche il singolo “I don’t wanna miss your love “, registrato in collaborazione con Luca Pinotti e che uscirà postumo nel 2014. https://www.reverbnation.com/tracygrave/songs Nel 2013, Tracy rientra in Sardegna con l’intenzione di creare un progetto solista nuovo, qualcosa di originale che lo conduca su una strada diversa…
Partecipa quindi a varie manifestazioni canore, classificandosi sempre ai primi posti e creandosi un suo seguito. Dopo cosìtanta esperienza maturata nel corso degli anni, ad inizio 2015 nasce “Faith”,EP acustico di 5 brani con cui l’artista intende riadattare i cliché del Glam Rock sotto una forma nuova, più radiofonica, vicina al classico sound AoR, con la collaborazione di Joey Zalla, chitarrista e cantante dei fiorentini Jolly Rox e mixato negli arrangiamenti di chitarra da Gabriele Sarti.
Promosso con un mini tour acustico che consta varie tappe nell’isola, le copie dell’LP, in solo due mesi, trovano riscontro in tutta Italia e negli U.S.A ottenendo recensioni molto positive. Questo non è che il preludio a qualcosa di molto più grande; Tracy pensa già al futuro album, girando il video del singolo “Rise Again”.
Questo è un brano molto profondo e riflessivo, che descrive una rinascita interiore, metafora anche di voglia di cambiare, di “rinascere “non solo come individuo ma anche come personalità artistica, nella creazione di qualcosa che provenga dal suo fuoco interiore e non più da influenze esterne. Il singolo viene registrato e arrangiato nei DGM STUDIOS di Badesi da Gabriele Oggiano, già conosciuto nel panorama italiano, e ottiene un grande successo, passando per mesi in varie radio italiane.
A seguire, Tracy propone un altro video, intitolato “Welcome to my Madness”. Questo è un brano molto intenso e introspettivo in cui l’artista si mette a nudo, esprimendo il suo bisogno di essere sé stesso ma, nel contempo, di fuggirne via, di spaziare al di là dei propri limiti, sempre metafora di rinascita e cambiamento.
Entrambi i video sono stati girati da Aaron Gonzales, della Ignes Fatui e, grazie alla collaborazione con la Star1 Records della Florida, entrano a far parte della piattaforma VEVO. http://viacom.tv/music/star1/tracy-grave.php http://www.mtv.com/artists/tracy-graves/
Con il chiudersi dell’anno 2015, Tracy inizia a dedicarsi alla realizzazione del nuovo album, presso i DGM STUDIOS di Badesi, con la collaborazione di Federico Fresi alle chitarre e nuovamente di Gabriele Oggiano. L’album, intitolato “In The Mirror of Soul “, consta di 10 brani (tra cui 4 di Faith riarrangiati ) da cui traspare la grande forza emotiva, nonché la personalità eclettica e camaleontica dell’artista; la sua voce graffiante, calda e potente, rende questo disco assolutamente senza precedenti. I testi sempre molto curati e profondi, spaziano dal rock melodico, all’hard rock, all’AoR mantenendo però i suoni sempre molto puliti, i refrain facilmente orecchiabili e privilegiando l’aspetto vocale. “In The Mirror of Soul ” sottolinea l’assoluta maturità artistica di Tracy: la sua competenza, professionalità, viscerale passione per la musica e quel briciolo di pazzia che serve per rendere l’artista, un vero artista…tanto da poter quasi rintracciare un genere tutto suo, definibile, senza alcun azzardo, “Grave Rock”.
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