Foto di Nonsolofoto Cagliari

Non poteva essere scelta meta migliore per proseguire il processo divulgativo di una disciplina che nell’isola conosce lusinghieri tassi di frequentazione. Vedere all’opera tanti esperti della materia in un unico consesso di sicuro permette di dare costanti stropicciate agli occhi e nel contempo incrementa lo spirito di emulazione. Fino a ieri è stato WTT Feeder, peraltro una novità assoluta in Sardegna; chissà che la straordinaria cordata di dirigenti made in Sardinia non decida, in un futuro prossimo, l’ulteriore passo in avanti nel prospettare l’idea di portare da queste parti i protagonisti del WTT Contender o addirittura Champions, cioè i praticanti d’alto bordo, quelli che con la racchetta e le movenze fisiche rasentano l’impossibile. Sognare è lecito ma ora ci si accontenta abbondantemente delle mirabilie osservate in questi sei giorni di sfide appassionanti al PalaPirastu di Cagliari sublimate dalle incoronazioni di Zhu Yuling (Macao) nel singolo femminile, di Yuto Muramatsu (Giappone) nel singolo maschile. Qualche mezzora prima meritata dose di ovazioni se la sono presa i doppisti. Fra gli uomini spiccano Martin Allegro e Adrien Rassenfosse (Belgio), tra le donne Yashaswini Ghorpade e Krittwika Roy (India). Il giorno prima l’Italia ha avuto la sua serata di gloria con il primo posto del sardo Johnny Oyebode che insieme con Gaia Monfardini vincono nel doppio misto superando i connazionali Niagol Stoyanov e Giorgia Piccolin.

Puntare sulla nascita di nuovi talenti autoctoni è l’obiettivo del Comitato sardo della FITeT presieduto da Simone Carrucciu che di sicuro proseguirà la sua azione prorompente nel rinnovare l’effetto vetrina del territorio, con il basilare ausilio delle istituzioni. “Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla buona riuscita del WTT Feeder – dice – in particolar modo il presidente federale Renato Di Napoli che ha creduto nuovamente nelle nostre potenzialità organizzative”.

Diverse figure sono risultate essenziali nel cullare i propositi della Federazione nazionale di proporre proprio nel capoluogo isolano la kermesse agonistica compresa in un circuito che tocca tante città di tutto il mondo. Come la Regione Sardegna, tramite gli assessorati al Turismo presieduto da Franco Cuccureddu e allo Sport, la cui responsabile è Ilaria Portas; e poi il Comune di Cagliari rappresentato in questi giorni dall’assessore allo Sport Giuseppe Macciotta.

Vedendo l’entusiasmo tangibile da parte degli spettatori accorsi a Monte Mixi si capisce che il grande evento cattura e appassiona. Le belle parole spese dal Presidente del CONI Sardegna Bruno Perra rafforzano sicuramente l’intento di proseguire su questo filone. Nel corso delle premiazioni ha fatto piacere vedere tra le autorità il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi, a testimoniare che qualsiasi tipo di racchetta susciti un significativo appeal sugli sportivi. Infine non si può dimenticare l’apporto fondamentale di tutti coloro che stazionando dietro le quinte hanno garantito che le sei giornate di gare procedessero regolarmente: operai specializzati, personale federale, arbitri e volontari sono stati davvero impareggiabili nel garantire l’armonia tra atleti di culture ed etnie differenti che nel nome del Tennistavolo creano un ambiente sereno e pacifico da prendere ad esempio.

L’ultima giornata ai raggi X

(a cura di Roberto Levi)

Singolare femminile

Particolarmente significativo il risultato di Zhu Yuling, testa di serie n. 16, che si è imposta per 3-2 (10-12, 8-11, 9-11, 11-9, 11-8) sulla giapponese Sakura Yokoi, n. 1 del tabellone. Nata in Cina Zhu è arrivata a essere n. 1 al mondo nel 2017 e nel 2018 e ha conquistato tre ori, due argenti e due bronzi ai Mondiali. Una malattia del sistema immunitario l’ha costretta a lasciare il tennistavolo per quattro anni. Ha ripreso lo scorso settembre, quando ha ricevuto una wild card per partecipare al WTT Champions Macao, in quello che è oggi il suo nuovo Paese. Ormai Zhu ha un’altra carriera, come professoressa all’Università, però la passione per il tennistavolo non l’ha abbandonata.

Oggi nel primo set Yokoi si è imposta scattando dal 4-4 al 6-4 e rimanendo in testa fino al termine del primo parziale. Nel secondo è partita sul 5-1 e non si è fatta più raggiungere. La giapponese alla ripresa del gioco dal 4-4 si è portata sull’8-4, dal 9-5 è stata rimontata (9-8) e ha chiuso i conti.

La macaense ha nuovamente reagito nella quarta frazione e dal 3-5 ha piazzato un break di 5-0 (8-5), conquistandosi il diritto di disputare la “bella” nella quale dal 5-5 ha messo a segno lo spunto decisivo.

La premiazione femminile è stata effettuata dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi e dal capo di gabinetto dell’Assessorato Regionale allo Sport Andrea Dettori

Le semifinali

Yokoi aveva battuto in semifinale per 3-0 (11-8, 11-7, 11-7) la coreana Choi Hyojoo. Nel primo set la coreana dal 4-4 si è portata in vantaggio (6-4) ed è stata superata (6-7). Dall’8-8 Yokoi ha conquistato gli ultimi tre punti. Nel secondo parziale la nipponica dal 2-2 è salita sul 4-2 e dal 4-3 al 7-3. È stata raggiunta (7-7) e ha piazzato il decisivo break di 4-0. Alla ripresa del gioco Yokoi dal 4-4 è andata al comando (6-5) e dal 7-6 si è procurata quattro match-point (10-6) e ha sfruttato il secondo.

Zhu Yuling (n. 16 del seeding), ha sconfitto per 3-1 la giapponese Sachi Aoki. La nipponica dal 3-3 ha guidato sul 5-3, dal 5-4 ha allungato sull’8-4 e sul 10-6 ha approfittato della terza palla set. La macaense ha reagito di prepotenza e la seconda frazione è stata un assolo. Nella terza è tornato l’equilibrio (6-6), poi Zhu è scattata sul 9-6 e sul 10-7 e il primo set-point le è bastato.

L’ex capofila mondiale ha continuato la sua azione (3-1), ha perso sei scambi consecutivi (3-7) e ne ha vinti sette (10-7), chiudendo al secondo match-point.

Singolare maschile

Yuto Muramatsu, proveniente dalle qualificazioni, ha prevalso per 3-1 (14-12, 7-11, 12-10, 11-7) sul francese Lilian Bardet, testa di serie n. 4. Nel primo parziale il nipponico ha recuperato clamorosamente da 1-8 a 8-8, ha annullato due set-point (8-10) e non ne ha sfruttati altrettanti, chiudendo al terzo. Il transalpino è ripartito sul 7-1 e questa volta ha resistito alla reazione dell’avversario. Nella terza frazione Muramatsu dal 2-4 ha ribaltato la situazione (7-4), ha nuovamente inseguito (7-9) e ha effettuato un altro sorpasso (10-9). Ha fallito il primo set-point e al secondo (11-10) ha completato l’opera. Dopo il cambio di campo il giapponese ha subito accelerato sul 6-2 è si è visto erodere il margine (6-5) e dal 7-6 si è issato a quattro match-point (10-6), capitalizzando il secondo.

La premiazione maschile è stata affidata all’assessore comunale allo Sport Giuseppe Macciotta e al presidente della FITeT Renato Di Napoli.

Le semifinali

Bardet aveva prevalso in semifinale per 3-0 (11-9, 11-8, 11-3) sul tedesco Kai Stumper (n. 9). Il transalpino è risalito da 2-4 a 5-4 e da 5-8 al 7-8 e dal 7-9 ha effettuato il sorpasso e si è preso il primo parziale. Nel secondo Bardet dal 5-5 ha guidato sul 7-5 e dal 7-6 ha incrementato il margine sul 9-6. Sul 10-7 il secondo set-point gli ha sorriso. Nella terza frazione il francese è partito sul 4-1 e dal 4-3 è andato fino in fondo.

Nel derby dei qualificati, Yuto Muramatsu ha avuto la meglio per 3-1 (4-11, 11-7, 11-4, 11-9) sul maltese di origini iraniane Amirreza Abbasi, che in avvio è stato perfetto e si è imposto nettamente e con pieno merito nel primo parziale.

Al ritorno al tavolo il nipponico è entrato in gara e dal 3-3 ha spinto sul 6-3. Dall’8-5 è stato avvicinato (8-7) e si è aggiudicato gli ultimi tre punti.

Muramatsu nella terza frazione ha confermato di saper gestire bene il gioco dell’avversario (3-1) e dal 4-3 ha messo a segno una bella accelerazione (8-3). Dall’8-4 non ha più sbagliato. Dopo il cambio di campo il nipponico dal 5-5 si è issato sull’8-5. Dal 9-6 si è ritrovato l’avversario in scia (9-8) e si è guadagnato due match-point, concretizzando il secondo.

Doppio femminile

Le indiane Yashaswini Ghorpade e Krittwika Roy dal 4-4 hanno condotto sul 6-4 e sono state sopravanzate dalle coreane Kim Haeun e Yoo Siwoo (6-7). Dall’8-8 hanno conquistato due set-point e al secondo sono state efficaci. Nel secondo parziale ancora loro sono state riprese dal 4-2 al 4-5 e dall’8-6 all’8-10, cedendo alla seconda palla set. Ghorpade e Roy sono ripartite lanciate (5-1) e, sul rientro delle avversarie (5-4), hanno allungato sull’8-5 e sul 10-8 hanno mancato le due chance di chiusura. Ha annullato le due (10-11 e 11-12) delle coreane e alla loro terza (13-12) hanno prevalso. Nella quarta frazione le indiane hanno dominato e si sono imposte meritatamente.

Doppio maschile

I belgi Martin Allegro e Adrien Rassenfosse sono stati raggiunti dai turchi Ibrahim Gunduz e Abdullah Yigenler dal 3-1 al 4-4 e dall’8-6 all’8-8. Hanno salvato un set-point (9-10) e al loro primo (11-10) hanno completato l’opera. Nel secondo parziale gli europei sono scattati bene (4-1), sono stati ripresi (4-4) e dal 6-6 sono ripartiti (8-6) e hanno avuto tre set-point (10-7) concretizzando il secondo. Un po’ a sorpresa nella terza frazione la forbice si è aperta e i belgi hanno dilagato, tagliando il traguardo a braccia alzate.

Le premiazioni sono state effettuate dal segretario generale della FITeT Giuseppe Marino e dal presidente della FITeT Sardegna Simone Carrucciu.

Pillole organizzative

Il WTT Feeder Cagliari si è svolto senza problemi grazie all’ottima gestione del competition manager tunisino Maher Ben Ahmed e del direttore dell’organizzzione locale Roman Plese. Gli incontri sono stati diretti dal gruppo arbitrale guidato del referee Francesco Nuzzo, affiancato dai deputy italiano Elio Corrado e svizzera Katja Brand. I responsabili della call area erano Roberto Rossi e Umberto Mellini. Mario Re Fraschini era il commissario degli arbitri italiani. Gli arbitri di sedia sono stati il francese Louis-Jean Longepe, l’inglese Vladimir Shadrunov, la spagnola Carmen Maria Alonso, l’iraniana Lale Pooryamanesh e gli italiani Renato Agagliate, Gianbeppe Cuatto, Massimo De Giorgi, Pietro De Pinto, Alessandra Faina, Caterina Faragò, Emilia Pulina e Sergio Turco.