STAGE PARALIMPICO PER NEOFITI: A NORBELLO IL PRIMISSIMO STEP

Continua l’attività paralimpica promossa dal Comitato Fitet Sardegna. A Norbello erano attesi gli atleti intellettivo relazionali appartenenti alle società che lo scorso anno hanno preso parte al progetto “Tennistavolo per tutti e per tutte le età”. Diverse hanno risposto alla convocazione, comunicando che agli atleti avrebbe fatto piacere prenderne parte, ma gran parte di loro erano subissati dagli impegni, come per esempio i tesserati della Shalom di Calangianus, Il Sorriso di Ittiri e il Bonnanaro 2019. Con grande gioia dei tecnici paralimpici Martina Mura e Christian Ferro, hanno però risposto affermativamente sei atleti della Speedy Sport di Dorgali che si sono ritrovati in via Azuni assieme al coordinatore Francesco Fancello per mostrare con orgoglio il livello d’approccio con la disciplina.

“Diversamente dai precedenti – ha sottolineato Martina Mura – è stato uno stage finalizzato all’avviamento dell’attività paralimpica di queste nuove società, per cui ci siamo concentrati più sul dare spunti sia di esercizi atletici, sia di allenamento, accantonando momentaneamente qualsiasi discorso relativo alla tecnica dei gesti”.

Ha assistito agli allenamenti anche il presidente FITeT Sardegna Simone Carrucciu che così si è espresso: “Anche quello del tennistavolo paralimpico è un settore molto variegato in continuo mutamento. E’ un piacere da parte nostra tendere la mano agli atleti intellettivi alle primissime armi e ci farà piacere monitorarli costantemente grazie alla passione dei nostri tecnici che avvallano con entusiasmo questo nuovo e interessante percorso intrapreso dal Comitato”.

A ROMA COMINCIANO I MONDIALI MASTER: LA SARDEGNA PRESENTE

Giustificata fibrillazione in tutto lo stivale per i Campionati Mondiali Master che dal 7 al 14 luglio 2024 saranno ospitati presso la Nuova Fiera di Roma. I numeri sono da brividi con 6100 atleti che hanno deciso di partecipare, provenienti da 111 nazioni. Gli italiani sono circa 800 e tra loro non manca la rappresentanza sia dei pongisti sardi, sia di altre regioni ma tesserati nell’isola. Ecco l’elenco dei partecipanti:

Mariapia Are, Carlo Carta, Emanuele Marras, Sebastiano Costantino Urrai (TT Oristano), Ana Brzan, Maria Paola Tolu (Tennistavolo Sassari), Marialucia Di Meo (Tennistavolo Norbello), Marco Ibba (TT Carbonia), Maxim Kuznetsov (Marcozzi), Gian Paolo Manca, Alessandro Picciau (TT Monserrato), Pierluigi Montalbano, Roberto Murgiano (Muraverese TT), Nicola Orani (Tennistavolo Quartu), Mariagrazia Murtas, Efisio Pisano (GS TT Alghero), Wei Jian (Quattro Mori Cagliari).

NELL’EPILOGO STAGIONALE CAGLIARITANO VINCONO FABRIZIO MELIS E PAOLO BERTULU

La canicola estiva non ha intaccato il fervore degli irriducibili che prima di dedicarsi alla scelta dell’ombrellone più congeniale hanno fatto una puntatina al sempre accogliente Palatennistavolo di Cagliari, sede degli ultimissimi tornei stagionali: l’Open riservato agli over 4000 maschile e quello destinato agli over 2000 maschile.

Ne sono uscite fuori delle competizioni molto interessanti che hanno riservato proclamazioni inedite. Colpisce maggiormente l’exploit di Fabrizio Melis del Tennistavolo Guspini che in cinquant’anni (non continui) di onorata carriera collezionò secondi e terzi posti ma mai aveva provato l’investitura da leader. Stesso dicasi per l’ozierese in forza al Tennistavolo Sassari Paolo Bertulu, sebbene la sua convivenza col movimento sia piuttosto recente. Nel primo caso l’atleta guspinese riceve gli onori della società ospitante Marcozzi Cagliari e del pubblico presente per aver fatto suo l’over 2000 battendo in finale il forestiero Michele Izzo (TT Bonacossa Milano) che ha approfittato della formula Open, atta a garantire libero accesso a tutti i tesserati italiani, per fare una capatina comunque fruttuosa nel capoluogo isolano. La finale termina in tre set e sul podio salgono pure due tesserati del Torrellas Capoterra: Luigi Congiu che ha venduta cara la pelle arrendendosi a Melis al quinto set, e il presidente Celestino Pusceddu, reduce da una semifinale col lombardo in cui era avanti per due set. La classifica dei primi otto (su sedici partecipanti totali) si completa con Luca Pinna (Marcozzi), Gianmichele Zanelli (Azzurra Cagliari), Alessandro Mercenaro e Marco Schirru (La Saetta Quartu).

Ottima organizzazione e celerità nella distribuzione delle consegne da parte dell’efficiente apparato arbitrale ha contrassegnato la manifestazione che in precedenza aveva accolto gli over 4000. In questo caso Bertulu precede in classifica Maurizio Vacca (ITC Enrico Fermi Iglesias). Il portacolori del Tennistavolo Sassari si era fatto avanti nel tabellone sgominando nell’ordine Antonello Migliaccio (Torrellas) e Luca Pinna (Marcozzi). Vacca ha invece ottenuto il pass per la finale avendo la meglio su Marco Ibba (TT Carbonia), Sergio Vacca (TT Guspini). Tra i primi otto Mattia Mazzola (Marcozzi), Varis Lai (Torrellas).

MEZZO SECOLO DI ATTIVITA’ PER FABRIZIO MELIS

Seppur spezzettato, quello di Fabrizio Melis con il Tennistavolo Guspini è un feeling che dura da una cinquantina d’anni. Prima ancora, quando frequentava le prime classi elementari aveva impugnato la racchetta nella società guspinese Stella Rossa, dove militava sia il fratello, sia il mitico presidente Mauro Tuveri. Lavoro, studio, matrimonio e figliolanza lo hanno costretto ad uno stop prolungato, poi, merito anche di un tavolo da ping pong adagiato nella sua casa immersa nel verde a San Gavino, ha riscoperto il gusto del gioco. Complici anche i suoi figli che da piccini si sono subito buttati nella mischia, tra cui ha resistito il famigerato Gioele che proprio in questa stagione ha lasciato un’impronta niente male nel movimento isolano. Ma ancor più importante è il primo successo in carriera del padre quasi sessantenne che in precedenza aveva collezionato tanti piazzamenti.

Fabrizio, annata da incorniciare..

Dopo tanto tempo ce l’ho fatta, i sacrifici ripagano. L’intera stagione è stata per me ricca di episodi positivi, come l’aver battuto Marco Verminetti ai regionali master di Norbello, o anche il buon andamento nel campionato di C2, chiuso al terzo posto. Ci ho lavorato un po’ su, merito di un gruppo societario che nell’arco della stagione si è tolto molte soddisfazioni nei tornei in calendario. Questa è la conferma che chi lavora duramente, prima o poi, verrà ripagato. Ed esserci riuscito proprio nell’ultimo torneo in calendario è un’ulteriore soddisfazione.

Fabrizio Melis nel campionato master (Foto Tomaso Fenu)

Quindi a Guspini continua il grande fermento..

In palestra siamo circa una ventina di giocatori, sia amatori, sia d’altissimo livello, come Riccardo Lisci, Silvio Dessì, i fratelli Manuel e Luca Broccia, lo zio Massimiliano (col quale diamo vita a sessioni agonistiche infinite) e il figlio Francesco. E anche l’immenso Maxim Kuznetsov ogni tanto si fa due tiri con noi.

E’ ora di raccontare un po’ della vittoria cagliaritana..

Premetto che al Palatennistavolo ho sofferto tanto il caldo. Nella prima fase mi ha messo parecchio in crisi Donato Melis (Marcozzi) dotato di un puntino particolare e probabilmente l’ho anche sottovalutato perché in classifica c’è un netto divario. E invece mi sono ricreduto dopo che ho perduto il primo set; lui ha continuato a darsi da fare, io ho dovuto concentrarmi per evitare brutte sorprese. Non ho trovato eccessivi ostacoli invece con Antonello Migliaccio (Torrellas Capoterra) che non sapeva come contrastare il mio puntino. Nessun problema neppure con Luca Pinna (Marcozzi) messo a dura prova dai servizi.

Arriviamo al dunque

L’anti top di Luigi Congiu (Torrellas) mi ha fatto soffrire tantissimo nella semifinale. Questo lo si deve alla mancanza di compagni puntinati a Guspini; in allenamento ho a che fare solo con palle lisce. Mi sono trovato sotto 1-2 ma ragionandoci un po’ e mantenendo la calma ne sono venuto fuori.

Finalmente una finale vittoriosa

Anche il forestiero Michele Izzo (TT Bonacossa Milano) è stato un osso duro, ha sbaragliato Alessandro Mercenaro (TT La Saetta) e Celestino Pusceddu (Torrellas) trovandosi con entrambi sotto di due parziali. Nessuno di noi due voleva perdere, io ho puntato molto sul suo tallone d’Achille che era il rovescio, e col mio puntino insistevo su quella posizione mettendolo costantemente in crisi, non a caso ho vinto 3-0.

Morale?

Sono soddisfattissimo anche perché non sono più in erba, a gennaio ne compio 60 e come ben sanno i miei coetanei se vuoi stare bene in campo devi allenarti controllando anche l’alimentazione. Un ulteriore stimolo per me è anche la crescita pongistica di mio figlio Gioele che quest’anno ha fatto molto bene.  

Vi siete incontrati per ben tre volte in questa stagione

Premetto che lui è molto più forte di me. Però il fatto di duellare col padre lo mette in soggezione impedendogli di esprimere completamente tutte le sue potenzialità. Comunque nell’ultima stagione ha vinto sempre: in campionato più nettamente rispetto al match di un torneo open dove l’ho fatto sudare fino al quinto set.

E ora?

Affronterò un riposo forzato perché ci stanno restaurando il Palazzetto dello sport n. 2, messo a dura prova dalle infiltrazioni d’acqua. Per un mese e mezzo cercherò di restare in forma con le corsette.

a dx Fabrizio Melis in doppio con Gian Paolo Collu (Foto Tomaso Fenu)

PAOLO BERTULU IN TRE ANNI FA PASSI DA GIGANTE

Il vincitore del torneo open over 4000 di Cagliari nasce ad Ozieri 38 anni fa. Diventa assiduo seguace della filosofia pongistica con la complicità di un collega d’ufficio che durante pause caffè raccontava gli aneddoti del proprio figlio iscritto nella scuola del Tennis Tavolo Sassari. Spinto dalla curiosità, nel dicembre 2021, ha contattato il presidente del sodalizio turritano Marcello Cilloco per una lezione di prova.

Paolo, poi cosa è successo?

Vuoi per l’ambiente sereno e inclusivo della palestra, vuoi perché, di fatto, è uno sport che in breve si trasforma in una vera e propria dipendenza, da lì non ho più smesso.

Evidentemente c’erano potenzialità latenti

Premetto che nella mia famiglia, dal lato dei Bertulu, si possono annoverare dei veri e propri pionieri del pongismo isolano. I miei zii Antonello, Domenico e Margherita (con mio babbo Salvatore in qualità di Dirigente Accompagnatore) calcavano le palestre del tennis tavolo sardo negli anni ’70 e ‘80.

Ah, sì?

Di particolare talento era mio zio Antonello, che dopo i primi rudimenti nell’oratorio del Seminario di Ozieri ha fatto incetta di premi e trofei nei tornei provinciali e regionali; in seguito, ha messo su la società sportiva Libertas Ozieri facendo scuola e allenando numerosi giovani.

Al centro con la tuta nera Antonello Bertulu e, di fianco, il fratello Domenico.

La storia si fa interessante

Seguì poi l’iscrizione dei fratelli Bertulu al C.S.I. – dopo aver acquistato a proprie spese un tavolo omologato – e da lì i primi successi ottenuti con la vittoria del piccolo Domenico nella finale regionale dei Giochi della Gioventù, con la successiva partecipazione alle finali nazionali di Palermo. Evento, quest’ultimo, che all’epoca aveva tutte le carte per essere considerato un grande risultato, soprattutto se rapportato ai pochi mezzi a disposizione. Sorte simile toccò alla sorella Margherita il cui cammino finì, però, alle finali femminili regionali.

C’è dell’altro?

Il traguardo successivo fu l’iscrizione della squadra – e la permanenza per numerosi anni – al campionato di Serie D, fino a raggiungere la finale per l’ammissione alla serie C regionale. Le squadre dell’epoca erano numerose, agguerrite e potevano contare su giocatori di ottimo livello che militavano nelle file di Sassari (due squadre), Tempio, Olbia, La Maddalena, Bosa, Alghero (Fertilia).

Sfogliato l’album dei ricordi torniamo al protagonista del giorno..

Quanto a me, dopo il primo anno e mezzo trascorso nello spazio riservato agli amatori, insieme ai miei compagni di allenamento decidiamo di tentare la sorte passando all’agonismo con l’iscrizione al campionato della serie D2 2022/2023. Il bilancio a fine stagione non è stato dei migliori ma il bagaglio di esperienza era ciò che più ci interessava.

Gli allenamenti proseguono–

Infatti l’anno dopo, l’iscrizione alla serie D2 2023/2024 con i compagni Antonello Mandras e Francisco Duarte porta in dote risultati decisamente più incoraggianti con diverse soddisfazioni personali e di squadra, come la vittoria per 4-2 sull’ Olbia di Melis, Corda e Ciobanu (l’anno precedente fu un cappotto di 6-0), le vittorie di andata e ritorno su Alghero e un terzo posto di tutto rispetto nella classifica finale del campionato.

Insomma, ve la siete cavata..

La stagione appena chiusa ci lascia tutto sommato soddisfatti ma con un po’ di rammarico per alcune partite perse al quinto set che, con un po’ di fortuna ed esperienza in più, avrebbero probabilmente consentito alla nostra squadra di guadagnare posizioni e di impensierire il team dei piccoli talenti del Tennis Tavolo Sassari, promossi con pieno merito in D1.

Il bilancio della tua stagione?

Positivo, considerando l’andamento del campionato in D2, i quarti di finale raggiunti ai Campionati Sardi e la vittoria del recente torneo over 4.000.

Come si è sviluppata la vittoria del torneo?

Il girone preliminare mi vedeva opposto al giovane Mattia Mazzola (Marcozzi) e ai due veterani Antonio Cingolani (Torrellas) e Pierpaolo Cubadde Guilcier Ghilarza).

Nel primo match ho trovato ad attendermi Mattia, atleta con buoni fondamentali visibili già dai primi scambi nel riscaldamento. Mattia ha un buon top spin e una buona apertura di dritto su palla tagliata, difficilmente contrastabile se concessa su palla comoda. Dopo il primo set perso 8-11 vinco il secondo 11-4 e perdo il terzo 10-12 a causa di una serie di miei errori a rete e di alcuni punti ben giocati dal mio avversario. Sull’1-2 non mi perdo d’animo e vinco gli ultimi due set lavorando di strategia: insisto sul rovescio del giovane Mattia e inibisco così le sue aperture di dritto, cercando a mia volta le palle giuste per aprire il gioco e chiudere il punto. Termino gli ultimi due set 11-9 e 11-5 e porto a casa il match col risultato di 3-2.

Si prosegue..

Nella seconda partita del girone ho affrontato il veterano Antonio Cingolani, che riesco ad arginare in tre set vincendo 11-7, 11-7, 11-4.

L’ultimo match mi vede opposto all’altro veterano del girone, Pierpaolo Cubadde. Dopo un primo set vinto 11-4, nei successivi, complici alcune aperture andate a rete, perdo fiducia e rispondo agli appoggi di Pierpaolo senza la dovuta verve, appoggiando a mia volta e aspettando fatalmente l’errore dell’avversario piuttosto che prendendo in mano il gioco con aperture e top spin. Peraltro, alcuni top tirati a colpo sicuro hanno trovato l’opposizione di Cubadde che, chiudendo sapientemente la racchetta, faceva schizzare la pallina agli angoli opposti sfruttando l’effetto impresso dal mio stesso top, rendendo la sfera imprendibile. Appoggio dopo appoggio gli errori si sommano e il match vede vittorioso il buon Pierpaolo per 3-1.

Il girone vede come vincenti Mattia (primo classificato) e il sottoscritto come secondo per classifica avulsa e differenza set.

Andiamo al sodo..

La fase ad eliminazione diretta si apre contro Antonello Migliaccio (Torrellas), veterano che in quanto a grinta avrebbe da insegnare a tanti giovani di oggi. I colpi di Antonello sono veloci e profondi e si sposano bene con il mio tipo di gioco fatto anch’esso di top veloci e aperture con effetto superiore. Vinco il primo set abbastanza agevolmente ma perdo il secondo in maniera altrettanto netta. Il terzo set parte bene all’insegna di un parziale di 8-0 per me, ma Antonello ricorre all’esperienza e interrompe l’inerzia della partita chiamando un azzeccatissimo time-out. Tornati in campo, il mio avversario raccoglie i frutti del breve intervallo con un parziale di 4 punti portandosi pericolosamente al mio ridosso sull’8-4, ma un paio di aperture ben eseguite mi consentono di riguadagnare il terreno necessario per vincere il secondo set. L’ultimo è sì più combattuto del precedente, ma ormai sono in fiducia e chiudo bene i colpi necessari per avere la meglio su Antonello e approdare alle semifinali.

Dove si palesa il marcozziano Luca Pinna

Lui è l’ostacolo tra me e la finale. Luca è un atleta dal sorriso sempre pronto ed è prodigo di consigli utili a chi, come me, ha iniziato da relativamente poco. È un piacere incontrarlo sia per la sua allegria e la sua grinta contagiosa, sia perché – in questo caso – rappresenta un’occasione per misurarmi dopo la (sonora) sconfitta patita nel torneo in cui ci incontrammo per la prima volta, a Norbello, agli inizi della mia “carriera” pongistica.

Come si sviluppa?

L’andamento della partita segue la precedente vinta contro Antonello Migliaccio. Nel primo set prevalgo io 11-8, ma nel secondo set Luca fa valere tutta la sua abilità nei blocchi in risposta ai miei top di dritto, blocchi che elevano la durata degli scambi e i decibel delle nostre rispettive esultanze. Inoltre, una serie di colpi di rimessa molto ben eseguiti dal Pinna mi trovano senza risposta e la partita impatta sul’1 a 1. Nel terzo e quarto set entro in campo con più fiducia e la mia varietà di servizi mi aiuta a frapporre alcuni punti tra me e il mio avversario; il distacco viene poi capitalizzato da una serie di top alternati prima sul suo dritto e poi sul suo rovescio e riesco a chiudere la semifinale a mio favore per 3-1.

La tensione aumenta..

Terminata la gara io e Luca ci approcciamo insieme al tavolo nel quale era ancora in corso l’altra semifinale tra Sergio Vacca (TT Guspini) e Massimo Vacca (ITC Fermi Iglesias). Sul 2-1 per Sergio, che appariva in grandissimo spolvero con ripetute aperture di dritto e rovescio, la partita sembrava indirizzata su un risultato ormai chiaro ma – complice la stanchezza di Sergio e complice la caparbietà di Maurizio, il pronostico viene ribaltato e Maurizio approda in finale con un risultato di 3-1.

Arriva la fase clou

La finale – come tutte le finali che si rispettino – è combattuta. La partita viene giocata punto a punto, set a set, con il primo che si chiude a mio favore sull’11-7 e mi fa abbassare la guardia quel tanto che consente a Maurizio di rientrare in partita e avere la meglio su di me nel secondo set. Il mio avversario è abile sia nei blocchi da media/lunga distanza, sia nelle aperture di dritto, che arrivano sulla mia parte di tavolo sì lente, ma con una traiettoria molto arcuata e uno spin superiore difficilmente controllabile. Riesco ad avere la meglio sui suoi blocchi variando la direzione dei colpi, mentre evito le sue aperture in top tentando di aprire per primo il gioco, con risultati tutto sommato positivi che mi consentono di chiudere in vantaggio il terzo set e portare la partita dalla mia parte sul 2-1. Il quarto e potenziale ultimo set mi vede in vantaggio sul 10-8 con la palla della finale nelle mie mani: lo smash del match point, tirato di piatto e a colpo sicuro sul dritto di Maurizio sfiora il bordo del tavolo per millimetri e questo mi fa perdere ogni concentrazione. Risultato del quarto set 14-12 per Maurizio e finale del torneo che si decide al quinto e ultimo set. Da non sottovalutare l’aspetto psicologico che una finale porta in dote: alla stanchezza fisica si somma la tensione mista alla paura di perdere, cocktail che rischia di far venire ai pongisti di ogni categoria il classico braccino che agevola un gioco troppo conservativo per il timore di sbagliare. Devo ammettere, tuttavia, che nella palestra di Sassari ci sono match con un thrilling pari se non superiore alla finale di un torneo, e questo tempra gli atleti e li rende pronti a tutto. In effetti, una serie di servizi con top superiore mi mettono nella posizione di chiudere diversi punti e mi consentono di portarmi in vantaggio: stavolta non fallisco il match point e porto a casa il torneo per l’esultanza del mio unico ma accanito tifoso sugli spalti: mio babbo.

Ringraziamenti?

Doverosa premessa per il Presidente Marcello Cilloco che tiene insieme un movimento come quello del tennis tavolo sassarese che accoglie bambini, giovani e meno giovani, persone con disabilità e anziani in un ambiente sano e altamente inclusivo. I miei compagni di squadra e di mille battaglie: Francisco, Antonello e Paolo e tutti gli atleti e allenatori della palestra. La mia compagna Claudia che sopporta le mie sessioni in palestra e mio figlio Leo, che è ancora piccolino per prendere in mano la racchetta ma che, magari, in futuro lo farà.