SuggestioniCiaocomestaiA3
“Tutto bene”


 

Se incontri qualcuno, non chiedere mai “come stai”.
Fai la figura del maleducato, ma almeno non ti rovini la giornata.
Perché i neuroni specchio sono in agguato e captano gli umori del prossimo e se,
alla tua cortese ma incauta domanda, il tizio ti risponde “male male, e come
vuoi che vada, non se ne può piu'”, quel lamento da flagellante medievale, da
maniaco del cilicio, da Savonarola pronto per il rogo, lo avrai nelle orecchie
tutto il giorno, non ti lascerà nelle ore d’ufficio, ti rovinerà la digestione
e, se sei un po’ psicolabile, ti consegnerà impotente a notti insonni in cui ti
rigirerai a furiscus senza trovare sollievo.
A me e’ capitato ieri.
Ero al bar Ibba e già pregustavo la mia solida conchiglia alla crema, quando
entra un mio amico di FB…ciao come stai…gli faccio, un millesimo di secondo
prima che mi accorgessi della sua faccia cadaverica, grigia come dopo una colica
renale o un attacco di diarrea.
Non faccio in tempo a cercare una scusa per fuggire quando quel Giobbe
reincarnato si lancia…come vuoi che vada, male male malissimo, ho la sinusite
e la sciatica e poi, te la ricordi lei? Ieri le ho inviato la buona notte…e
lei, secca…forse per te, per me no!…e non risponde ai miei sei punti
interrogativi ??????….che restano senza eco…così, appesi al vuoto, ignorati,
maciullati dalla sordità femminile…sei ricciolini con un puntino ai piedi
devastati dall’indifferenza, sei ganci da macellaio dove appendere la mia
angoscia…ma dai, esagerato, prendi almeno qualcosa…no, no devo andare, ho
anche la nausea e un dolore al cuore, un po’ di disuria e di penuria …e quel
relitto, quella larva umana si allontana strisciando sulle macchine
parcheggiate, attraversa il semaforo col rosso…un cane si scosta di scatto
strattonando il guinzaglio…si dimostra più furbo di me e non si fa contagiare
dai neuroni specchio…

A meno che non ti trovi nella sede del PD, dove e’ scontato incontrare Civati
alla ricerca di un microfono su cui piangere, o un Fassina che si macera le
carni col gatto a nove code…sappi che ogni mattina, secondo le statistiche,
quando stupidamente rivolgi un “come stai” a chi incontri, rischi 77 volte su
100 di sentirti rispondere…mah, insomma, si vivacchia, potrebbe andare
meglio…8 persone ti ululeranno la propria sofferenza mortale…non ne posso
più, anche oggi ho tentato di annegarmi nella doccia…mentre solo 14 ti
sorrideranno…va bene, dai, siamo sopravvissuti…
In Europa va meglio che in Italia perché 76 persone ti diranno “si vive”…17 ti
diranno “bene, grazie”…ma 7 ti chiederanno di accompagnarli all’obitorio con
deviazione all’agenzia Pani.
Per trovare gente felice devi attraversare il Mediterraneo, volare oltre il
Sahara e incontrare i nigeriani che ti risponderanno tutti contenti…tutto
bene, siamo scampati all’ebola e contro Boko Haram ci stiamo organizzando…o
gli ugandesi, che vivono in un Eden…ben 47 su cento ti diranno che hanno
trascorso una buona giornata, anche se esiste un inferno nascosto dove 21
disgraziati ti chiederanno soldi per scappare dalla guerra e dalla fame.
La Cina e la Grecia stanno meglio di noi…eppure dovrebbero stare peggio…i
cinesi con quel color giallo che, si sa, non e’ che sia l’immagine della salute
e un PIL calato spaventosamente dal 128 al 126 %…e i greci che, aspettando
Tzipras, forse qualche problema ce l’hanno anche se, secondo me, il 15 % che si
dichiara felice o e’ ricco di suo o spera di vedersi cancellare il debito
pubblico come fecero con la Germania nel 1953…

Non so se la statistica sia stata fatta da incompetenti, ma penso che sia
sbagliata la nostra filosofia della vita…un popolo di Kulu infustu, sempre
nichilisti, rattrappiti nella disistima, votati all’autocommiserazione, timorosi
degli spiriti invidiosi e pronti a punire la nostra felicità, incapaci di
volgere il pugno contro le nuvole nere che attraversano la nostra esistenza
urlando…va tutto beeene e domani sarà meglio di oggiiiiii, e chi se ne
fregaaaa, oggi sono stato feliceeeee…come le grida allegre di siu Remigiu, che
dava il bando nelle vie strette de bidda facendosi annunciare dal gracchiare di
una trombetta ricurva di ottone, come quella del 7.o Cavalleggeri di
Custer…una serie di note che echeggiavano a Regaliu, come la musica di Bach
sotto la volta illuminata della Fenice di Venezia.

 

Tonino Serra