Sa.Spo. Cagliari: con la Boccia Paralimpica c’è voglia di raggiungere traguardi importanti
Vanno in palestra sempre più determinati nel fare progressi. I cinque atleti paralimpici saspini cimentatisi nella Boccia (Francesco Frau, Paolo Puddu, Daniele Massidda, Cristian Martis, Sara Cara), sono perfettamente consci che per raggiungere livelli encomiabili occorre mettersi sotto e soprattutto apprendere con molta attenzione tutti i trucchi nascosti nella pratica.
L’allenatrice del team cagliaritano Maria Antonietta Tuveri sembra ancor più determinata, specie dopo che ha visto con i suoi occhi i livelli eccelsi mostrati da giocatori di valenza mondiale presenti a Olbia, il mese scorso, nel corso del BISFed Boccia Regional Open, capace di raggruppare 60 atleti provenienti da 15 Paesi europei.
“Una bellissima manifestazione, ben organizzata, con atleti molto bravi ed esperti – ha confermato Tuveri, inquadrata nel pool arbitrale – durante il quale ho potuto acquisire nuovi tatticismi, mai visti prima”.
Nel corso della competizione la voglia di fare bene da parte dei campioni rendeva il clima agonistico di prim’ordine. “Ciò che mi ha colpito particolarmente – ha continuato l’allenatrice della Sa.Spo. – è stata la meticolosità esibita da alcune squadre, tra le quali spiccava la Francia, incline a dosare qualsiasi gesto atletico; si intuiva perciò che neanche il più piccolo movimento era frutto del caso”.
Si fa riferimento ovviamente a realtà che hanno a che fare con questo sport da tempi remoti, mentre l’Italia bocciofila è da appena quattro anni che cerca di ritagliarsi uno spazio tra le opportunità paralimpiche. “Ho avuto la conferma che il tutto si svolge in un clima di serietà assoluta, dove le regole sono rispettate al massimo”.
Non capita tutti i giorni di assistere in Sardegna a competizioni del genere, e gli atleti Francesco Frau e Paolo Puddu erano presenti a Olbia: “Erano felicissimi – dice Tuveri – ma allo stesso tempo hanno capito che i loro colleghi erano di un altro pianeta. Per questo sto insistendo sul fatto che per diventare bravi e competitivi devono osare maggiormente, e credere fermamente nelle loro potenzialità”.