I Quattro Mori…ma po prageri!
I Quattro Mori…ma po prageri!
Ogni tanto mi chiedo perché la gente ignori che la nostra storia e’ la nostra identità.
E che la storia si compone non solo di atti individuali o di massa…un gesto eroico alla Salvo d’Acquisto o un comportamento dignitoso di interi popoli come dopo la strage di Parigi; ma anche di simboli, di immagini, di colori, di miti, di musiche.
L’Ogliastra ha il suo simbolo nella Guglia rocciosa sotto Baunei, in Perda Liana, negli Scogli Rossi di Arbatax. Per noi ierzesi, il simbolo e’ Porcu ‘e Ludu, ma anche Sant’Antonio…una roccia piena di querce e una chiesa posta su un pianoro assolato, che racchiudono la memoria del mondo contadino e la sua profonda spiritualità. E Ulassai, fino ai primi del Novecento, conservava come una reliquia lo stendardo di quattro secoli prima con l’effige di Santa Barbara da un lato e di San Salvatore dall’altro.
Per noi sardi l’identità di popolo e’ la Bandiera dei Quattro Mori, a volte girati a destra o a sinistra, a volte bendati per non vedere lo scempio dei conquistatori di turno o con la bandana sulla fronte come Berlusconi …non ho mai capito il verso, ma quel drappo con le quattro facce nere sono la mia storia, il mio passato e, spero, il mio futuro.
Naturalmente c’è il tricolore, con l’inno nazionale; ma e’ una bandiera giovane, che racconta un’altra storia, oltre i confini della nostra isola…bella certamente, onorata, però distante.
Qualcuno ultimamente ha sollevato il problema di cambiare la nostra bandiera, per sostituirla con qualcos’altro…che so, la quercia sradicata degli Arborea, in ricordo di una sconfitta irreversibile…o le teste imponenti dei guerrieri di Monte Prama…dalle bandane agli occhi cerchiati come quelli di alcuni amici di partito o di adolescenti in tempesta ormonale.
Pinuccio Sciola, di cui non posso parlare male per evitare che mi passi il conto delle sue numerose cene tra i suoi capolavori, che da un po’ di tempo hanno addirittura trovato una voce e una musica…dicevo, Pinuccio vorrebbe ammainare per sempre il nostro drappo perché non sarebbe politicamente corretto e rispettoso del mondo arabo…perché rappresenterebbe le teste decapitate di quattro comandanti mori, arabi, sconfitti dal re Pietro I d’Aragona nella battaglia di Alcoraz , nel 1096…tre anni prima che Goffredo di Buglione entrasse nella Gerusalemme liberata…quattro teste mozzate, come fa oggi l’Isis nel suo neonato califfato e che vorrebbe replicare presto in piazza San Pietro…direbbero a Casteddu, ma ti potzu toccai?.
Gli studiosi dicono anche che i quattro campi della bandiera sarda sarebbero delineati dalla croce di San Giorgio (campo bianco e croce rossa), un santo che sarebbe intervenuto nella pugna contro i musulmani. E su questo vi prego di non scherzare perché San Giorgio e’ Ogliastrino a tutti gli effetti…era vescovo di Suelli, quando noi facevano parte di quella diocesi, e da noi veniva spesso in vacanza fermandosi qua e la a ridare la vista ai ciechi o a costruire strade in quattro e quattr’otto spaccando le montagne che gli si paravano davanti…come quella di Osini, che si chiama ancora sa Scala se Santu Jorgiu.
A me piace questa bandiera, perché ha un valore catartico, che spinge in un angolino riposto del mio cervello le antiche paure…ir morus, ir morus…
Ci vedo la resistenza Ogliastrina contro gli arabi che sono calati sulle nostre coste per mille anni razziando uomini e bestie, impedendoci di coltivare per secoli le nostre coste, costringendoci a dissanguarci pagando ronde miliziane e costruendo cento torri di avvistamento…mi piace pensare che siano le teste dei pirati barbareschi che attaccarono Barisardo il giorno di Santa Lugia e finirono soffocati nelle sabbie mobili…o quelli che attaccarono Sarrala facendo decine di schiavi tra cui Maria Pitzettu, che però li incanto’ con le sue arti maliarde, divenne la tata del figlio del rais di Tunisi e torno’ a Tertenia in trionfo.
E mi piacerebbe, questa bandiera, anche se fosse quella consegnata nel 1017 da papa Benedetto II ai Pisani in aiuto dei Sardi contro i crudeli saraceni di Museto, che in quegli anni minacciavano di conquistare Sardegna e Italia…e che lascio’ il nome alla spiaggia di Museddu. Sempre di una rivolta contro gli invasori si tratta…e dovrebbero capirlo anche in Continente, dove parlano di Resistenza a ognia scansada de camminu…
Quella resistenza, quelle virtù guerriere dei sedi che ci appaiono vive nei dipinti del pittore perugino Domenico Bruschi posti nella volta della sala del Consiglio del palazzo Viceregio di Cagliari…o nel dipinto di Filippo Figari nella sala Consiliare di Cagliari…sempre barbareschi in ginocchio, a rendere omaggio ai vincitori. Politicamente provocatorio verso l’Islam? Come il Maometto all’inferno, che compare in un quadro della Basilica di san Petronio a Bologna, che alcuni anni fa un gruppo di musulmani voleva far rimuovere?
Volevo dire a Pinuccio di ritirare la proposta…lo fece anche Mario Delitala nel 1919 quando in una xilografia realizzo’ una bandiera sarda che, al posto dei mori, recava l’immagine di un pastore, un contadino, un marinaio e un eitasinarada…unu minadori.
Ritirala, anche per evitare che la tua proposta sia presa ad esempio in altre nazioni…che di casino ce n’è già abbastanza…
Immaginate se, in nome del politically correct, invocato da Pinuccio, a Venezia si dicesse di cambiare il gonfalone di san Marco con l’effigie di una gondola o del Fornaretto o del Ponte dei sospiri…vi riderebbero in faccia prima di decapitarvi come il Doge Dandolo sui gradini di san Marco…oh! San Marco, un santo rubato da Alessandria d’Egitto da due mercanti, e il leone col libro…rubato anch’esso alla bandiera del sultano d’Egitto Baybars, incontrato dai veneziani durante le razzie nell’Impero Latino d’oriente…furuncus ke macittus!
E i cavalli di piazza San Marco, che compaiono anche negli asciugamani? Rubati anche loro durante il saccheggio di Costantinopoli nel 1204, durante la IV crociata…ma non doveva essere contro i musulmani?…poi rubati da Napoleone Bonaparte e torraus dopo che gli pestarono ir murrus a Waterloo, anche se nel frattempo ne fecero gratis una copia e la misero sull’arco del Carrousel di fronte alla piramide del Louvre…
E pensa, Pinuccio, se a qualcuno viene in testa di chiedere il cambio del Flag agli inglesi…eh si, perché la Union Jack si sovrappone alla croce di san Patrizio patrono d’Irlanda, che appena gli irlandesi se ne accorgono, pittiku su casinu..
Al contrario, gli australiani se la tengono ben stretta la Regina e la Union Jack, anche se l’hanno corretta, ma non mettendoci sopra un canguro o un armadillo, bensì sei stelle come gli stati e una stella per i territori…e giacché erano in giornata, vi hanno aggiunto anche un simbolo fantasioso della Croce del Sud…mai visto un pasticcio più illeggibile…
Pensate se a qualcuno volesse far sparire dalla bandiera portoghese i simboli dei viaggi in Asia, Africa, Brasile, Giappone a cercare spezie ma anche e soprattutto…schiavi.
O se Bruxelles dicesse alla Germania…cara Angioletta, forse sarebbe indicato cambiare i colori della bandiera, che si ispira alle uniformi prussiane durante le guerre napoleoniche.
O, ancora, se qualche imam si accorge che a Livorno c’è il Monumento dei Quattro mori…mica abbiamo l’esclusiva…che celebra le vittorie riportate contro i corsari barbareschi alla fine del XVI secolo dall’Ordine dei cavalieri di Santo Stefano, un Ordine corsaro cristiano appositamente creato dal Granduca Ferdinando I de’ Medici, Gran Maestro dell’ordine?
Scoppierebbe una guerra santa se si abolissero le Bandiere di preghiere del Tibet…va beh, in parte l’hanno fatto i cinesi durante la rivoluzione culturale; o se si dicesse a molti paesi arabi di togliere dalla loro bandiere il simbolo della Mezzaluna, che secondo molti musulmani e’ un’antica icona pagana. Non a caso la mezzaluna non compare nella bandiera dell’Arabia Saudita, Stato islamico per antonomasia, e nemmeno in quella dell’Iran, stato teocratico ispirato all’islamismo sciita…ma nessuno direbbe nulla se in quella iraniana si disegnasse una forca appesa ad una gru.
Io, sulla Mezzaluna ci andrei cauto.
Avete badato al fatto che i nostri cornetti o croissant, ci assomigliano molto?
Tenetevi bene, perché devo dirvi che noi cristiani ce li siamo inventati per irridere la bandiera dei turchi, musulmani anche se non arabi, dopo averli sconfitti sotto le mura di Vienna nel 1683, bloccando la loro avanzata verso l’Europa. E se Erdogan ci dicesse di smettere di produrli perché ogni volta gli viene il nervoso pensando a quella sconfitta? E d’altronde, il Real Madrid non ha tolto la croce dallo stemma della squadra per non irritare il nuovo padrone, il Qatar?
Un’ultima cosa. Quando saccheggiarono l’accampamento turco, i cristiani del re polacco Jan Sobieski e di Eugenio di Savoia, scoprirono che quei baldi conquistatori bevevano una strana bevanda corroborante, eccitante e gradevole al gusto…il caffè. Due giorni dopo a Venezia si apri’ il primo Café e pochi anni dopo…fu aperto a Cagliari il bar Ibba, dove, Pinuccio mi perdoni, ogni giorno mi siedo ad un tavolino e celebro la nostra vittoria cristiana contro l’Islam…bevendo un buon caffè e divorando un croissant alla crema.
Insomma, se non lo avete capito…lasciatemi in pace i Quattro Mori…che’ i fanatici mica si accontentano…si comincia col dito e si pigant su brassu!
Tonino Serra