matteotti

Oggi, in giro con mia moglie, ho guardato il mondo dal di dentro. In piazza Matteotti vari gruppi di tre o quattro giovani di colore seduti sull’erbetta dei giardinetti o sulle panchine, cellulare in mano. Chiacchierano, smanettano, mandano messaggi. Qualche commerciante di prodotti scarsi, sistemati a terra aspetta che compratori si fermino per comprare la loro merce. Ragazzi abbronzati, occhio con luccicante sguardo pieno di malizia, si fanno accompagnare da ragazze che indossano pantaloncini cosi’ minuscoli da risultare praticamente inutili. I locali del quartiere della marina colmi di persone che consumano prodotti varie, ovunque mascelle in movimento. Tre prostitutone coscioni all’aria, corpulente, tipo Tina Turner, appaiono improvvisamente in strada, gridano oscene parole con accento straniero. Vecchi con indosso camicie hawaiane vergognandosi delle loro rughe si muvono come fantasmi. Automobili lentissime, al volante autisti storditi dalla calura. Movimenti di persone, a destra ed a sinistra Tutti vanno verso una qualche direzione, pullman, motorini, biciclette. Il caldo è appiccicoso, come la mia magliatta nera. Una donna seduta su una seggiola talmente alta che la minuscola gonna non può nascondere le pudenda. Le mutande sono biance abbinate alla gonna. Maschi muscolosi, innamorati del proprio braccio, più della donna che si portano appresso. In mostra tatuaggi a go go, tutti uguali, tant’è che non averli, oggi, ha lo stesso significato dell’averli allora. Una fabbrica di anestetico invisibile ha gettato nell’ossigeno puro soffio profumato di acqua omologata.Tutti si comportano come automi programmati, nessuno sembra interessato a cio che accade davvero, anzi, nasconderlo sembra essere l’hobby quotidiano, e ridere, scherzare, godere, divertirsi è diventata l’unica occupazione … e lo comprendo … capire, comprendere, vedere amareggia la vita e non ferma la dissoluzione…..

GianLuca Medas per Medasa.it