Paralimpismo in Sardegna: la morte di Angelo Vitiello
Il suo sorriso spalancava le porte dell’ottimismo a duecento metri di distanza. Vogliamo immaginarlo così nel momento in cui la sorte ha decretato il trapasso da questo mondo in vista di qualcosa, si spera, ancor più appagante.
Nessuno ha accettato la notizia della dipartita di Angelo Vitiello, compresi i suoi pluriennali amici che ruotavano attorno al comitato paralimpico isolano, dove oltre a rappresentare la provincia di Sassari, ricopriva il ruolo di consigliere regionale in quanto delegato regionale della sua amatissima FIPIC (Federazione Italiana Pallacanestro in carrozzina).
Le complicanze di una malattia implacabile hanno impedito ad un uomo dalla mente che germinava idee ogni quarto d’ora di proseguire la sua opera di divulgazione della cultura paralimpica che ultimamente si stava espandendo su più propaggini.
All’inizio era solo ed esclusivamente basket in carrozzina con la bella storia scritta in venticinque anni assieme alla ANMIC Sassari che ha fruttato 6 scudetti, 6 Super Coppa Italiana, 1 Coppa dei Campioni (e quattro finalissime), 3 Coppa Italia, quattro finali nella André Vergauwen Cup (purtroppo senza mai salire sul gradino più alto del podio).
Belle soddisfazioni che hanno lasciato il segno nel movimento cestistico italiano. Seguì una breve pausa di riflessione di tre anni prima di avventurarsi a capofitto su un progetto iniziato a coltivare nel 2017, richiedente sforzi particolari, soprattutto nella ricerca assidua di persone con disabilità da far confluire in una polisportiva, dove l’offerta avrebbe dovuto essere varia.
Venne attratto soprattutto dal Calcio Balilla Paralimpico, attività di per sé molto aggregante che sicuramente avrebbe potuto stuzzicare gli appetiti dei tanti potenziali campioni da coinvolgere. Il suo sogno già da allora era di forgiare individualità capaci di conquistare palcoscenici internazionali. Il pensare in grande gli ha sempre permesso di non arrendersi al primo ostacolo: con le buone maniere, la perseveranza e il suo modo di fare sempre affabile, sarebbe potuto arrivare molto lontano con la sua realtà. Nel frattempo, si lasciò tentare pure dal tennistavolo, disciplina praticata nelle fila del Tennistavolo Sassari dove con la sua presenza attirò nuovi tesserati.
E passo dopo passo il suo desiderio si è concretizzato con la nascita della Polisportiva Sandalyon che la scorsa estate è uscita allo scoperto a Sassari con l’allestimento di “Tott’umpare” una manifestazione diluita in tre week end in cui disabili e no, perfettamente immersi nella cultura paralimpica, si sono sfidati in tornei di Freccette, Tennistavolo e Calcio Balilla. Un primo assaggio prima che la società potesse ampliare le sue ambizioni verso la boccia paralimpica, il tiro a segno e soprattutto nell’elaborare un progetto di sport terapia. Tappe che Angelo non può più gustarsi di persona, ma chissà che qualcun altro non voglia seguirne le orme, magari realizzando altri suoi desideri di comune interesse che andavano oltre lo sport, come l’arte, la cultura l’escursionismo.
A fine ottobre, visibilmente provato da una salute traballante non si è voluto perdere la cerimonia delle benemerenze, organizzata a Cagliari. Come sempre ha dispensato belle parole a tutti; gran parte dei presenti non poteva però minimamente immaginare che quella sarebbe stata l’ultima volta.
La presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna la giunta regionale, il consiglio e tutti gli amici conosciuti nella sua instancabile attività sono vicini ai familiari di Angelo per questa grande perdita. I funerali si terranno a Sassari, giovedì 3 febbraio 2022, alle 11:30, presso la chiesa di Santa Maria di Bethlem.