Pallanuoto Sardegna: la Croazia si aggiudica la Waterpolo Sardinia Cup
Fanno spettacolo pure gli errori e le ingenuità commesse da due compagini dal forte blasone ma che sguazzano in una fase ancora preparatoria prima dell’appuntamento più atteso, quello di Tokio. La Croazia vince, ma pur convincendo solo in parte il suo allenatore, davanti a tanti tricolori agitati da giovani aficionados festanti, sfila a bordo piscina per ricevere la Sardinia Cup in quanto è riuscita ad imporsi sia con l’Italia (15-12), sia con la Russia (14-5)) il giorno prima.
Il Settebello dovrà sfruttare il test di oggi contro la Russia previsto alle 12:00 (diretta su Rai Sport + HD) per dare nuove e si spera convincenti risposte al suo tecnico Alessandro Campagna.
La sconfitta non ha quindi mitigato l’entusiasmo del movimento sardo che è pronto a stilare bilanci molto lusinghieri. Il presidente della FIN Sardegna Danilo Russu, sornione e affabile
distribuisce pescioni in terracotta e altre chicche d’artigianato sardo per lasciare un ricordo indelebile a tutte le delegazioni che hanno partecipato alla tre giorni internazionale. Magari torneranno da privati cittadini per affollare le tante perle ambientali distribuite tra costa ed entroterra: sarebbe un successo, tanto auspicato da Regione Sardegna e municipalità cagliaritani che puntano più che mai al binomio sport/turismo.
“Sono molto contento per il clima di festa generatosi in concomitanza con l’esordio del nostro Settebello – ha commentato Danilo Russu – riscontrando anche che i ragazzi dei nostri vivai non solo sono rimasti profondamente colpiti dal gioco espresso da due delle nazionali più forti del mondo, ma a fine gare hanno atteso con profonda ammirazione l’uscita dagli spogliatoi dei loro beniamini per richiedere foto e autografi. Sulla partita c’è poco da dire, le squadre sono sotto carico e le partite servono per indicazioni importanti. Aspettiamo Italia-Russia per la chiusura della Sardinia Cup; raccoglieremo i feedback di tutti, convinti che la manifestazione Sardinia è destinata ad un proseguo”.
GARA DAI DUE VOLTI MA GLI OSPITI VIVONO DI RENDITA
La prima segnatura è dei Campioni del Mondo in carica e dopo quella prodezza di Matteo Aicardi si pensa ad altre mirabilie. Ma chi viene dall’altra parte dell’Adriatico non ha nessuna intenzione di affliggersi così in fretta.
Il primo quarto si chiude 4-3 per gli ospiti e dopo i centoventi secondi di pausa il rullo compressore balcanico si mette in moto fissando un parziale di 6-1. Alle due contendenti il senso unico non piace ed ecco riemergere gli azzurri che dopo l’intervallo più lungo restituiscono il punteggio tennistico (6-2). I croati tengono a bada gli avversari che per due volte si riportano a -1; nei minuti conclusivi i futuri conquistatori della Sardinia Cup fanno azione di contenimento vincendo di misura il quarto parziale (3-2).
Tra gli azzurri, che hanno schierato anche il secondo portiere Gianmaria Nicosia, si segnalano le triplette del miglior giocatore dei mondiali 2019 Francesco Di Fulvio e del capitano Pietro Figlioli. Va a segno due volte Michael Bodegas, e riempiono la casellina dei goals pure Alessandro Velotto, Vincenzo Renzuto Iodice, Matteo Dolce e il sopracitato Aicardi.
Nel tabellino avversario il miglior cannoniere è Maro Jokovic (3). Doppiette di Loren Fatovic Luca Bucic, Ante Vukicevic, Paulo Obradovic. Un goal per Luka Loncar, Andro Buslie, Lovre Milos, Javier Garcia.
A fine gara parlano i due allenatori. “Abbiamo cominciato male – illustra un laconico Alessandro Campagna – poi ci siamo riscattati con un buon terzo tempo, arrivando però un po’ stanchi alla fine. Mi è piaciuta la reazione e questo è un fatto positivo. La Croazia è una delle candidate al titolo olimpico; nel caso ci dovessimo riaffrontare a Tokio la gara sarà da studiare a tavolino. A Cagliari ci stiamo allenando benissimo, la squadra si impegna spronata anche dalla buona accoglienza. Oggi abbiamo un’altra sfida importante, speriamo di fare bene”.
Sodisfatto a metà anche Ivica Tukac: “Penso che sia stata una bella partita con due facce diverse dove noi abbiamo dominato nella prima parte, poi sono subentrati parecchi problemi. Il risultato mi importa relativamente, fa sempre piacere vincere specie se l’avversario è illustre come il Settebello. Dobbiamo ripartire dalle belle cose affiorate nella prima parte del match, e limare quelle negative. Tendiamo a regalare sempre, siamo come una mucca che produce tanto latte e poi viene buttato. Siamo ancora in una fase interlocutoria però forse sarei dovuto intervenire con più piglio in certe fasi confuse dove l’Italia si stava facendo sotto. A Cagliari siamo stati benissimo, ci hanno accolti con tanto riguardo tifosi, organizzazione, dipendenti dell’albergo e gli amici della nazionale italiana. Spero che questa esperienza serva sia a noi, sia all’Italia per andare avanti e fare bella figura alle Olimpiadi”.
LE VEDUTE GLOBALI DEL COORDINATORE DELLE NAZIONALI MASCHILI E FEMMINILI FABIO CONTI
RIVERITI E COCCOLATI
“A Cagliari abbiamo ricevuto un’accoglienza incredibile. I ragazzi sono attenzionati sotto tutti i punti di vista, in una piscina meravigliosa che è piaciuta tantissimo ad Alessandro Campagna: ci ha lavorato molto volentieri. Speriamo che questi giorni trascorsi In Sardegna portino bene ai nostri ragazzi anche in termini di serenità perché stanno per affrontare una Olimpiade che semplice non sarà da tutti i punti di vista, a parte quello tecnico, ma soprattutto logistico e organizzativo”.
STATO DI SALUTE SETTEBELLESCO
“I giocatori stanno bene ma sono capaci di venire fuori nei momenti che servono. Queste partite, come quelle passate della World League le affrontano come se fosse uno studio. L’importante è che facciano vedere il loro valore autentico quando cominceranno i quarti di finale alle olimpiadi. Da lì in poi comincia il percorso per le medaglie”.
LE RICETTE PER LA RIFONDAZIONE DEL MOVIMENTO SARDO
“Dall’incontro avuto ieri con i dirigenti dei club sardi è emersa la voglia di ripartire e di rifondare qualcosa. Queste manifestazioni servono a dare stimoli importanti ai giovani. Per farlo bisogna spogliarsi del proprio personalismo e impostare un lavoro comune. La federazione è a loro disposizione. Siamo partiti da alcuni punti fondamentali. Intanto le rappresentative sarde sarebbe il caso che partecipassero ai campionati giovanili come Comitato Regionale. Questo è importante per rivitalizzare quei vivai che non hanno numeri sufficienti per affrontare in autonomia certe competizioni. Cio è fondamentale per la ripartenza. E poi faremo venire a cadenza mensile o settimanale un tecnico della Federazione che possa supportare questo momento di crescita. Poche cose ma concrete”.
LE IMPRESSIONI DEL DECANO SESETTO COGONI: “DIRIGENTI DA PLASMARE”
Una delle pietre miliari della pallanuoto sarda ha dato una mano concreta nell’organizzazione della Sardinia Cup. Sesetto Cogoni patron della Nuotomania ha ascoltato attentamente le dritte snocciolate da Fabio Conti. Ora attende che ci siano reazioni concrete.
I dirigenti, questi sconosciuti..
Hanno bisogno di queste manifestazioni e anche dall’incontro avuto con Fabio Conti è scaturito che le problematiche degli allenatori finiscono sempre sul tavolo dei dirigenti, ma loro non ci sono mai. Appuntamenti del genere sono formativi per percepire, se ce ne fosse ancora bisogno, che la pallanuoto non ruba spazio al sincronizzato o viceversa ma che devono coesistere per la buona conduzione di un qualunque impianto privato o pubblico che sia.
Non sembra affatto semplice..
Tutte queste anime, essendo sport acquatici, salvamento compreso, devono dare la loro spinta, la loro piccola occasione di progressione, di miglioramento. L’ottica del dirigente non è la stessa del tecnico, utilissimo nel suo mestiere per l’aiuto che può dare, però alla fine è il dirigente che deve studiare e impostare le strategie.
Chissà che l’arrivo della nazionale non rivoluzioni tutto..
Questo tipo di evento mi riporta indietro nel tempo, tra la metà degli anni ottanta e la metà degli anni novanta, quando la nazionale venne per tre volte. Ricordo Alessandro Campagna in versione capitano, uno dei maggiori esponenti di quella generazione, con Ratko Rudić allenatore, che poi ha riportato i successi che tutti conosciamo. Quei risultati, indirettamente, hanno coinvolto anche la nostra isola perché in quel periodo abbiamo avuto atleti in nazionale giovanile. E poi mai come in quel periodo abbiamo avuto squadre militanti tra la serie A e la C, una C nazionale però, non come ora che siamo ridotti a farla disputare a livello regionale con appena due squadre iscritte. Come ha aiutato allora, questo tipo di manifestazioni aiuteranno anche nel nostro presente.