Il Buongiorno bisogna meritarselo (con una foto bellissima rubata ad Adriana)


 

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1) Non auguro il buongiorno – alle 120 famiglie di Bologna, che hanno rifiutato 45 delle 55 case popolari alla periferia della città, appena ristrutturate per una spesa di 5,5 milioni di euro. L’affitto sarebbe stato in media di 120 euro al mese. L’incredibile rinuncia sarebbe stata giustificata dal fatto che gli appartamenti erano senza balconi, che la zona non era appetibile, che non si poteva scegliere tra tre diverse proposte e che erano in periferia, anche se questa e’ ben servita dai mezzi pubblici. Un fatto che si giustifica solo con una considerazione….questi non sono senzatetto”, ma “senza pudore” e “senza cervello”.

– ai fanatici islamici che in Niger hanno ucciso cinque persone e bruciato sette chiese cristiane durante una feroce dimostrazione, con tanto di bandiere francesi e di ritratti fi Hollande dati alle guance, contro le vignette sul Profeta pubblicate da Charlie Hebdo. In Niger vivono 25 mila cristiani che scompariranno in breve a cusa dell’islamizzazione della regione, come sta succedendo in Turchia e in Medio Oriente.

Nel frattempo noi occidentali stiamo ancora discutendo se abbia ragione l’illuminismo di Voltaire, con la difesa senza riserve dei diritti perdonali e quindi della libertà assoluta di parola , o il realismo etico di Max Weber che distingue tra l’etica della convinzione o dei principi e quella della responsabilità…insomma, detto in ierzese, ognuno dica quello che vuole, ma non sia irresponsabile e capisca le reazioni alle sue azioni derisorie.
Secondo insomma…il pugno papalino minacciato da Bergoglio a chi gli dice fillu’e bagassa, si può ipotizzare o no?. Comunque, ai miei fratelli cristiani del Niger io consiglierei una buona scuola di tiro e una ottima palestra di autodifesa…poi potranno anche discutere di filosofia..

-ad Assan Asnrallah, leader del movimento libanese filo iraniano, che minaccia Israele affermando di disporre di “armi di ogni tipo”. un attacco vi tro zia reale il giornale israeliano Maariv scrive che, secondo fonti dell’intelligence, la prossima guerra con Hezbollah sarà “la più dura dell’era moderna”. In occidente, si preparano le campagne per boicottare i prodotti israeliani mentre Vattimo cura il suo pensiero debole e andrà in giro per guerra l’Italia per raccogliere soldi utili a comprare armi agli antisionisti.

2) Auguro un buon giorno – al liceo classico di Lanusei che secondo Eduscopio, la banca dati della Fondazione Agnelli, e’ l’istituto che meglio prepara gli studenti ad affrontare l’Universita. Purrroppo, come scrive R. Secci, su 20 diplomati solo uno su tre supera il primo anno di Università. Il dato fa comunque ben sperare per il futuro.

– al gruppo archeologo Fedalis 59 di Barisardo, che hanno organizzato un’escursione su Teccu, l’altopiano famoso per le emergenze nuragiche. Mario Piras scrive che il gruppo ha ripulito dai rovi il nuraghe Sellersu che oggi può essere visitato e apprezzato per la sua bellezza.

– a Marcello Cannas, sindaco di Seui, che si sta attivando per costituire una piattaforma comune con Sadali, Esterzili e Seulo in grado di rilanciare una regione in grave crisi economica e sociale. Tra l’altro, come scrive Giuseppe Deplano, si vorrebbe ottenere una deroga al Piano del ridimensionamento scolastico a favore dell’istituto “Filiberto Farci”.

– a Mohammed Dajani, palestinese, già professore di Studi americani presso l’università di Al-Quds, diventato popolare anche al di fuori dei confini di Israele quando, nel marzo dello scorso anno, ha condotto un gruppo di 30 studenti palestinesi – primo caso nella storia – ad Auschwitz-Birkenau, il famigerato campo di sterminio nazista dove furono uccisi milioni di ebrei con zingari e omosessuali. La visita rientrava in un più ampio progetto che vede coinvolte l’università palestinese di Al-Quds, l’università tedesca Friedrich Schiller e l’università israeliana Ben Gurion e che ha come scopo quelle di far conoscere agli studenti di ciascun paese le sofferenze degli altri due. Pochi giorni prima della visita al campo di concentramento di Auschwitz un gruppo di ragazzi israeliani aveva visitato il campo di rifugiati di Dheisheh, a sud di Betlemme, dove vivono i palestinesi allontanati dalle loro case nel 1948 a seguito della nascita dello Stato di Israele, comunemente conosciuta in Palestina come la Nakba (“la catastrofe”). Ieri, uscito di casa Dajani ha trovato la sua macchina incendiata. Così ha immediatamente pubblicato la foto su Facebook scrivendo: «L’altra notte, la mia auto è stata data alle fiamme. E tutto quello che ho da dire è: l’Islam è la mia religione, e la moderazione sono la mia dottrina e il mio stile di vita». Una pacata condanna dei fanatici cultori dell’odio…si può incenerire una macchina, ma non la dignità di una persona libera.