Le interviste di Pia: Guido Scano13233363_10207805024836524_37692583_n

L’idea di una intervista al maestro Guido Scano è nata dopo che questo inverno ho seguito l’organizzazione, come Associazione Culturale Nosu Impari di Torino, della conferenza di Giovanni Masala al Teatro Principessa Isabella di Torino che ci ha permesso di conoscere meglio la figura del grande compositore Ennio Porrino, soprattutto affrontando uno studio più attento della sua opera lirica “I Shardana”. Guido Scano è infatti un conoscitore di Porrino e ha eseguito in più occasioni alcune sue composizioni; inoltre, egli è estimatore di un altro musicista e compositore sardo Lao Silesu (Samassi 1883 – Parigi 1953) e nel 2000 ha collaborato con altri musicisti alla pubblicazione del CD  “Lao Silesu, Cameristica”


 

La musica è linguaggio universale, indubbiamente, ma con delle peculiariatà sociali, storiche, geografiche. In quale dimensione musicale si ritrova?

  • – Certamente in quella sociale, direttamente per quanto riguarda la mia attività concertistica; indirettamente in merito alla diffusione che faccio tramite incontri, convegni, conferenze.

– L’interesse verso Porrino e Silesu è dettato dalle sue origini sarde? Potrebbe darci due buoni motivi per far apprezzare la loro musica ai più lontani da questi generi?

  • – Sono entrambi musicisti che hanno trovato più riconoscimenti fuori dall’ isola che all’ interno, salvo negli ultimi tempi. Peccato che in vita siano stati costretti entrambi ad andare via dalla Sardegna, come sempre un po’ … matrigna nei confronti di chi vale. Posso dire che ogni volta che faccio ascoltare i brani di Silesu del mio CD la sorpresa è grande: nessuno si aspetterebbe un musicista sardo! Infatti, Silesu spesso “assomiglia” a Debussy, o Puccini; pertanto, chiunque può ascoltarlo con piacere. Porrino è più “impegnativo” ma non per questo poco interessante, anzi. E comunque, quando lo eseguo dal vivo anche il pubblico, abituato ai concerti di musica classica, reagisce molto bene  Diciamo che un motiv, secondo me, li rende più attraenti .

– Insegnare musica oggi ai giovani cosa vuol dire? Consiglierebbe loro d’intraprendere la carriera musicale?

  • – A parte le difficoltà oggettive che ci sono in tutti i campi, un giovane dotato di musicalità e deciso ad investire in questo settore, può avere anche molte chances . Però se va all’ estero è meglio; c’è un maggior rispetto nei confronti dei musicisti. In Italia è ancora viva l’immagine del musicista tutto genio e sregolatezza (che vuol dire anche = bassa considerazione).  Nel mio insegnamento cerco sempre di infondere negli allievi la consapevolezza che questa nostra arte deve essere vissuta per dare gioia, a se stessi e a chi ci ascolta. In questo modo, realizziamo un tipo di comunicazione molto intensa e d’ impatto.

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– Conosco sua moglie e suo figlio. Possiamo dire famiglia d’arte? E le radici artistiche familiari vanno indietro nel tempo?

  • – La mia nonna paterna era pianista, spesso andavo a studiare il pianoforte da lei; ascoltavamo spesso dischi e leggevo i libri di musica che aveva in casa . Mia moglie anche, suo nonno materno aveva in casa il pianoforte su cui suonava. Un suo zio tuttora suona il clarinetto in varie formazioni jazzistiche. Nostro figlio ha ricevuto come input un orecchio assai evoluto, che gli permette un elevato spirito critico come ascoltatore e una grande facilità di apprendimento nel suonare vari strumenti (dal violino al pianoforte alla tromba al basso elettrico al saxofono)

– Sbaglio o spesso c’è una vena polemica nei confronti di quelle istituzioni che dovrebbero sponsorizzare la musica classica?

  • – Più che polemica è una fotografia della realtà: avendo sempre viaggiato all’estero, prima come studente poi come concertista, ho potuto fare confronti continui. Spesso nei posti “chiave” dei teatri italiani ci sono persone totalmente inadatte, senza una preparazione specifica. Da loro, come è possibile avere un “prodotto” qualitativamente giusto se non hanno la possibilità di fare scelte intelligenti ?

 

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Biografia:

Guido  Scano,  docente di Pianoforte al Conservatorio “Boito” di Parma, ha svolto attività concertistica in tutta Italia e all’ estero (Francia, Turchia, Slovenia, India, Lituania, Egitto, Malta, Bielorussia, Montenegro, Austria, Bulgaria) come solista, in duo pianistico e in vari gruppi cameristici.  Inoltre, ha fatto parte di giurie in importanti concorsi internazionali (Polonia, Grecia, Portogallo) e ha tenuto masterclass in Danimarca e Germania sulla tecnica razionale .

Come docente Erasmus, ha insegnato presso il conservatorio superiore di Murcia (Spagna) e di Cluj-Napoca (Romania) contribuendo alla diffusione della scuola pianistica di Vincenzo Scaramuzza, celebre didatta italo/argentino .

Dopo il diploma al conservatorio di Bologna, ha seguito il corso di perfezionamento quadriennale dell’ Ecole Internationale de Piano a Lausanne (Svizzera) e successivamente al Mozarteum di Salisburgo .

Coordinatore della stagione “A suon di musica” al Piccolo Regio di Torino, fondatore del Premio “Montani” e responsabile organizzativo del Centro Internazionale Ricerche Musicali .

Referente nazionale del “Concours Musical de France” .

Nel 2015 ha assunto la carica di Direttore artistico di “Torre Molina Academy” of Music and Performing Arts .

Ha effettuato registrazioni per la RAI-TV, TeleMonteCarlo, RadioCapodistria e altre emittenti italiane e straniere .

Al suo attivo, vari CD per diverse etichette, con brani in prima assoluta .

Prossime tournèes in Olanda, Svezia, Belgio .

Collabora con esponenti del mondo teatrale (Stefania Sandrelli, Milena Vukotic, Alessandro Valentini, Paola Curino, Lucilla Giagnoni) per la realizzazione di spettacoli con voce recitante e pianoforte .

 

Pia Deidda Per Medasa.it