caffeLa mia caffettiera.


Vecchia, senza manico, consunta, macchiata. La mia caffettiera. Non riesco a cambiarla. Sarebbe ingrato mandarla in pensione solo perché usata. Non riesco ad iimmaginarne una altra sul fornello, magari una elegante, smagliante, nuova, lucente, dal manico nero e sporgente. No. Non potrei mai farle questo torto. Preferisco lei, che ha lavorato per me nelle notti complicate, per aiutarmi a combattere sonno e stanchezza, nei difficili momenti della lotta con pagine avversr che non riuscivo a riempire di parole, o nei pomeriggi, dopo pranzi veloci e senza fiato. Non ti cambierò fino alla tua fine. Perché meriti un rispetto che va oltre la normale estetica del consumatore incallito. Certo mi brucero’ ogni volta versandomi il caffè, tenendoti col guanto, ma so che l’amore è così, o non è niente. Eccovela dunque colei che assieme a me veglia la notte e il pomeriggio mi da la carica. 😀 

 

 

Gianluca Medas per Medasa.it