Il Buongiorno bisogna meritarselo #4 (10 febbraio 2015).
10 febbraio 2015, martedì
Il Buongiorno bisogna meritarselo ( con Perda Liana innevata- foto di Mara Micheli)
1. Non auguro il Buongiorno
- – alla mamma di Melito, Napoli, che si e’ servita della complicità inconsapevole del figlio di 10 anni per aiutare i suoi complici a rapinare una banca. Infatti, su ordine della mamma, il bimbo ha aperto una porta agendo sul maniglione antipanico e consentendo ai banditi di entrare in banca. Bottino…2000 euro!
- – alla Selca, azienda di Berzo, un comune dell’Alta Valle Camonica, che dopo il fallimento ha lasciato 23mila tonnellate di rifiuti tossici australiani esposte alle intemperie in un capannone industriale cadente. Una multinazionale australiana si era affidata alla Selca che aveva garantito che avrebbe “inertizzato” quei rottami, separandoli dai veleni…700 tir che hanno attraversato mezzo mondo. Ma, chi vigila in Italia?
- – al cittadino italiano, di cui non si fa il nome, detenuto a Erbil, nel Kurdistan iracheno, dal mese di luglio dell’anno scorso perché sospettato di voler entrare nelle fila dello Stato islamico. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni afferma che il consolato italiano locale segue la vicenda e l’ambasciata è in costante contatto con la famiglia. Un atru makku…
- – al ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis che fa marcia indietro sulla polemica con l’Italia: «Mai detto che Italia rischia la bancarotta…la vostra economia è forte. La crisi dipende dalle politiche europee sbagliate, ma è tempo di cambiare». Va bene…ma la Grecia qualcosina proprio non deve rimproverarsela?
2. Auguro il Buongiorno
- – al presidente emerito Napolitano che diede dignità al Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 e celebrato, da allora, ogni 10 febbraio in ricordo dei massacri delle foibe: gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, che hanno provocato la morte di 11 mila italiani, mentre tra il 1945 e il 1956, circa 350.000 italiani fuggirono dall’Istria, da Zara, Fiume e dalle isole, e si ritrovarono profughi lungo la Penisola. Giorgio Napolitano in occasione del Giorno del Ricordo del 2013 si chiese e chiese a tutti noi: «Non abbiamo ormai detto tutto su vicende di 70 anni fa? Ha senso ritornarci sopra ad ogni ricorrenza? Ebbene, si, ha senso. Riconciliazione non significa rinuncia alla memoria». Aveva ragione. Per viltà, per ideologia, l’Italia…e Pertini in primis che grazio’ Toffanin che da capo partigiano della Brigata Osoppo si era aggregato, dandogli manforte, al IX Corpus titino responsabile delle foibe e che fu protagonista della strage di Porzûs…l’Italia ignoro’ questi morti scomodi. La «parte giusta» era quella dei partigiani jugoslavi. Parlare di «identità nazionale» era «fascista». Meglio tacere. Oggi ricordiamo…almeno oggi…
- – ad Anonymous, che dopo avere bloccato account Twitter, Facebook ed email di siti dell’integralismo islamico Isis, hanno aperto la caccia a un informatico tunisino di nome Majdi. “Non avremo pace finché non sarà in galera”, hanno fatto sapere gli hacker di Anonymous in un comunicato. Majdi – i cui account, telefoni e indirizzi sono stati da loro individuati e comunicati all’Interpol -, nel frattempo, sta cambiando foto e riferimenti delle sue identità su Internet. “Ma lo prenderemo”, afferma con sicurezza Anonymous.
- – al Festival di Sanremo che, dopo la patetica galleria geriatrica di ieri a Porta a Porta, inizia oggi con Carlo Conti tra i sospiri, i ricordi, le canzoni vecchie e nuove e i pronostici di successo o insuccesso, che accompagnano come ogni anno l’appuntamento principe del nazionalpopolare italico. Lo avevo ignorato per dieci anni dopo il suicidio di Tenco, ma poi ho ricominciato a seguirlo, a volte con distacco a volte distratto oppure divertito…da due anni lo seguo con quegli amici che su fb ne commentano in diretta le fasi più o meno piacevoli…farfalline comprese. Vi aspetto stasera…
- – al pool di giornalisti internazionali appartenenti a 45 diverse testate, come l’inglese The Guardian, l’italiano L’Espresso, il francese Le Monde e la Bbc, che hanno investigato sull’evasione fiscale che ruota intorno al ramo svizzero di private banking della britannica HSBC, secondo gruppo bancario mondiale: diverse personalità politiche, dello spettacolo, dello sport, avrebbero sottratto al fisco centinaia di miliardi di euro. Ci sarebbero anche 7 mila cittadini italiani, che nel 2007 custodivano circa 6 miliardi e mezzo di euro evadendo forse 741 milioni. Si calcola che nel mondo l’evasione fiscale sia pari ai bilanci di USA Germania e Giappone…migliaia di miliardi di euro, che potrebbero con i proventi fiscali rilanciare l’economia di un terzo del pianeta. Mi chiedo…non e’ che questi evasori si avvarranno della legge sull’evasione fiscale…il famoso 3%…per beffare ancora una volta i contribuenti onesti?
Tonino Serra