I Cavallini della Giara.
Alto circa 120 cm al garrese,per un peso di 70-80 kg, il tipico “Cuaddeddu de sa jara” si caratterizza per aver una testa piuttosto grossa, occhi a mandorla, orecchie piccole e mobilissime, fronte larga e piana, profilo rettilineo, collo leggermente arcuato, groppa obliqua, ventre grosso a botte, coda lunghissima e criniera lunga ricadente sui lati.
Alcune testimonianze parlano di esemplari alti circa 90 cm dal temperamento vivace e dal carattere ribelle denominati musca pia.
La loro vita (20 anni circa), è articolata in famiglie generalmente composti da circa 7 capi (femmine e puledri) e dominati da un unico gelosissimo stallone la cui vita è scandita dai ripetuti scontri con gli altri maschi, non dominanti, in difesa del proprio Harem.
Dotati di una forte resistenza, riconoscibili per il carattere schivo e diffidente, la loro doma risulta difficile e mai completa.
La loro origine secondo alcuni, potrebbe derivare dai cavallini della Numibia mentre la loro importazione in Sardegna sarebbe da attribuire ai fenici; secondo altri invece potrebbero discendere da un razza di pony presente in alcune isole dell’ arcipelago greco ed essere stati introdotti durante gli scambi commerciali.
Il loro mantello baio, morello e sauro assume caratteristiche diverse a seconda delle stagioni, infatti risulta abbondante in inverno a protezione dal freddo e dalle intemperie e liscio lucido nel periodo estivo.
Diffuso sino al tardo medio-evo in quasi tutta l’ isola, si ha testimonianza di un ultima colonia presente nell’ arcipelago di Sant’ Antioco sino all’ 800, attualmente si trova esclusivamente sull’ altopiano della Giara che con il suo ambiente ostile e isolato ha contribuito in maniera decisiva al processo che ha portato alle odierne caratteristiche morfologiche e comportamentali.
Appartenenti a diversi privati e utilizzati ,sino agli anni ’60, nel lavoro nelle aie, con l’ avvento della meccanizzazione furono soppiantati e la razza venne inquinata da incroci fatti per aumentare la taglia a favore di una più redditizia commercializzazione.
Oggi si contano circa 600 esemplari, di proprietà della XXV comunità montana “Sa jara” che dal 1996 a oggi ha intrapreso una politica mirata alla salvaguardia e la tutela della specie, basata su una gestione unica rivolta al controllo delle malattie e al sostentamento durante i periodi di siccità.
L’ annoso problema della gestione di una razza considerata di eccezionale valore naturalistico e a rischio d’ estinzione, necessita di immediati rimedi da parte delle istituzioni e interventi mirati e decisi da parte delle amministrazioni locali e della gente del posto.
InsideSardinia per Medasa.it