Radio Alter on The Road Communications ha voluto conversare con Gigi Acquas e la sua ultima produzione discografica. L’artista che si è ha avvalso della collaborazione di Luis Fregapane, Mauro Borsetti, Mario Fabiani, Roberto Loi, Adriana Pani, Federica Lenza, Massimiliana Tocco, Massimo di Via, Salvatore Floris, Giò Mancosu e Giulio Caruso, ha dato vita ad “Harry” un cd che si richiama al personaggio di Michael Connely, per l’appunto “Harry”.

Perché questo titolo “Harry”? Chi è “Harry”?

Tempo fa lessi un libro di Michael Connely il cui personaggio era Harry Bosch, un investigatore della polizia americana di Los Angeles. Trovai interessante il profilo psicologico del protagonista poliziotto che svolgeva una vita “da cani” sia a livello lavorativo, in auto, appostamenti, inseguimenti, sparatorie, ecc., che nella solitudine della vita privata come padre single. Harry è perciò una canzone sul personaggio in questione, sia su Los Angeles di questi anni, metropoli affollata e caotica.

Qual è la relazione che intercorre tra questi dieci brani ed Harry? Ci sono dei riferimenti autobiografici? Sei tu Harry?

No, non sono io. Harry è un quadro che ho voluto dipingere su questo personaggio per il quale provo una profonda simpatia. I brani invece sono tutti slegati tra loro. Ho scelto questo titolo per la sua brevità e facilità di memoria. Mi piace il suono del nome Harry. I restanti brani sono nati sia nel corso di questi ultimi quattro anni e altri ancora più antecedenti. Per esempio “A Duru Danna” il cui testo è del poeta nuorese Luca Ceccarelli che personalmente non conosco. Lessi questi poesia in internet e mi piacque. Lo contattai telefonicamente e così è nata questa produzione. A Duru Danna parla dell’ultimo saluto di un figlio al proprio genitore che sta andando via e perciò gli canta questa ninna nanna. Sono nenie della tradizione sarda.

Questo cd è imperniato di impronte poetiche. Vi troviamo dei recitativi. Quale il perché di questa formula?

È stata l’esigenza di un cambiamento dove il recitativo ed il cantato sono nate dall’ispirazione del momento. Ogni brano è nato da un’emozione. La canzone dedicata a Pinuccio Sciola è stata composta un anno fa dopo una visita al giardino sonoro di San Sperate. L’attraversare questo spettacolare museo all’aperto mi ha ispirato per l’unicità e la comunicazione di questa arte. Nel testo ho voluto riportare parole di Pinuccio Sciola e quando la musica del brano ad un certo punto si interrompe, un gong separa le mie parole dalle sue per la profondità della comunicazione. Ho scelto questo strumento proprio per la profonda spiritualità ed intensa vibrazione. Il pensiero di Sciola sulla pietra come la base dell’universo è un qualcosa che mi ha ispirato. In seguito l’incontro con la fotografa Manuela Gemmi, che ha realizzato il bianco e nero il video e le foto in esso in you tube, ha reso un’atmosfera profondamente sensibile  e particolare.  

Il brano Angelina il cui arrangiamento è con Mario Fabiani?

Angelina è una donna anziana che ho conosciuto in Brasile. Era una mamma di una famiglia di napoletani immigrati in Brasile il cui figlio Rafael Alterio è un musicista che ha composto la musica dedicandola alla madre. Il testo è una riflessione sulla vecchiaia e su come vorrei che fosse la mia vecchiaia. In omaggio a questa donna ne ho titolato il brano.

Questo tuo lavoro discografico è dunque un percorso di riflessione sull’esistenza, sulla poesia. Poi concludi con una canzone “Ti ho visto le ali”.

“Ti ho visto le ali” sono gli abbandoni che avvengono nella vita di ciascuno di noi. Incontriamo tante persone più o meno care e questo è sia un allontanamento fisico che emotivo dovuto a qualsiasi ragione. Quando vediamo le ali di una persona è perché essa ci da le spalle e sta prendendo un altro volo e percorso.

Harry in tutte queste riflessioni come conclude la sua esistenza? Con le ali o con un omaggio poetico? D’altronde rappresenti un’umanità nella sua solitudine, esistenza e nostalgia

Fondamentalmente nella sua tristezza. Harry è un personaggio che tira a campare svolgendo un durissimo lavoro perché lui è nella squadra omicidi. Sono qui presenti le debolezze dell’uomo, la sua solitudine, l’incomprensione con i colleghi, sono molteplici gli aspetti che ho inquadrato in questo personaggio. Personaggio che poi ho scoperto che ha dato via ad una serie televisiva che non sono mai riuscito a vedere. Su Harry ho la necessità di sottolinearti che l’arrangiamento bellissimo è prodotto da Luis Fregapane un musicista di profonda sensibilità. Luis vive a Baratili, un piccolissimo paese della Sardegna dove ha scelto questo rifugio artistico di pochissimi abitanti dopo avere girato il mondo e ora si dedica agli arrangiamenti e alle composizioni. Con questo artista il feeling è stato profondo e di reciproca stima.

Questa produzione ha visto diverse partecipazioni

Si. I miei più stretti amici e collaboratori mi hanno voluto ancora seguire in questa avventura artistica che ha dato risalto alla comunicazione musicale, ma in particolare a quella poetica. Ho voluto curare i testi e le parole perché la comunicazione testuale ha un suo valore.