Ci si affida al presidente della Giunta Regionale Christian Solinas, sperando che faccia la voce grossa nel corso della prossima conferenza Stato-Regioni. Le piscine sono state dimenticate dal decreto-legge (Misure per contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica) e l’immenso patrimonio umano che gravita attorno ad esse si sente ulteriormente vessato da un provvedimento legislativo beffardo e paradossale. I diretti interessati sono costretti a brancolare nel buio con in testa mille perplessità e l’incertezza cronica sul quando potranno di nuovo immergersi nelle tanto agognate acque clorate.

Il presidente della FIN Sardegna Danilo Russu, ancora incredulo, legge e rilegge il testo del decreto: potrebbe aver saltato qualche riga preso dalla concitazione, ma purtroppo deve rassegnarsi, il caso della sua disciplina non viene contemplato. “Sinceramente fatico a capire – commenta amareggiato Russu – qual è il motivo scatenante di questo trattamento, dal momento che si dà l’ok alle partite di calcetto amatoriale senza nemmeno pretendere i certificati medici ai praticanti. Ma l’esempio è applicabile a tutti gli altri settori che possono finalmente ricominciare l’attività”.

Il presidente FIN Sardegna Danilo Russu

Prova a immaginare cosa possa suscitare questa noncuranza dei legislatori nel prendere di petto anche la situazione piscine al coperto: “L’interdizione all’uso degli spogliatoi, (prevista dall’articolo 7, pagina 4 del decreto) probabilmente c’entra qualcosa, ma per l’ennesima volta mi permetto di dissentire – continua il presidente FIN Sardegna – perché in questi mesi abbiamo dato prova di affidabilità, mantenendo quelle aree perfettamente sanificate ed igienizzate; il tutto è dimostrato dai verbali stilati dagli ufficiali sanitari che ripetutamente hanno ispezionato le strutture. Chi non conosce il movimento natatorio, potrebbe sospettare che siano proprio vasche e cloro a scatenare la diffusione del virus, ma ad oggi, non mi risulta si siano mai registrati casi di covid tra i nostri praticanti”.

A prescindere che sia una decisione politica o del Comitato Tecnico Scientifico, la situazione resta particolarmente delicata. “Chiedo un incontro urgente per portare la voce e la disperazione del nostro settore, dei nostri atleti e dei nostri iscritti, alla conferenza Stato-Regioni” si legge nella lettera fatta recapitare da Danilo Russu al presidente della Regione Sardegna che poco meno di un anno fa mostrò il suo interessamento agli sport natatori assegnando i contributi straordinari.

Una piscina

Intanto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha condiviso osservazioni e proposte di modifica al decreto-legge, inoltrate al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie e al Ministro della Salute, richiedendo di “inserire un’apposita previsione per la riapertura delle piscine al chiuso”.