Crusaders Cagliari: ultimo appuntamento con i Frogs in II divisione
L’AMAREZZA SI PUÒ SCACCIARE CON UN BEL SUCCESSO
Sarà la partita dell’arrivederci, magari da modellare con una bella vittoria. Purtroppo i risultati dagli altri campi hanno decretato che assieme agli insuperabili Blue Storms, saranno gli Skorpions a passare il turno. I varesini sono reduci da due vittorie consecutive nei confronti dei Frogs ai quali vincere a Monte Claro risulterà inutile.
Un epilogo che mette un po’ di tristezza anche alla franchigia cagliaritana che in caso di chiusura con quattro vittorie, dovrà recriminare sulla gara in trasferta di Varese, persa in modo rocambolesco sotto il diluvio universale. “La distanza tra noi e i play off potrebbe essere di soli 8 punti – risalta melanconicamente l’head coach Giuseppe Fiorito – e il rimpianto più grande sarà quel punt return in meta nel pantano di Varese”.
CAMPIONATO ITALIANO II DIVISIONE
GIRONE A
WEEK 10
CAGLIARI – C.S. Monte Claro – Via Cadello, 9
29/05/2016 – Ore 13:00
CRUSADERS CAGLIARI
FROGS LEGNANO
Qualsiasi cosa accadrà sul manto erboso di via Cadello, sarà comunque festa. Certo è che se i rosso argento fossero capaci di vendicare la sconfitta dell’andata, il bilancio complessivo della stagione 2016 avrebbe una valenza soddisfacente. Non sarà facile tenere a bada un roster composto prevalentemente da giovani di razza che però negli ultimi tre turni è rimasto completamente a secco. Il team lombardo arriverà a Cagliari con un diavolo per capello, ma la stessa compagine di casa dovrà dare il cento per cento perché, prima di riassaporare una gara ufficiale, passeranno molti mesi e il digiuno è una gran brutta bestia.
Dopo un lungo infortunio che l’ha tenuto fuori dai giochi per gran parte del campionato, dovrebbe rientrare Riccardo Pili che in settimana si è allenato con determinazione. Se il risultato lo consentirà, il coaching staff è intenzionato a schierare tutti i giocatori, anche quelli che hanno avuto meno spazio
BOTTA E RISPOSTA CON L’HEAD COACH GIUSEPPE FIORITO
I Frogs si possono battere se..
Fondamentalmente se ci crediamo. Nello specifico dobbiamo mettere pressione al loro qb, essere disciplinati sulle coperture e attenti ai trick plays in difesa. In attacco dobbiamo muovere la palla sulla terra ed evitare i drop che in alcune occasioni ci hanno penalizzato
I Crusaders non devono sottovalutare i Frogs perché..
Perché all’andata è finita 34 a 7 per loro !
L’ultima gara della stagione ha dei particolari significati per te?
Mentirei se dicessi che sono totalmente soddisfatto perché abbiamo avuto l’occasione di andare ai play off, non cogliendola. Sicuramente sono stati fatti passi in avanti, sia come singoli (specie coloro che sono venuti assiduamente agli allenamenti), sia come collettivo. Se, come credo, anche la dirigenza è di questa opinione, allora ci sono i presupposti per fare ancora meglio la prossima stagione.
E poi ci sono le nuove speranze
Mi auguro che il lavoro fatto con le scuole dia i suoi frutti in modo da avere altri giovani da far crescere
DUE ROSSO ARGENTO AI RAGGI ICS
FABIO ARGIOLAS
Defensive end
I Blue Storms erano troppo forti o voi non vi siete applicati a sufficienza
Sicuramente lo erano, ma non troppo. Infatti nella seconda metà della partita si è visto un netto miglioramento da parte nostra.
Hai notato molte differenze tra la under 19 e la II divisione?
Moltissime, è tutto un altro mondo, in II Divisione il gioco è molto più tecnico.
Sei soddisfatto del rendimento espresso in questo campionato?
Si, anche se avremo potuto ottenere risultati migliori.
I tuoi compagni dell’under non hanno voluto continuare quest’esperienza, cosa hai da dire in merito?
Ognuno è libero di prendere le proprie decisioni, non erano obbligati ad allenarsi in senior ma gli sarebbe stato d’aiuto per poter giocare al meglio nel campionato dell’under.
I tuoi propositi per il futuro?
Credo nella nostra squadra, abbiamo del potenziale. Essendo un giocatore dell’under 19 punto più al nostro campionato e se quest’anno mettiamo maggior impegno suppongo che otterremo ottimi risultati.
LUCA PERUZZU
Defensive Tackle
TUTTA COLPA DI BONITO!
Avevo già sentito parlare dei Crusaders da alcuni amici e una sera il buon Bonifacio Ruggiu mi ha proposto di provare ad allenarmi con loro. Mi ero appena ripreso da un infortunio alla caviglia e avevo voglia di cimentarmi in una nuova esperienza sportiva diversa dal calcio.
PERCEZIONI DA NEOFITA
Le sensazioni sono state estremamente positive. Un gruppo unito di amici dentro e fuori dal campo che si sono resi estremamente disponibili e pazienti nei miei confronti, facilitandomi l’inserimento nel gruppo e l’approccio con questo nuovo sport.
LA PRIMA VOLTA CON LA MAGLIA ROSSO ARGENTO
Premesso che non sono una persona che si fa trasportare eccessivamente dalle emozioni durante un evento sportivo, ho percepito la presenza di adrenalina e della giusta tensione nell’aria per una partita così importante. Purtroppo non è andata come speravamo con i Blue Storms.
PENSANDO ALLE RANE
Contro i Frogs sarà una partita difficile nel quale daremo il massimo per portare a casa la vittoria e concludere la stagione a testa alta sul 4-4.
GUARDANDO OLTRE LA SIEPE
Al momento sono concentrato sul terminare questa stagione col massimo impegno. Per quanto riguarda il futuro, ci sarà tempo per pensarci e ora non è il momento di farlo.
Desidero ringraziare sentitamente la società, gli allenatori e soprattutto i miei compagni di squadra per tutto quello che stanno facendo per me, rendendo quest’esperienza indimenticabile.
ELISABETTA MARONGIU: OLTRE LA MEDICINA C’É IL BUON CUORE
Appena si ode un lamento fuori dell’ordinario, lei si precipita in campo con la grazia di una gazzella. Presta i primissimi soccorsi al malcapitato di turno, mettendolo a proprio agio affinché insieme si possa studiare l’origine del male. La Dottoressa Elisabetta Marongiu si è integrata molto bene nel team dei Crusaders in qualità di medico sociale. Di origini ogliastrine mette impegno ed entusiasmo in una professione agognata dalla tenera età.
Come e quando sei entrata a far parte della famiglia dei Crusaders?
Se non ricordo male era il 2011: una mia amica aveva avuto un incarico nella dirigenza e sapendo che io già lavoravo come medico sociale di alcune squadre, e in assistenza ad eventi sportivi, mi aveva coinvolto. La proposta mi aveva subito colpito: non avevo mai sentito di colleghi che prestassero assistenza a partite di football americano, quindi avevo accettato con entusiasmo e curiosità.
Quando non segui i Cru che tipo di lavoro svolgi?
Al momento attuale lavoro come medico dello sport e fisiatra presso centri privati a Cagliari e fuori Cagliari.
Ormai ti senti parte integrante della squadra, come si spiega tutto ciò?
Dopo 5 anni sì. Nonostante io sia una persona che tende a rimanere sulle sue, il processo di integrazione all’interno della squadra e dello staff è stato qualcosa di progressivo e naturale. L’affiatamento era tale tra tutte le componenti del team che è stato come entrare a far parte di una “famiglia”, con tutto quello che comporta un contesto familiare: affetto, complicità, scherzo, convivialità, ma anche discussioni, critiche (per lo più costruttive), sempre mantenendo il rispetto e la comprensione reciproca.
Ci spieghi esattamente in cosa consiste il tuo ruolo?
Principalmente il mio ruolo di medico sociale consiste nel prestare assistenza sanitaria durante le partite che si giocano in casa. Quindi nella pratica rimango a disposizione a bordo campo per qualsiasi problematica di tipo medico che i giocatori delle due squadre presentino durante l’incontro: infortuni osteo-muscolari, disturbi gastro-intestinali, ferite che necessitano di medicazioni, bendaggi articolari preventivi, fino ad eventi più complessi di tipo neurologico (concussioni cerebrali) o cardiovascolare, dalla semplice crisi ipotensiva al più serio arresto cardiaco. Sono proprio per questi ultimi frangenti che i volontari del soccorso sono fondamentali.
Come ti interfacci con loro?
Sono volontari laici ma hanno la giusta formazione per intervenire ed aiutarmi sia nel trasporto e nella messa in sicurezza dell’atleta all’interno del mezzo di soccorso, dove può essere visitato e monitorato con più calma e in un ambiente protetto, sia materialmente nella rilevazione dei parametri vitali o, se necessario, in una rianimazione cardio-polmonare. Basta un briefing iniziale per mettersi d’accordo su come lavorare e in quali contesti mi serve la loro preziosa collaborazione.
Le tue mansioni non finiscono qui
Oltre che in partita mi preoccupo di seguire gli atleti anche nel post-infortunio, se lo richiedono. Nel caso siano necessari accertamenti aggiuntivi oltre la clinica. Per esempio radiodiagnostici o trattamenti fisioterapici per il recupero funzionale prima di riprendere l’attività sportiva.
A quanti anni hai deciso che avresti voluto fare il medico e perché?
La scelta di l’ho fatta a 16 anni. La motivazione principale sembrerà banale e magari melensa, ma volevo fare una professione che mi permettesse di aiutare, di essere e sentirmi utile. Il contesto familiare mi ha aiutato ad orientarmi nella scelta: diversi parenti sono medici o lavorano in ambito clinico, e li ho sempre visti soddisfatti e appassionati del proprio lavoro. Non spaventandomi la lunghezza del percorso di studi e le responsabilità che questo mestiere comporta, con le quali bisogna fare i conti, ho maturato la scelta di studiare e intraprendere gli studi per diventare medico.
Adori anche gli animali e soprattutto i cavalli, mai avuta la tentazione di diventare veterinaria?
Beccata! Oltre che in mezzo ai medici, ho avuto la fortuna di crescere circondata da animali, anche cavalli, dai quali son sempre stata affascinata, fino a farne in età più matura una vera e propria passione. Da bambina pensavo che il modo più facile per avere a che fare con gli animali sarebbe stato fare la veterinaria. Oltretutto avrei potuto unire l’utile al dilettevole: la mia passione e un lavoro soddisfacente dal punto di vista delle aspirazioni personali. Crescendo poi rifletti e prendi in considerazione altri aspetti meno romantici e più pratici di un’attività lavorativa: veterinari ce ne sono tanti e farsi spazio in quel contesto lavorativo sarebbe stato molto difficile coi tempi che corrono. Quindi ho pensato di mantenere l’ambito lavorativo, ma cambiare i pazienti. Gli animali rimangono una grande passione, ma preferisco godermeli nel tempo libero.
Gli incidenti più gravi ai quali hai dovuto assistere?
Nell’ambito del football devo dire che nonostante l’elevato impegno cardiovascolare in partita, gli scontri e i contrasti frequentissimi nelle azioni di gioco, non mi è mai capitato niente di grave. Sarà che i giocatori sono controllati con preliminari visite di idoneità per l’attivitá fisica agonistica, sarà che sono ben protetti dall’attrezzatura (caschi, shoulder, etc…) o sarà che sono stoici, gli interventi in campo non son mai stati drammatici.
Un caso particolare che ti è rimasto impresso
Riguarda una tematica molto attuale nel panorama del football americano. Un ragazzo della squadra juniores che in seguito a contrasto aveva riportato un trauma cranico con momentanea perdita di coscienza e amnesia a breve termine, destò particolare preoccupazione in me. In seguito gli accertamenti in ospedale e l’osservazione in regime di ricovero breve, avevano escluso ripercussioni cerebrali conseguenti il trauma cranico. Tuttavia, secondo le norme federali FIDAF, la concussione imponeva un periodo di riposo e di esonero da allenamenti e partite di 14 giorni. Da medico ho trovato ciò ragionevole e apprezzabile in termini di sensibilità e buon senso.
Altri casi da rimarcare in ambiti diversi?
In assistenza ad altri eventi sportivi dal punto di vista traumatologico mi è successo di tutto! Tra i peggiori un ciclista che, durante una gara di mountainbike, era finito a volo d’angelo con la faccia su una pietra. Una delle medicazioni più laboriose di cui abbia esperienza e ricordo, necessariamente da effettuare sul luogo di gara, prima di inviarlo d’urgenza in chirurgia maxillo-facciale.
Quali sono gli infortuni più frequenti e perchè?
Nel football americano visti i frequenti cambi di direzione in corsa e i contrasti le parti più a rischio e più frequentemente coinvolte sono sicuramente le articolazioni degli arti inferiori. Ginocchia e caviglie sono ottime candidate sul campo per distorsioni che comportamo rotture dei legamenti, danni articolari, e nei casi più gravi fratture delle estremità ossee. In alcuni casi si possono proteggere le articolazioni con particolari bendaggi stabilizzanti, o tutori che evitano eccessive escursioni articolari e proteggono le strutture ligamentose. Ma spesso i contrasti son talmente violenti che nonostante le precauzioni i danni arrivano.
Il dover correre come una centometrista per andare a soccorrere qualcuno implica una preparazione atletica adeguata?
No, non esageriamo. Basta che non mi chiedano di correre per lunghe distanze. Scherzi a parte, prima si arriva dall’atleta prima si capisce cosa è successo e come sta, e prima si può intervenire. La tempestività nell’intervento medico è tra le cose più importanti e uno scatto in campo alla chiamata dell’arbitro può essere d’aiuto.
Cosa ti auguri per il tuo futuro personale?
Per il mio futuro spero di poter approfondire certi aspetti della mia professione, soprattutto in campo riabilitativo. Vedere una persona considerata “malata” recuperare piano piano la propria forza, indipendenza e qualità di vita, e tornare a vivere nonostante i brutti momenti passati o presenti, credo sarebbe per me fonte di grande soddisfazione professionale e personale.
E per quello dei Crusaders?
Spero di poter continuare a far parte della squadra e spero di darle sempre un servizio migliore, adatto alle esigenze dei giocatori e dello staff tecnico. A tutti auguro che l’impegno dei giocatori in allenamento e in partita, l’impegno dei coaches nel preparare gli stessi e l’impegno della dirigenza affinchè la squadra possa lavorare in condizioni sempre migliori, venga finalmente riconosciuto.
Che idea ti sei fatta di questa disciplina?
Valorizzare uno sport come il football americano, considerato “minore” solo perchè lontano dalla cultura nazionale, varrebbe la pena anche solo a scopo educativo e formativo. Col football non si rischia di rompersi la testa, ma solo di aprire la mente a qualcosa di diverso e nuovo, e alla società questo non può che far bene.
CALENDARIO CAMPIONATO II DIVISIONE FIDAF 2016
28/02/2016 | Skorpions Varese – Crusaders Cagliari | 14 – 00 |
06/03/2016 | Skorpions Varese – Hammers Monza Brianza | 27 -00 |
13/03/2016 | Blue Storms Busto Arsizio – Skorpions Varese | 20 – 00 |
13/03/2016 | Hammers Monza Brianza – Crusaders Cagliari | 00 – 13 |
02/04/2016 | Frogs Legnano – Blues Storms Busto Arsizio | 26 – 36 |
10/04/2016 | Blue Storms Busto Arsizio – Hammers Monza Brianza | 34 – 00 |
10/04/2016 | Frogs Legnano – Crusaders Cagliari | 34 – 07 |
17/04/2016 | Blue Storms Busto Arsizio – Crusaders Cagliari | 26 – 07 |
17/04/2016 | Hammers Monza Brianza – Frogs Legnano | 16 – 33 |
23/04/2016 | Crusaders Cagliari – Skorpions Varese | 12 – 06 |
24/04/2016 | Frogs Legnano – Hammers Monza Brianza | 24 – 21 |
07/05/2016 | Blue Storms Busto Arsizio – Frogs Legnano | 34 – 14 |
08/05/2016 | Hammers Monza Brianza – Skorpions Varese | 20 – 19 |
15/05/2016 | Crusaders Cagliari – Hammers Monza Brianza | 19 – 17 |
15/05/2016 | Skorpions Varese – Blue Storms Busto Arsizio | 14 – 26 |
21/05/2016 | Frogs Legnano – Skorpions Varese | 13 – 33 |
22/05/2016 | Crusaders Cagliari – Blue Storms Busto Arsizio | 06 – 27 |
24/05/2016 | Skorpions Varese – Frogs Legnano | 28 – 12 |
29/05/2016 | Crusaders Cagliari – Frogs Legnano | 13:00 |
29/05/2016 | Hammers Monza Brianza – Blues Storm Busto Arsizio | 14:30 |
CLASSIFICA: Blue Storm 14, Skorpions 8, Frogs 6, Crusaders 6, Hammers 2.
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