Un’apertura che non è passata inosservata agli occhi di chi ha a cuore il futuro del paralimpismo sardo, già ben avviato grazie ad una tradizione pluriennale.

Il taglio del nastro

Presso l’Istituto San Domenico Savio di Selargius, la Sa.Spo, dal 1982 società guida degli sport per persone con disabilità, ha aperto una roccaforte importante per sviluppare ancora meglio la sua attività che si dipana tra diverse discipline consolidate quali atletica, nuoto, calcio balilla e boccia paralimpica. Ma gli ampi locali inaugurati qualche giorno fa, comprendenti campi da gioco e area pesi, consentono la pratica di tanti altri sport come per esempio tennistavolo, ginnastica, pallacanestro e calcetto.

La sala pesi

Tanta l’emozione vissuta negli attimi in cui il presidente Luciano Lisci ha tagliato il nastro, con alle spalle tantissimi invitati, tra cui i tecnici e i tesserati Sa.Spo che attualmente sono circa 150.

Atleti e atlete Sa.Spo

E al suo fianco non poteva mancare il vice presidente nazionale del CIP Sandrino Porru, in qualità sia di fondatore del blasonato sodalizio, sia di rappresentante ufficiale di Luca Pancalli, impossibilitato ad intervenire. Altro personaggio chiave è stato Carmelo Addaris, anche lui visibilmente felice perché il suo prezioso operato è servito a rafforzare l’immagine del paralimpismo nell’isola.

Durante la conferenza inaugurale

Il CIP isolano era presente col vice presidente Simone Carrucciu che non ha però potuto contare sull’apporto della presidente Cristina Sanna, bloccata a casa dall’influenza.

Circondato da tante autorità politiche, religiose e scolastiche, Sandrino Porru ha messo l’accento sulla bellezza della diversità ricordando i suoi compagni di viaggio che l’hanno sostenuto nel portare avanti questa iniziativa di non certo facile attuazione. In primo luogo la Fondazione Vodafone Italia che attraverso il bando OSO (Ogni Sport Oltre), ha sostenuto il progetto “Sport e non solo” con un congruo contributo economico che se non ci fosse stato, difficilmente la nuova casa Sa.Spo avrebbe potuto prendere vita. E poi onore al merito di chi li ha voluti ospitare: l’Opera Salesiana di via San Giovanni Bosco a Selargius. Porru ha ricordato anche la forte sinergia con l’INAIL grazie alla quale i disabili da lavoro hanno l’opportunità di intraprendere seriamente un’attività sportiva quale strumento di riabilitazione. E poi in materia di mobilità sostenibile sottolinea il grande ausilio dell’azienda PMG che viene incontro alle realtà paralimpiche mettendo a disposizione dei mezzi di trasporto accessibili. “E quando familiari o amici non possono garantire un trasporto costante dei propri cari verso le mete sportive – ha sottolineato Porru – questa azienda fa proprio al caso nostro”

Al centro col microfono Sandrino Porru

Importanti anche le sinergie con i due maggiori centri di riabilitazione sardi quali l’Unità Spinale di Cagliari e il Santa Maria Bambina di Oristano dove il CIP sta dando vita a dei progetti con l’ingresso di diverse federazioni che metteranno a disposizione tecnici di spessore per divulgare le pratiche sportive.

Si giocherà anche a Calcio Balilla

Comprensibile l’amarezza di Cristina Sanna per non essere potuta intervenire. Da ex atleta e ex vicepresidente Sa.Spo. è facile intuire quanto questa realtà sia molto vicina alle sue evoluzioni e l’inaugurazione rappresenta anche per lei un momento di assoluta importanza. “Sono cresciuta atleticamente e spiritualmente con la Sa.Spo – ha dichiarato – e mi fa immensamente piacere che con i nuovi locali si potrà potenziare l’attività sportiva e non solo. Penso a quanto sia importante per una persona con disabilità avere l’opportunità di stare a contatto con altra gente – continua Cristina – e poter migliorare le proprie condizioni fisiche di pari passo con quelle sociali. Tra l’altro la nuova sede è inserita in un contesto dove convivono altre realtà sportive e di aggregazione: venire in via Don Bosco a Selargius genererà tante nuove occasioni per arricchire i nostri animi”.

a dx Cristina Sanna in visita nella sala pesi

Il vice presidente Simone Carrucciu, nel portare alla folta platea i saluti di Cristina ha indicato come tutti hanno potenzialità da esibire, nessuno escluso. “La parola abilità fa parte del nostro vocabolario e come tale riguarda ciascuno di noi – ha rimarcato – e chi usufruisce di questi spazi affina le proprie individualità. La struttura è un vanto non solo per il nostro movimento ma anche per tutti coloro che hanno creduto nei valori dello sport e dell’amicizia perché grazie a questi si crea affiatamento stando bene insieme”.

a sx il vicepresidente CIP Sardegna Simone Carrucciu col delegato Sardegna Calcio Balilla Paralimpico Michele Golino