Bosa è una delle cittadine più suggestive della Sardegna, per i paesaggi incontaminati, il centro storico medioevale, il castello con le agghiaccianti leggende che lo descrivono, le tradizioni, tra cui il famosissimo carnevale. Ma è soprattutto il suo fiume, il Temo, che la rende unica e indimenticabile.


 

Questa foto che Paolo Brianda ha pubblicato sul suo profilo Instagram @paolo_bri fa capire chiaramente il perché. Il castello dei Malaspina domina sul coloratissimo borgo medievale.

Per gli amanti della fotografia che visitano la Sardegna o ci vivono, Bosa è una tappa praticamente obbligata. Questa foto che Paolo Brianda ha pubblicato sul suo profilo Instagram @paolo_bri fa capire chiaramente il perché. Il castello dei Malaspina domina sul coloratissimo borgo medievale.

BOSA, QUANDO IL PAESE E’ IN FESTA

Bosa, antica città medioevale, è considerata una delle più suggestive contrade di Sardegna.
Ad essa si può facilmente accedere da Alghero, costeggiando una spettacolare strada panoramica da cui si ammirano  mari di cobalto e paesaggi incontaminati.
A sinistra, sulla  collina , strane rocce, scavate dal vento e dalla pioggia , ricordano le casette fantastiche delle favole dei fratelli Grim.
Ma vi si può arrivare anche da Macomer, tra querce, colline lontane e  impressionanti reperti archeologici.
Bosa  si caratterizza per alcuni aspetti, la dolce collina prima di tutto, su cui si abbarbica  la città, le cui case, dipinte nei colori più vari, la rendono simile ad un delicato  acquerello.
l’altro elemento che la rende unica  tra i paesi di Sardegna è il fiume Temo, che, unico fiume navigabile  per alcuni kilometri  nell’isola, l’attraversa e la divide in due parti, il centro storico e i quartieri moderni.                     Il centro storico , una volta  in rovina per la dipartita dei tanti abitanti, oggi acquista nuova vita  col risorgere di queste  antiche case , acquistate e rimesse a nuovo da turisti innamorati della città.
Altro elemento che la  rende tipica è il maestoso castello,edificato sulla sommità della collina, attorno al 1200, a guardia delle terre dei Malaspina, che l’avevano costruita. Il castello, che occupa una superficie di circa 2.000 metri quadri, è visibile da ogni angolo del paese.
Il Temo se ne va  verso il mare lasciandosi dietro, a destra, un bel viale alberato e a sinistra , le antiche concerie, Is  Concias, oggi monumento nazionale.
Tutti questi ameni paesaggi, di mare e di terra, e questi scenari di un paese da fiaba, hanno aumentato il flusso turistico, che  ormai non si limita più alla stagione estiva,. Anche le sue feste, laiche e religiose,  sono ormai un fattore incentivante per  l’arrivo dei turisti. Particolarmente rinomato è il Carnevale bosano, Su  Carrasegare  Osincu, che prende avvio, come tutti i carnevali sardi, dalle ceneri dei falò di Sant’Antonio.

Il carnevale Bosano non offre sfilate di carri allegorici, come in altre città, ma piuttosto trasforma la città in un grande palcoscenico, dove  ognuno, in vari angoli della città, recita la sua parte, il più spesso delle volte, molto licenziosa. Questa manifestazione è rigorosamente riservata ai giovani, che sopportano il freddo invernale e i molti bicchieri di malvasia.
Per il popolo vi sono le feste religiose religise, dedicate  a San Pietro, a Santa Maria del Mare e  alla Madonna di Regnos Altos. La più suggestiva è  la processione di Santa Maria del Mare, dato che si svolge sul fiume Temo, dalla foce sino alla Cattedrale, dove la santa viene accompagnata. E al tramonto,, quando i raggi del sole cominciano a indorare la città che si affacia sul fiume, dopo l’omaggio dei fedeli, verrà riaccompagnata nella sua sede abituale.


Bosa: una città un fiume.  Il Film

Titolo: Bosa una città un fiume Autore: Sardu Salvatore Regia: Sardu Salvatore Montaggio: Sardu Andrea Musiche: Sardu Andrea Tecnico audio: Sardu Andrea Riprese: Sardu Andrea, Sardu Salvatore, Vitiello Daniele Fotografia: Sardu Salvatore Sigla: Sardu Andrea Testi: Sardu Salvatore Traduzione: Cocco Federica, Cossu Lucia Voce: Cocco Federica, Cossu Lucia, Porcu Giuseppe

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Salvatore Sardu Per Medasa.it