La Grande Anima,  Mahatma Gandhi, affermava: “ Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”. Dopo i fatti di  qualche mese fa, da parte di alcuni ragazzini nei confronti di una creatura felina senziente di qualche mese lanciata nel vuoto con crudeltà e sadismo in Sardegna, ho voluto intervistare Anna Careddu una bellissima anima sarda che con il suo impegno, sacrificio e fatica cerca quotidianamente di rendere migliore ed irradiare di energia positiva la nostra terra e gli esseri viventi del Creato. Avere coscienza di ciò ai giorni nostri dimostra che per opera di queste persone c’è ancora speranza che la vita di questo pianeta e delle sue creature si evolva nel rispetto per  la Creazione medesima nella luce della positività dell’armonia con il tutto.  

 

Quando è nato questo tuo amore per gli animali? Cosa ti ha portato a creare la “Fattoria di Minù”?

 

L’Amore è nato fin da quando ero bambina. Ho sempre vissuto in mezzo agli animali e la mia sensibilità è sempre stata presente nell’occuparmi di loro. Ciò che mi ha spinto a creare la “Fattoria di Minù” è nato nel momento in ci mi sono trasferita a vivere in campagna con  i miei bambini da quando erano piccoli perché volevo che vivessero nella libertà della natura e poter giocare senza tutte quelle restrizioni che vengono imposte dai condomini, come la musica, il pallone no, i pattini no, ecc. Quando ci trasferimmo all’epoca vivevano con noi sei gatti e tre cagnolini e tra questi Minù una maltesina che poi ci ha lasciato per vecchiaia. Quando ci trasferimmo trovammo un primo agnellino gettato dentro un cassonetto. Così sorse una domanda: un gatto e un cane lo si può curare e invece con un agnellino che si fa? Non essendoci un centro o un rifugio decidemmo di tenerlo pensando anche al fatto che ci poteva fare da decespugliatore ecologico. Avendolo allevato con noi ci siamo resi conto che non vi alcuna differenza nell’allevarlo con gli altri animali. Ci seguiva, si affezionava a tutti noi e giocava con i cani.

Secondo te perché esistono alcune persone che hanno una sensibilità e amore per gli animali e la natura mentre altri la odiano e compiono atti di violenza verso questi?

Io credo che ognuno nasce con una propria missione. Esistono persone che sanno lavorare con i bambini, altre che sono capaci e sensibili nel lavorare con gli anziani, e altre nel rapportarsi con gli animali. Credo che si nasca con un qualcosa che si ha dentro l’animo e che si può sviluppare in seguito in vari modi, mentre gli atti di violenza e la crudeltà verso gli animali penso nascondano una voragine interiore da scoprire e anche da curare perché se non si ha empatia già da giovane età manca il rispetto e la serenità verso il proprio vivere. Siamo tutti dei contenitori diversi e ciò che vi è dentro è più o meno la stessa cosa, e che sia un gatto, un albero o una persona si è animati tutti dalla stessa energia.

Concordo tutto è senziente e tutto è vita e gli atti di violenza verso la natura e gli animali è uccidere la vita stessa, un suicidio verso sé stessi e odiare la vita.

Certamente. Il non dare la valenza a quella vita. Non dare rispetto a quell’energia che deve fare quel percorso.

Anche perché, come dicono gli indiani d’America, tutti siamo collegati. Essendo stata tra i nativi sudamericani ho notato il loro stretto rapporto con la natura e gli animali e la madre terra: la Pachamama, e tutti gli altri esseri viventi. Questo manca nella nostra civiltà urbana occidentale. E anche nella nostra Sardegna si è perso molto rispetto e molta sensibilità.

Si è perso tanto. Più si va avanti si può notare che ci sono molte persone che hanno un’evoluzione particolare, ma ce ne sono tantissime altre che devono ancora evolversi.

Come diceva Franco Battiato ci vuole un’evoluzione di pensiero.

Sì questa comprensione che di fatto siamo tutti sulla stessa barca. Si possono inquinare laghi e fiumi quanto si vuole, ma poi l’acqua torna  a noi stessi.

La “Fattoria di Minù” sorge nel nuorese. Come hanno accolto i tuoi concittadini e compaesani ciò?

 

Di fatto è come se io non ci fossi. Ti chiamano per quando devono abbandonare gli animali, ma poi uno dei problemi maggiori è che io opero da sola. La mole di lavoro con gli animali è tanta. Non sono ancora riuscita a creare una larga rete di volontari.

C’è un tuo sogno?

Cera perché il mio obiettivo era creare un centro dove ci fosse un rifugio con delle piccole stanze per permettere alle persone di trascorrere un piccolo periodo e vivere la vita del rifugio a contatto con la natura e gli animali. Abbiamo organizzato anche le visite gratuite, ma non mi piace che si accarezzino gli animali e poi li si scordi. Non vuole essere uno zoo.  Questo è il sogno.

Non demordere perché i sogni non sono facili da conseguire però si possono realizzare.

Adesso sarò costretta a dare via degli animali in un altro rifugio perché di fatto il nostro spazio è piccolo e dopo i trattamenti il nostro obiettivo era quello di poter crescere e siamo qui da cinque anni e non c’è ancora possibilità di crescita e quindi non si possono tenete tutti gli animali in terreno troppo piccolo.

Credo che pian piano ci sarà un grande cambiamento. Si pensi all’essere vegetariani e vegani. Prima si era in pochi, mentre oggi il movimento sta crescendo e prendendo coscienza nel mondo.

Io sarei disposta anche a spostarmi e a cambiare città perché Nuoro è una città ancora chiusa alla realizzazione del mio sogno. Sono venuti a trovarmi tanti turisti che erano in vacanza a Cagliari o a Olbia, ma a Nuoro turismo non è tantissimo. Inoltre io vivo in una zona circondata da tanti allevatori e se decido di organizzare ad esempio uno stage di yoga per bambini il vicino affianco magari decide di castrare il maiale come si castrava anticamente legandoli senza utilizzare l’anestesia facendo soffrire all’animale pene e dolori atroci.

Modi che ritengo barbarici

Perciò come si può organizzare uno stage di yoga in mezzo alla natura e per coloro che vengono a trascorrere qui la pace della natura poi devono subire questo strazio e dolore?

Concordo con te. Siamo troppo involuti da questo punto di vista in questo senso. Si parla tanto di sardità e poi scopri la crudeltà verso la vita e la natura medesima

Quando venivano i turisti rimanevano disgustati per come alcuni tenevano i cani legati con le catene e alcuni mi esortavano a denunciare ciò. Ma io vivendo lì ne avrei subito le ritorsioni con l’avvelenamento magari di tutti gli animali con delle polpette. M sono ritrovata stare zitta e a soffrire in silenzio per salvaguardare i miei animali.

Ma noi ti inviamo tanta buona energia. Quando è nata la “Fattoria di Minù”?

Nel 2017.

Una buona data. Ti porterà fortuna e tutto cambierà. Un’ultima domanda che pongo a tutti i miei intervistati. Se dovessero arrivare gli extraterrestri come comunicheresti? E che cosa comunicheresti?

Io rispetto a ciò sono molto positiva. Anzi spero che vengano.

A salvarci dalla disumanità!

Spero che arrivino quelli evoluti a livello positivo. E che vengano a insegnarci qualcosa di più a livello spirituale perché l’Amore con gli animali va di pari passo perché come diceva qualcuno pagheremo anche per ogni formica calpestata dove abbiamo fallito in tanti.

 

 

 

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