Suggestioni:Viagra per tutti.
Suggestioni:Viagra per tutti.
(lettura estiva solo per sorridere, almeno un po’)
Eravamo amici di infanzia, ma li’, in ambulatorio, era solo un
paziente a disagio:
Si’, Toni’…quella cosa mih, non e’ più come prima, ci
resto male con mia moglie, lei fa finta di nulla, ma, insomma, siamo stai sempre
molto affiatati e vorrei fare qualcosa.
Dopo alcuni controlli gli diedi il viagra…una compressa un’ora prima del rapporto…che brutto modo di esprimente
un atto di affetto, di complicità e di amore…e a dda spacciai cun saludi,
avrebbe detto il mitico dottor Iosto.
Due settimana dopo arrivai a Ierzu. Il corso brulicava di gente ai tavolini…ciao Toni’, firma ka buffas…e mi
fermai salutando a destra e a manca come monsignor Basoli in visita pastorale.
Al bancone del bar mi trovo davanti il mio amico-paziente…e tandu, kussa cosa
commenti andada?. Glielo chiedo sottovoce, e mi aspetto un semplice cenno di
assenso…ma lui mi sorprende, perché si gira spalle al bancone, si accomoda per
bene e comincia a raccontare a voce alta, tra gli avventori sempre più
interessati: su dotto’, tepiar biri…ingurtu sa pindula asula e fui accantu
accantu de mi morri…una frakkesa de mi scinigai…ma er durau cincu minutus,
poi….tepiar biri….unu monunentu, ddi manacada solu su fueddu…e appustis,
asserracca ka t’asserracu, non ddi kalada mancu a corpus de massetta…
La folla intorno rideva e commentava, un clima da curva sud.
Uno gli fa…tandu, pubidda tua hat ad essi sprudada…eita? Pubidda mia? Ma ses makku, ka
s’affissiada…
Non so se una donna sia così immaginifica descrivendo la sua
eccitazione sessuale e così ciniche verso gli inconsapevoli mariti.
I maschietti amano millantare e magari esagerano, ma io aspetto ancora di leggere
un donna che sappia raccontare quei momenti di piacere totalizzante…la petite
mort dei romanzieri francesi dell’Ottocento.
Ci hanno provato in molte, non ultime l’Anais Nin, la Grandes e la Millet, ma, senza fare torto alle gentili
signore scrittrici, devo dire che sono deludenti. Trovo che siano più maliziose
che erotiche, più poetiche che eccitanti: suscitano curiosità, ma non muovono le
passioni.
Forse e’ stato un uomo a descrivere con più approssimazione il
piacere femminile: Lawrence in “L’amante di lady Chatterley”, ma lui era
impotente e immaginava le emozioni della moglie con l’amante. Anche lui devia
verso la poesia e la costruzione artificiosa di un rapporto fisico estremo,
anche se non mancano pagine ispirate alla profonda conoscenza della psicologia
femminile. Ecco: Lawrence aveva capito, nel 1928, che la sessualità femminile e’
diversa da quella maschile, più sottile e complessa e quindi meno soggetta a
farsi descrivere con parole umane. Se così non fosse, molte incomprensioni
verrebbero fugate, ma a detrimento, secondo me, del fascino legato al mistero
della femminilità.
Leggo che hanno inventato il viagra per donne.
Come capita spesso…e’ successo anche per il viagra…si studiavano gli effetti di
un antidepressivo, la flibanserina, e si e’ scoperto che un effetto secondario
era l’aumento della libido nelle donne affette da “disordine da desiderio
sessuale ipoattivo”…donne cioè con calo sella libido per fenomeni psichici o
semplicemente ormonali.
Una bomba del sesso quindi, o semplicemente un imbroglio, come tanti se ne vedono in medicina, dove contano più gli interessi
degli industriali del farmaco che non il benessere dei malati?
Sembrerebbe un imbroglio, perché chi ha assunto la pillola…rosa?…ha dichiarato di avere
raggiunto 4,4 rapporti soddisfacenti al mese contro i 2,7 normali (?) corretti
fino al 3,7 con l’uso del placebo…una medicina non medicina che agisce solo
sul convincimento personale, per forza di suggestione. Insomma, più che una
rivoluzione sulla libidine, mi sembra di leggere gli ultimi dati del PIL
italiano…0,2…ed ecco spiegato l’orgasmo di Renzi e di Padoan di fronte a
questi brillanti risultati…non leggono i dati Istat o quelli del Sole 24 ore,
ma vanno avanti a forza di flibanserina e magari hanno qualche cointeresse a
produrla per distribuirla ai contribuenti italiani…depressi e con “calo della
libido da sprama”. Io consiglierei di darla gratis, per decreto, alle
minoranze…dose doppia alla minoranza Dem.
La pillola attizzante l’hanno chiamata Addyl…dal nome sembrerebbe un semplice addizionatore chimico…e in
realtà agisce in modo ancora sconosciuto, sui tassi di dopamina e norepinefrina,
due trasmettitori che attivano il desiderio sessuale, e forse inibisce la
serotonina che lavora contro la libido.
Ma…eh si’, ci sono dei “ma”: si
assume ogni giorno e costa molto; ha effetti collaterali gravi, dalla nausea
allo svenimento, che se poi ci pensiamo bene non e’ che siano effetti così
brutti, perché la donna mandrona può finalmente invocare la cefalea, vera e non
inventata, per sfuggire agli assalti nel talamo; e magari, se lei sviene durante
il rapporto tu maschietto hai un aumento vertiginoso dell’autostima, pensando di
averle procurato un orgasmo da fiaba. Insomma: sesso e fantasia in salsa
farmacologica.
Naturalmente, ci sarà da ridere quando le femminucce, di fronte
agli effetti fenomenali del farmaco si renderanno conto di essersi accontentate
di ben poco fino a quel momento e chiederanno ai maschietti una maggiore
applicazione sul campo…agitoriu akkodei!
A parte gli scherzi: da noi, in Europa, il 6-13% delle donne ha scarso desiderio e questo farmaco potrebbe
servire a migliorare questo deficit. Occhio però agli effetti collaterali e…al
marito, che potrebbe convincersi di poter fidare sui poteri miracolosi del
farmaco senza sforzarsi di essere un amante più attento e quindi con una mente
ben superiore alla formula chimica di una pillola salvifica.
Non credo che tutto sia chimica nella nostra vita. E nutro una sana diffidenza verso la
medicalizzazione delle emozioni e degli istinti.
Per concludere: benvenuta pillola attizzante, ma non spegnere il fuoco della curiosità quotidiana che
porta alla complicità, all’intesa, alla duratura reciproca intimità tra gli amanti.
Tonino Serra per Medasa.it