Quartu Sant’Elena: L’antico Macello.
Sorto in periferia (“fuori popolato”) lungo la strada comunale per Quartucciu (oggi Via Dante), in una vigna del cav. O. Melis, l’edificio funzionò come mattatoio dal 1901 al 1968. Fu progettato dall’ing. A.F. Loi, a cui il Comune aveva affidato l’incarico fin dal 1889. Il tristemente famoso nubifragio abbattutosi su Quartu nell’ottobre di quell’anno, ne rimandò l’attuazione e portò alla riduzione della somma stanziata per il progetto (da lire 27000 a 18000) e alla conseguente limitazione sia dell’area da edificare (solo 1854 mq dei 4000 iniziali) che delle ornamentazioni previste. Solo alcuni elementi in stile gotico (finestre con arco a sesto acuto, arcate ogivali) arricchirono l’edificio, che nella sua semplicità risultò però elegante e, soprattutto, funzionale e rispondente alle prescrizioni igieniche dell’epoca. La struttura si sviluppa simmetricamente rispetto ad un asse centrale e presenta nella facciata il cancello di ingresso, in ferro battuto, affiancato a sinistra dalle finestre del locale riservato al custode e, a destra, da quelle degli uffici della dogana e dell’ufficiale sanitario. All’estremità del prospetto due grandi cancelli, che permettevano l’accesso dei carri all’interno del mattatoio. Prospicienti all’entrata due ambienti comunicanti, l’uno adibito a corte per i bovini e l’altro a sala di macellazione. Quest’ultima era ornata da un cornicione lungo tutto il suo perimetro e presentava 6 porte, chiuse da persiane per tenere l’ambiente fresco e non far alterare le carni. Nel piazzale, in origine a selciato, vi era un pozzo e, lungo le mura, su entrambi i lati, corti e tettoie per la sosta del bestiame. In fondo, di fronte alla sala di macellazione vi è la pelandra, dove venivano conciate le pelli. L’edificio è tra i più significativi dal punto di vista artistico-funzionale: presenta in facciata 4 arcate ogivali, sorrette da pilastrini in mattoni a vista e ornate superiormente da conci a ventaglio. Una quinta arcata sul lato destro era destinata all’ingresso delle bestie. Lo sviluppo edilizio ha trasformato in centro il “fuori popolato” di un tempo e ha reso igienicamente inadeguata la struttura, che nel 1973 è stata adattata a Cantiere Comunale, e che ulteriori modifiche e recenti restauri destinano a Biblioteca per ragazzi.