025 Riva… Mai l’ho incontrato. Mai. Eppure gli voglio bene. La sua figurina sta sul tavolino all’ingresso. Al centro, tra quella del Gesù con il cuore in mano e quella di Mariuccia, la buonanima di mia Moglie. E non ho dimenticato nulla di quei giorni. Ero giovane parcheggiavo la mia apiscedda a monte urpinu ed entravo nel secondo tempo. Mi faceva entrare al secondo tempo, gratis il signor Aresu. A me e ad altri. E il sole era caldo. Questo me lo ricordo. E Mariuccia mi aspettava. Poi mi chiedeva “e allora? Ha segnato questo tuo gigiriva che sembra il tuo fidanzato?” E ridevamo. Io ridevo mettendomi la mano davanti alla bocca Perché già da allora non avevo denti e mi vergognavo. E Mariuccia diceva “e accabamidda!” E ridevamo. Era bello allora. C’era la fame. Ma c’era voglia. E GigiRiva era come un sant’efis. Un protettore.


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Gianluca Medas per Medasa.it