Il Festival è parte della Rete ‘Nostra America’, dei Festivals Internazionali di Poesia è Festival co-fondatore del MPM(Movimento Poetico Mondiale)

 IX edizione – dall’ 11 al 24 maggio 2015


 La poesia come azione universale per la pace

I nostri fratelli guaraníes narrano che il dio supremo Ñamandú, dopo essersi creato, diede origine, come elemento essenziale della divinità, alla Parola. Dopo aver formato l’uomo, continuò con la Creazione.

La Parola diede origine a tutte le cose e fu amore, fratellanza, identità pura.


 

Autore:Paolo Falqui
Quartu Sant’Elena
APPARTENGO AD UN MONDO LIBERO

Non vivo
in una sola città,
in un solo paese.
Non vivo
in un solo mondo.
Non sono prigioniero.
Sono un uomo
libero.
Non ho
un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia.
Non sono un prigioniero.
Sono un Uomo
libero.
Non conosco
una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà.
Non sono prigioniero.
Sono un Uomo
Libero.
Non ho
un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza.
Non sono un prigioniero,
sono un Uomo
libero.
Non appartengo
solo a me.
Appartengo al mondo.
Un mondo
Libero.


Autore:Tony Guerrero
Cuba

Stanotte, quando un fosco silenzio
come il manto dell’oscurità
mi copriva, e l’incertezza
di crudi nevaschi mi ubriacava,
l’amore ha provocato uno strappo
nelle fibre del mio cuore,
spillate di assenze perpetue.
Sono stato sveglio un bel po’.
Stanotte, di fronte alla solitudine
risuonante di giorni passati mi sono detto:
tutte le veglie della mia vita
hanno sfrondato questo lungo sentiero
dove i pericoli di morte
non hanno potuto distruggere la luce

 Autore:Pia Deidda
Torino
SANGUE E SARDITA’

Se devo parlare del mio sangue,
le origini della mia famiglia,
o di Carmelo, caro amore siculo,
di Pier Giorgio, nato in terra di Piemonte,
ma figlio di una libertà senza confini,
volo lontano:
vedo plaghe desertiche maghrebine,
vedo flamenghi spagnoli e notti berbere,
vedo cuscus, tagliatelle e culurgiones,
vedo gli occhi etruschi di mia madre,
la pelle nordica lentigginosa di mio padre,
i lineamenti mediorientali di mio figlio.
Vedo altri confini.
Perché la vita è fatta di viaggi e di scoperte,
di studi e di conoscenze,
di ricerca di faticoso lavoro,
d’incontri di popoli e d’amore.
Ma, quando mi racchiudo a riccio a riccio
permalosa delle altrui ataviche offese
e scavo la vita con barbaricina ostinazione
e mi rivolgo a voi vestita sol del mio orgoglio
e mi arrovello perché mi manca l’aria
allora, ecco vi dico:
io sono sarda.
Non può capire chi non ha radici infisse,
profonde, in una Storia antica.
La sardità non è concetto,
è un vivere.

In Limba Sarda:
SAMBENE E SARDIDADE

Si depo faeddare de su sàmbene meu,
sas orìgines de sa famìlia mea,
o de Carmelo, amore caru sìculu,
de Pier Giorgio, nàschidu in terra de Piemonte,
ma fìgiu de una libertade chentza làcanas,
bolo a tesu:
bido logos desèrticos magrebinos,
bido flamengos ispagnolos e notes bèrberas,
bido cuscus, tagliatellas e culurgiones,
bido sos ogros etruscos de mama mea,
sa pedde nòrdica lentigiada de babbu meu,
sa cara mediorientale de fìgiu meu.
Bido àteras làcanas.
Ca sa vida est fata de biàgios e de iscobertas,
de istùdios e de connoschèntzias,
de chirca de traballu matanosu,
de atòbios de pòpulos e de amore.
Ma, cando mi serro intro de a mie che un’eritzu
umbrosa de sas antigòrias ofèndidas de àteros
e isforrojo sa vida cun tìrria barbaritzina
e mi borto a bois bestida cun s’orgòlliu meu ebbia
e mi arrenego ca mi mancat s’aera
tando, acoe ite bos naro:
deo so sarda.
Non podet cumprèndere chie no at raighinas firmas,
fungudas, in un’Istòria antiga.
Sa sardidade no est cuntzetu,
est unu bìvere.

 Autore: Viacheslav Kupriyanov
Novosibirsk, Russia

In cerca di un posto
dove non ci siano funzionari,
ma abbondanza di versi e canti
m’immergo nel folto del bosco
come negli arzigogoli dell’antica scrittura slava.
La vita
è dietro ogni albero,
il sole
scrive il giorno con caratteri miniati,
qui io credo nell’avvenire
del canto degli uccelli
ad uso di chi sfoglia le foglie,
e dico a me stesso:
che bello quando in ognuno
c’è
almeno un
poeta.


Autore: José Emilio Tallarico
Argentina
PROSPERITA’ DEL PARCO

Vano lavoro dei corpi.
Parole
dove sulle loro linee dissipate
si ostina la traccia dell’ amore.

E il sole brucia questi alami. Sempre.

Traduzione: Gabriel Impaglione


Autore:Gustavo Pereira
Punta de Piedras, Venezuela
SOMARI

Il talento
come la radice
si deve mantenere occulto.

Traduzione: gabriel Impaglione


 

Autore: Triunfo Arciniegas
Colombia
LA MISURA DELL’ INFERNO

Pare che siano in cielo. Mi circondano, gli angeli.
Voglio dire, assillato da una lussuria
che nessuno condivide,

perseguito gli angeli belli, dalle lunghe gambe,
ventri tersi e i seni all’aria.

Ridono di me quando spiego loro
le mie intenzioni.

Traduzione: Gabriel Impaglione

Autore: Ferruccio Brugnaro
Mestre, Italia
IL CLORURO DI VINILE

Nel nostro reparto si lavora
il cloruro.
Abbiamo saputo di recente
che è una sostanza
cancerogena.
Abbiamo parlato a lungo oggi
di questo
abbiamo discusso, dibattuto.
Siamo stravolti.
Duri brividi corrono
ora sui finestroni
del reparto.
Il cloruro di vinile
non risparmia nessuno.
La morte non è
mai stata
così presente.
Non si sente oggi che la morte.


Autore: Concepción Bertone
Santa Fe, Argentina
I ALBA
A Francisco Madariaga, in memoria.

Quella corteccia bianca, liscia e fessurata, buona

-sebbene inflessibile-. Quei rami prudenti,
sereni perché hanno spine e
non hanno ferito nessuno con intenzione, acute. Oggi
sono come le mie mani che sembrano vuote.
Un piccolo poema tradotto dal persiano.

Traduzione: Gabriel Impaglione

 

 

 

afiche FIP IX (1)

Autore:José Cedrón
Argentina

Un uomo s’ incorpora
e bacia il mattino un’altra volta
pensando il giorno sotto le nuove foglie
della sua voce, che si ripetono
e un’altro uomo si apre passo di notte
nella sua testa
come un pazzo senza nome e domicilio
armato di coltello e domande
tra il mio cuore e i miei cuscini.

Traduzione: gabriel Impaglione 


 

Autore:Elsa Fenoglio
Argentina

Ama il disordine selvaggio della vita.
Malutilizzo del suo occhio sveglio.
Indurita indigenza al naturale.
Fai di ogni lotta una cerimonia.
Aizza la vipera calda del tuo sesso.
Precoce conoscenza dell’illogico.
Nega il paradiso.

Referenze dell’ appena arrivata.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore:Sixto Cabrera González
Rancho Nuevo, Soledad Atzompa, Veracruz, México
UMIDITA’

Il cammino e’ bagnato.
I tuoi sogni.
I tuoi piedi nudi bevono dalla mia pioggia,
transitano la vertigine della magia notturna.

Piove nei miei occhi.
Fuori, una grandinata.

E dentro si intreccia
una profonda lacrima.

Alla finestra
dove per sempre aspetto,
da allora,
la luce delle tue mani.

Traduzione: gabriel Impaglione


 

Autore:Fredy Chikangana
Nación Yanakuna Mitmak, Sur-Oriente del Cauca, Colombia
IL COLIBRI’ DELLA NOTTE NUDA

Che notte tra questo fiume cosi’ silenzioso.
Che assenza annuncia il canto di quel passero?
Che solitudine e freddo porta questa ombra verso il fiume?
Che fuoco si mette nel corpo
quando il colibrì vola
in questa notte nuda?

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore:Vilma Vargas Robles
San José, Costa Rica
ABITUDINE

Io dico che stiamo morendo
piu in fretta del solito.

Male passa il tempo per la mia casa,
per la tua casa, il mondo.

Non siamo un libro d’ auto aiuto.

Non compiamo i requisiti,
ne’ sappiamo urlare
un fiore azzurro.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore:César Bisso
Santa Fe, Argentina
AGRIPPINA

Oh, Roma
apri gli occhi della storia,
lascia il demonio nel tuo trono.

Attizza il fuoco del veleno
quando l’acciaio della daga
orni per te
la sua eterna notte di pazzia.

Nessuno ti ritornerà la luna.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore:Carlos Carbone
Argentina
ART TANTUM

Dicono che nelle sue mani abitava Dio.

Dicono che aveva due mani destre.

Dicono che la sua musica metteva in armonia il caos

di tutto l’orizzonte.

Dicono che nei suoi ottanta quattro tasti si

saziava la fame.

Dicono che la sua musica sconfisse l’amnesia.

Dicono che quel nero era la musica.

Con lui scoprì la poesia.
Traduzione: gabriel Impaglione

Autore:César Cantoni
La Plata, Argentina
DELLA TRASFORMAZIONE DELLA MATERIA

Visse al margine di un monte.
Il giorno che morí
Fu sepoltato al piede di un albero.
Adesso è quell’albero.
Quando il sole sale alla cima,
fa una ombra di tre metri
attorno.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore:Juan Cameron
Valparaiso, Chile
UNA STRISCIA IN PIU’ ALLA TIGRE

Cosa fa l’acqua al pescato
Alla tigre una riga in piu’ nella sua storia
All’ albatros qualche ora in piu’ di volo?
Passeranno cammelli attraverso gli aghi
Poeti per le porte dei tribunali
La tigre – quel poema di mille versi-
Quell’animale urbano – ruggisce sottoterra
artiglia se stesso
Graffia le pareti in silenzio.

Traduzione: gabriel Impaglione


 

Autore:Luis Benítez
Buenos Aires, Argentina
CONVERSAZIONI

La storia delle costellazioni
incisa nel brillio di una foglia:
vorrei leggere la foglia e
ricordare quella forma
da cui ci stacchiamo
gli esseri e le cose.
E prima di essere devorati dalla Gran Notte
udire il suo nome,
per annebbiare l’orgogliosa oscuritá
con l’ardente suono della luce.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Víctor Casaus
Cuba
CONTRADDIZZIONI

Questa donna ha gambe poderosamente felici
ma non conosce il Kubla Khan di Coleridge
Questa donna arde come alla vigilia dei cataclismi
e le rivoluzione
quando ci richiudiamo a interpretare il suo corpo
in questa camera
ma non ha letto non conosce Goethe il nome
di Werter non le dice nulla
Questa donna fiorisce al contatto delle mie unghie
ma non sorride se le dico che la mia infanzia
sono i ricordi di un patio di Siviglia
Questa donna ha l’ abitudine di guardarmi e i suoi occhi
sono cosa piú grande dell’ allegria del mondo
ma non puó dirmi con esattezza quello che pensa
di questo verso di Vallejo
Questa donna non conosce Goethe né Coleridge
ma debbono vedersi le gambe che sostengono
la sua statura

Traduzione: gabriel Impaglione


 

Autore: Lau Siqueira
Brasil
FOTOGRAFIA

Imparai
con gli occhi di mio padre
che la morte
arriva prima

e la vita
é lo smeriglio che la trasforma
in residui di limatura

coriandolo conchiglia o
sudario.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Eduardo Espósito
Buenos Aires, Argentina
MORTE A VENEZIA

Il giorno taglia in due
i fili dell’ombra
La vecchia puttana del Friuli
Già non distingue
tra la posizione supina
e il decubito prono
Uno specchio amniotico
gela quell’ immagine regressiva
e la compensa
con postuma imbastitura di buio.

Traduzione: gabriel Impaglione


 

Autore: Alex Pausides
Manzanillo, Cuba
ROSA DEI VENTI

Questa notte illuminata ferocemente dai tuoi occhi
l’azzardo fece ardere i nostri corpi
fino a lasciarli bagnati limpidi incorrutibili
La piú violenta rosa dei venti
Pallida e rossa ordine della furia
Nella mia rotta camicia di forza
tremi le mie bandiere alla deriva
Donna abitata come un fuoco velami

Traduzione: gabriel Impaglione


Autore: Francisco Morales Santos

Ciudad Vieja, Sacatepéquez, Guatemala
SCALPELLO

Cosa darei
affinché il poema fosse
un marmo ambra
per scolpire il tuo volto.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Leopoldo Teuco Castilla
Argentina
SUPERFICI

Il passero prova
A raggiungere il passero
che vola con il suo nome

il mare
a quella linea
dove perde la conoscenza

nessuno può prendere la sua superficie

Di cosa non siamo fatti?

La forma esiste
fino a trovare l’uscita

i limiti viaggiano

la Creazione non è ancora cominciata.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Laura Yasán
Argentina
NAVE INCAGLIATA

quando manca l’ossigeno
e c’è solo buio da inghiottire
cosa si respira?

quando si spezza il corpo come una nave incagliata
nella tardiva luce del bengala

e il ciclo del fastidio
spinge contro il muro frontale della follia
l’età di una donna

quando il derma espelle il suo legno marcio
e il cuore pompa un messaggio di naufrago

che lutto si anticipa al funerale
che fallito incontro raschia nella siccità
chi va su quella furia tagliando l’anello
che la regge al raziocinio
come unita a uno strappo

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Amparo Osorio
Bogotá, Colombia
CONFRONTO

Basta un secondo nella fuga
quando si investono due corpi
e scappa l’attesa
per guardare l’impensato
l’indesiderato
volto vero

Traduzione: gabriel Impaglione


 

Autore: David Cortéz Cabán
Puerto Rico
VIAGGIO DA OROPENDOLA

La vita passa
e ritorna come una eco
altre volte un sole
che gira con il mondo
tra i tuoi giorni e i miei giorni
per contemplare la vita che ci vive
mentre il mondo gira eternamente
con il tuo corpo e la mia bocca e i tuoi capelli
oriolo dagli occhi di betulle
che cerchi l’ultima verità
quando i giorni arrivano e ci trascinano
come un fiume in mezzo della notte

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Piero de Vicari
Argentina
OPERAIA DELLA COSTRUZIONE

Un mattone e’ la parola.
La sua sola precarietà costruisce il mondo.
Un mattone che si scioglie in bocca.
È rabbia vegetale, riverbero,
conchiglie richiudendo
il suono degli dei.

Pesa quello che pesa la luce.
Castiga, rallegra, schiavizza, rivoluziona.
La carta e’ la sua verita’
ma anche la sua morte.

Un mattone e’ la parola.
Patria dell’essere.
Patria.

Traduzione: gabriel Impaglione

afiche FIP IX (1)

Autore: Tomás Borge
Matagalpa, Nicaragua
TI VEDO DENTRO DI ME

Ti vedo dentro di me
Mi vedi dentro di te
Quello che dico pare
La parola di Dio
E cio’ che è piú certo
A dire ti amo
E cio’ che è meglio
Ci amiamo
Come lumache ferite
In lite di farfalle
Dentro la grotta
Di bandiere e sole
Di risate ed evidenze
Di dubbi calanti
E certezze.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Nancy Morejón
La Habana, Cuba – 1944
PIETRA LEVIGATA

Un nuovo libro,
un nuovo giorno,
un’altra nuova città,
più estati, più fiori,
quel perpetuo mare
ed io, adesso,
sulla pietra levigata,
cerco le tue labbra,
cerco i tuoi occhi.

Traduzione: gabriel Impaglione

Autore: Rosina Valcarcel
Perú
INCATENATA

Monarca, Giudici,
Bambini e Poeti:
Venite, venite!
Sotto la terra,
dove mai è arrivata la luce:
guardatemi incatenata,
buttata nel profondo
abisso dei morti.
Venite, venite!
Salvate il mio corpo!
Lontano da ogni impronta umana:
guardatemi incatenata,
maledetta mille volte dai venti!
Venite, venite!
Qui nasce l’oblio.

Traduzione: gabriel Impaglione

 

Redazione Medasa per Medasa.it