Una vita da Portiere: Antonello Casiddu Zibo !
“Stormi di centravanti allupati scendono verso la porta intrepidamente difesa: i palloni sono proiettili di katiuscia, che è una sorta di cannone-mitragliatrice: il portiere vola da un palo all’altro, impenna alla traversa, plana o addirittura picchia sull’angolino basso, torna a balzare indomito per schiaffeggiare via la palla dall’incrocio. Se proprio il suo istinto è eroico, non in volo si ricorda sognando, bensì in temeraria uscita sui piedi dell’attaccante lanciato al gol. Lo stadio ammutolisce perché ad ogni tifoso viene il groppo in gola. Il portiere compie rapidi passi a braccia basse e larghe come un lottatore giapponese che si appresti ad abbrancare. Nel silenzio attonito, egli si lancia a ghermire proprio nell’istante in cui l’avversario alterna il piede di spinta: abbandonata per un centesimo di secondo, la palla non è più dell’attaccante: il portiere l’afferra e vi si accartoccia sopra senza pensare al peggio. Lo stadio esplode in un applauso omerico. Sopra il suo capo, il portiere-eroe avverte il passaggio radente dei bulloni avversari. Beffato a quel modo, il centravanti ha dovuto sprintare per non incespicare in lui e – in seconda istanza – per non sfiorare nemmeno un capello a tanto campione!”
Questo scriveva il grande Gianni Brera riguardo il Ruolo del Portiere nel calcio.
Abbiamo incontrato il preparatore dei Portieri del San Francesco ed abbiamo fatto una lunga chiacchierata sul calcio e sul ruolo del Portiere alla fine della stessa abbiamo posto alcune domande ad Antonello “Zibo” che ha così risposto :
D.: Si nasce o si diventa Portieri ?
Si nasce e si diventa portieri tutto dipende dalla voglia di arrivare ,dal carattere,dalla carica mentale,dallo spirito di sacrificio di ogni singolo portiere,logicamente la struttura fisica è una componente importante per chi vuole diventare portiere.Parlo di forte carattere e personalita’ perché’ è un ruolo estremamente difficile,sicuramente è quello che ti responsabilizza più degli altri. Lavoro, lavoro e lavoro sul campo, ma soprattutto a livello psicologico e mentale compito quest’ultimo del preparatore dei portieri..Dopo un errore devi rialzarti subito e continuare con la stessa grinta e concentrazione mai abbattersi o demolarizzarsi sarebbe un errore ancora piu’ grave…..D.:Rispetto al calcio di una volta,quanto è cambiaro il ruolo ?
Il ruolo del portiere è cambiato tantissimo rispetto al calcio di una volta, la velocità dell’azione di gioco, palloni molto più leggeri, la lettura della giocata o del tiro dell’avversario, del pressing, impongono al portiere un’attenzione superiore rispetto al modo di concepire il ruolo di una volta, devi essere non bravo ma bravissimo con i piedi, devi giocare molto alto e accorciare verso la linea difensiva per essere pronto ad intervenire anche fuori area, devi valutare lo spazio-tempo per far tua la palla nei cross e su tutte le palle inattive, insomma devi essere concentrato per 95 minuti e pensare solo ed esclusivamente alla partita…..D.: Lei prepara e insegna alle nuove leve come essere Portieri,che difficoltà trova a far capire il ruolo ai giovanid’oggi ?
le difficolta’ ad allenare i giovani portieri sono molteplici e di varia natura:l’intromissione dei genitori nel loro percorso calcistico è il maggior problema per un preparatore perche’ sono tutti convinti di avere un campione in casa (beati loro),la continuita’ e l’impegno negli allenamenti perche’ distratti da altre cose(ragazzine,computer,uscite la sera, e poco spirito di sacrificio),il ruolo devi averlo dentro,devi sentirti superman,mai avere paura o indecisioni (forza mentale)…..
D.:Dando per buono il detto che per fare il Portiere bisogna essere un po matti,allora chi allena gli stessi rasenta la Pazzia?
Io facevo parte di quella categoria di portieri un po’ matti e questa caratteristica continuo ad averla anche adesso… Se per matto intendiamo un portiere che non ha paura di niente che sa prendersi tutte le responsabilità perché dotato di una spiccata personalità, si’, io li vorrei tutti un po’ matti, anche se esistono portieri calmi e razionali che riescono ad affrontare tutte la difficoltà con disinvoltura(equilibrio mentale)….
Io si’, allenando rasento la pazzia. Devo lavorare molto a livello mentale, tenerli concentrati per tutta la durata dell’allenamento, devono stare sempre al massimo, devi trasmetterli tutte le problematiche del ruolo(molto difficile), devono maturare prima degli altri,insomma devono essere Cazzuti, non basta essere bravi a livello tecnico se non hai determinate qualità’ non puoi fare il portiere….il Mister deve dare tutto se stesso per i suoi ragazzi…………….D.: Quando vede uno dei suoi allievi giocare e fare una grande prestazione, cosa pensa ?
Quando vedo i ragazzi giocare intanto sono molto concentrato, vivo la partita come se giocassi io in porta, cerco di entrare nella loro testa capire le sensazioni che provano(paure,emozioni), insomma partecipo emotivamente a tutte le loro partite. Quando disputano una grande partita, non mi vergogno a dirlo mi commuovo tanto, per questo motivo porto sempre gli occhiali neri, mi sento appagato e soddisfatto una sensazione di benessere, al contrario quando sbagliano mi sento responsabile della loro prestazione negativa e cerco durante gli allenamenti di allenarli in modo tale che gli errori siano sempre meno……
Grazie Mister.
Chi è Antonello Casiddu Zibo
Attuale Preparatore dei Portieri del San Franceso, Antonello Casiddu Zibo ha avuto la vocazione da Portiere a 12 Anni. La sua è stata una carriera unica e ricca di soddisfazioni, ha militato nelle più forti squadre della Sardegna fino a Raggiungere la Serie C2 . Ma vediamo Nei dettagli:
Esordio nel mondo del calcio a 12 anni(Is Arenas),
S.Elena in serie D,con Zibo il Sant’Elena conquista e giocala C2.
Castelsardo, Tharros(serie D), Iglesias, Sinnai, Mandas(serie D), Iglesias.
A soli 32 anni appende le scarpette al chiodo e intraprende l’attività del Preparatore dei portieri al S.Elena(per 8 anni), al S.Elia, alla Sigma(tre anni), Sanluri, Quartu 2000, Selargius, MONASTIR(due anni) e San francesco(due anni)…allena in maniera continuativa da 23 anni,tanti vero?..
Quando il calcio è Passione non puoi che innamorarti del “Gioco più bello del Mondo “. Antonello “Zibo” è uno di quelli !
Adriano Micheli.