Il docufilm NOI Crusaders in attesa di verdetto al Paladino d’Oro
C’è una statuetta siciliana nei pensieri dei Crusaders.
Ma per capire se diventerà un cimelio pregiatissimo della grande famiglia cagliaritana di Football Americano si deve attendere che la 42° edizione del Paladino d’Oro Sport Film Festival abbia sortito i suoi effetti.
Succederà tra il 7 ed il 13 novembre 2022 presso il teatro Politeama di Palermo dove, per la categoria miglior documentario, è in gara “NOI CRUSADERS”.
Ne è ideatore il regista Stefano Sernagiotto che con la collaborazione di Battista Battino, ha realizzato un’autentica opera d’arte assemblando documenti audiovisivi, fotografie e interviste dei protagonisti. Per quasi un’ora di proiezione vengono ripercorsi trent’anni di esistenza della franchigia cagliaritana approdata a quattro Nine Bowl, di cui due vinti.
L’orgoglio della società sarda è incommensurabile perché il docufilm sardo sta partecipando ad una rassegna cinefila che ha racchiuso 150 film provenienti da 27 stati. E la nomination è giunta dopo una severa scrematura attuata da una giuria internazionale che non bada a nazionalismi: sono appena sei i lavori italiani giunti alla fase finale sparsi tra le diverse categorie.
Da quando la voce ha cominciato a girare, l’interesse attorno alla produzione “artigianale” è salita alle stelle dal momento che sta competendo in mezzo ad una concorrenza agguerrita con titoli prodotti da colossi internazionali della cinematografia. Chi l’ha visto, specie se appassionato di casco e shoulder, ha tessuto le lodi a Stefano Sernagiotto che è riuscito a tirare fuori l’essenza del gioco evolutosi in mezzo agli stenti, le precarietà, la scarsa considerazione delle istituzioni. Una situazione accomunante tantissime società italiane e i loro tesserati storici che alla visione del dvd sicuramente avranno lampi di commozione.
Gli stessi che attraversano la mente del presidente crociato Emanuele Garzia: volerà a Palermo per assistere alle battute finali del Paladino d’Oro Sport Film Festival: “E’ un periodo speciale, per me e per i dirigenti storici – dice – che vedono finalmente riconosciuti gli sforzi immani fatti per far sopravvivere il Football Americano in situazioni a volte quasi ostili. Attualmente le cose stanno cambiando in meglio ma non smetteremo di lottare per dare alla nostra disciplina quella dignità che non è seconda a nessuno. Spero di scendere dalle scalette dell’aeroporto di Elmas con l’importante riconoscimento. Ma se così non fosse festeggeremo lo stesso”.