Tiro con l’Arco in Sardegna: da Oliena parte l’intesa con FISDIR
Un protocollo che in Sardegna decolla da Oliena (Nuoro) nel migliore dei modi coinvolgendo tanti atleti e tecnici, replicandosi, a breve, nelle altre tre storiche province (Cagliari, Sassari, Oristano).
Nell’estate 2020 FITARCO e FISDIR raggiunsero l’intesa al fine di promuovere in tutta Italia la pratica del tiro con l’arco tra gli atleti con disabilità intellettivo-relazionale. I rispettivi organi territoriali isolani si mossero da subito per dare alla luce i primi progetti concreti.
Il periodo prolungato di emergenza non favorì l’immediata messa in pratica ma dopo aver rotto gli indugi ad Oliena, si conta di perfezionare il ciclo entro il primo quadrimestre del 2022.
Grazie all’unitarietà di intenti tra la società Arcieri di Barbagia, l’amministrazione comunale e le due federazioni di riferimento, una cinquantina di atleti ha avuto i primi ragguagli della disciplina grazie alla reciproca intesa tra istruttori specializzati del contesto arcieristico e gli educatori FISDIR. Il raduno si è svolto nel capiente Palazzetto dello Sport olianese dove i sei paglioni allestiti non sono mai rimasti inoperosi. Entusiasmo alle stelle sia da parte dei neofiti, sia tra i più esperti tra i quali spiccano i campioni italiani dai 10 metri maschili e femminili Riccardo Puggioni ed Irene Cabras, entrambi della Speedy Sport che si sono meritati l’invidiabile scettro nella competizione disputatasi lo scorso settembre a Roma. Con loro anche i vice campioni nazionali, nonché compagni di scuderia, rispettivamente Antonio Mula e Rosa Piras. Insieme hanno vinto anche il titolo tricolore a squadre dalla stessa distanza.
Dal centro ai piedi del monte Corrasi si sono avute valide indicazioni sulle potenzialità che questo binomio potrebbe sprigionare nel lungo periodo in attesa di conoscere il reale fermento nelle altre realtà territoriali. Ma come inizio non c’è male e lo si evince dalle dichiarazioni (in basso) rilasciate dal referente regionale della Fitarco settore disabili Stefano Cau, dalla delegata regionale FISDIR (Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali) Carmen Mura e dal presidente della ASD Arcieri di Barbagia Massimo Porcu.
STEFANO CAU: “DOBBIAMO MIGLIORARE IN QUANTITÀ E QUALITÀ”
Per la completezza dell’informazione Stefano Cau, oristanese di nascita ma bonorvese di adozione, ricopre il ruolo di vice presidente regionale della FITARCO. Ma il mondo paralimpico l’ha sempre coltivato con passione, collaborando per lungo tempo con il Comitato Regionale del CIP. Non si stuferà mai di ripetere che atleti con e senza disabilità, con l’arco gareggiano assieme, segno che l’espressività sportiva non conosce limiti. E se poi si vuol coltivare seriamente la passione i futuri atleti troverebbero terreno ideale di crescita sportiva e umana.
“Speriamo che il progetto possa strutturarsi al meglio nei prossimi mesi – argomenta Cau – con indicazioni più precise su come gestire nel migliore dei modi l’attività, soprattutto per affinare l’intervento dei nostri tecnici con una formazione più appropriata, idonea per relazionarsi al meglio con gli intellettivi relazionali. Di sicuro, a breve, costituiremo un gruppo di operatori di supporto a queste attività, come una sorta di binario parallelo da condividere con la FISDIR”.
I numeri disponibili fino ad ora sono importanti sia per l’organizzazione di eventi federali regionali, sia nell’ottica di una futura partecipazione ai meeting nazionali. “Sono convinto che le società risponderanno velocemente e numericamente in maniera importante – conclude Stefano Cau – e per il 2023 ci piacerebbe organizzare un evento nazionale qui in Sardegna. E’ ovvio che si dovrà ragionare in maniera cautelativa per ragioni legate al Covid. Sono convinto che si potrà fare qualcosa di buono”.
CARMEN MURA: “L’ARCO PIACE TANTO AI NOSTRI TESSERATI”
Da nuorese doc non può che andare fiera di questa prima prova corale provinciale che ha visto protagonisti gli atleti barbaricini affiliati alle società Speedy Sport di Dorgali e Hasterix Nuoro. La delegata regionale FISDIR Carmen Mura, appena ha potuto, è corsa ad abbracciare i protagonisti di una giornata magica, intrisa di significati.
“In diverse occasioni, soprattutto durante gli eventi di carattere promozionale, ho riscontrato che i nostri atleti hanno una predilezione per l’arco – esclama Carmen Mura – e pur di provare a tirare si dispongono volentieri in fila attendendo il loro turno. Siamo arrivati a questo bel clima di reciproci intenti grazie a Stefano Cau, persona attiva, competente e dinamica che ha a cuore certe tematiche. Abbiamo cominciato a Nuoro non solo perché è la mia terra natia ma anche per una questione di prudenza legata alla pandemia. Fare lunghe trasferte nel periodo natalizio sarebbe stato molto complesso. Ringrazio anche l’assessore allo sport del comune di Oliena Antonio Congiu che per iniziative di questo tipo si mostra particolarmente sensibile”.
Ora c’è da programmare la stagione alle porte: “Le prospettive sono buone – continua Mura – potrebbero nascere nuovi campioni perché dai 10 metri abbiamo atleti capaci di fare prestazioni importanti; a riprova di ciò parlano i titoli nazionali conquistati a fine estate. Dal punto di vista promozionale ci attendono gli altri tre appuntamenti e decideremo se organizzarli nelle città capoluogo o in altre sedi più piccole. Sarà ovviamente essenziale la presenza di tecnici federali e altro aspetto imprescindibile è costituito dalle gare vere e proprie che servono a dare più stimoli agli atleti”. C’è in effetti la volontà di volare alto: “Sarebbe auspicabile l’organizzazione di un evento di valenza anche internazionale – conclude Mura – magari affiancato da un campionato regionale. Speriamo che venga debellato il virus, a settembre ci potrebbero attendere grandi cose”.
LA STORIA DEGLI ARCIERI DI BARBAGIA NELLE PAROLE DI MASSIMO PORCU
Due comunità che condividono la passione per il tiro con l’arco. Gli appassionati di Oliena e Mamoiada convergono sotto lo stesso simbolo degli Arcieri di Barbagia e formano un gruppo che attualmente supera le venti unità, equamente distribuita tra seniores e settore giovanile. La società è la più giovane del panorama arcieristico sardo e solo in questi ultimi mesi si è rimboccata le maniche dopo un periodo abbastanza ricco di imprevisti, senza considerare quello legato al Covid.
Massimo, stiliamo un bilancio dell’iniziativa?
E’ stato emozionante, non mi aspettavo di vedere i ragazzi così partecipi nonostante le disabilità, abbiamo vissuto una bellissima esperienza.
Come vi siete resi utili?
A parte la logistica ci siamo districati con l’attrezzatura, in parte messa a disposizione anche dalla FITARCO, dando anche un contributo di carattere tecnico. Abbiamo organizzato un punto di ristoro dove gli atleti hanno trovato qualcosa di caldo. E poi ci siamo prodigati in una campagna pubblicitaria attraverso la cartellonistica e inviti sui nostri canali social.
L’evento era stato messo in cantiere circa quattro anni fa..
Si, sono successe diverse cose, compresa la cancellazione e la nuova iscrizione alla FITARCO. E poi la morte di Ettore ci ha lasciato un grande vuoto.
Chi vi ha aiutato nella ripresa?
Siamo andati avanti con l’aiuto del presidente FITARCO regionale Pino Spanu e del vice Stefano Cau. Un contributo importante l’hanno dato anche Guido Carta e Marco Busia che ci stanno instradando alla pratica agonistica. Non vediamo l’ora di inserirci nel circuito delle gare ufficiali con almeno 4-5 arcieri entro la metà dell’anno.
Altri obiettivi da portare a compimento?
Abbiamo in previsione anche un’altra manifestazione con la FISDIR, dal momento che possiamo contare su spazi idonei situati in una posizione strategica. Inoltre possiamo contare sull’aiuto del Comune. C’è poi l’intenzione di far seguire un corso primo livello per allenatori ad almeno tre dei nostri tesserati.
A Mamoiada quando riprenderete l’attività?
Spero a breve. Attualmente la palestra è chiusa in attesa di essere omologata. Con due sedi a disposizione tutto diventerà più facile.