Fitet Sardegna: con TennistavolOltre altro successo costruito con professionalità
La Sardegna del Tennistavolo si conferma regione idonea ad interagire proficuamente con coloro che manifestano abilità personalissime e di tutto rispetto.
Lo ha dimostrato anche a Roma, presso il Centro di Preparazione Paralimpica “Tre Fontane” durante la giornata conclusiva del progetto “TennistavolOltre”.
Il presidente del Comitato Sardegna Simone Carrucciu ha capitanato la delegazione regionale composta dal tecnico paralimpico responsabile Ana Brzan, dalla sua collaboratrice Martina Mura e da dieci rappresentanti provenienti da due dei sei istituti sardi che hanno caratterizzato un’incessante attività primaverile dove studenti con disabilità e non hanno potuto approcciarsi felicemente alla quinta disciplina più diffusa al mondo.
Nella capitale c’erano i protagonisti dell’Istituto Istituto Comprensivo P. Tola di Sassari, con Luisanna Floris in qualità di docente e referente per le attività d’ inclusione, assieme ai suoi alunni Francesco Ledda, Carmen Ionela Proteasa, Alessandro Manca e Alessandro Pischedda.
Sono partiti con lo stesso volo da Alghero i rappresentanti del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Macomer con la docente Paola Zampa e gli alunni Antonio Nieddu, Giacomo Scema, Laura Congiu e Marta Atzori.
Allegri e spensierati hanno rappresentato gli altri istituti isolani che non hanno potuto partecipare: il Michele Giua di Assemini, la Scuola Statale Secondaria 1° grado Dante Alighieri di Selargius, l’Istituto Comprensivo di Bonarcado – Santulussurgiu e l’Istituto Comprensivo Statale n. 1 Porcu-Satta di Quartu S. Elena.
Sotto un bel sole i nostri studenti hanno condiviso la pratica del tennistavolo assieme ai rappresentanti delle altre regioni d’Italia e ai campioni paralimpici Giada Rossi, Clara Podda, Lorenzo Cordua e Matteo Orsi (accompagnati dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dal tecnico Marcello Puglisi).
Non poteva mancare il n. 1 della Fitet nazionale Renato Di Napoli che ha rimarcato come oltre mille studenti abbiano avuto l’opportunità di conoscere TennistavolOltre grazie al finanziamento della Fondazione Vodafone e che ha visto la partnership del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e il Comitato Italiano Paralimpico.
Da questa fugace ma intensa esperienza il presidente Simone Carrucciu è tornato in Sardegna con la felicità stampata sul viso: “Rivolgo un ringraziamento a chi ha condiviso il risultato di un grande lavoro di squadra – dice – con una particolare dedica al nostro staff distintosi per l’alta professionalità, riuscendo a barcamenarsi in un breve lasso di tempo, lasciando il segno grazie ad un lavoro apprezzatissimo dagli alunni che ora del tennistavolo avranno una percezione entusiastica. Sono poi soddisfatto della sinergia instauratasi con il MIUR Sardegna; le prossime azioni da concertare con le scuole saranno sicuramente di facile costrutto e di grande impatto. Il nostro futuro è nelle mani dei giovani, non dobbiamo mollare la presa, semmai rafforzare i rapporti affinché tutti parlino di uno sport sempre più inclusivo”.
Soddisfatti di poter dire la loro anche i protagonisti della trasferta d’oltre mare.
“Ho provato sensazioni di gioia, calore, entusiasmo – ammette la docente Paola Zampa – che pur avendole già avvertite in diverse e frequenti manifestazioni, sembrano sempre nuove! I protagonisti di questo evento, pur con limitate abilità, hanno partecipato con tenacia, determinazione, grinta, voglia di fare. Le sensazioni che ti rimandano si toccano con mano e sono espresse dai loro visi, dal loro sorriso, dal loro mettersi in gioco”.
Da Macomer parla il discente Antonio Nieddu: “Lavorare ad un progetto dove sono coinvolti ragazzi disabili e non è stato molto bello. E poi il mettersi alla prova giocando anche con i campioni paralimpici, vedere delle dimostrazioni pratiche, è stata comunque un’esperienza da ricordare nel tempo”.
Intervengono le sue compagne Laura Congiu e Marta Atzori: “Nonostante il tempo a disposizione fosse alquanto ridotto, per quanto ci riguarda questo progetto è stato sicuramente formativo ed istruttivo. In primo luogo siamo riuscite ad apprendere che ciò che è diverso da noi va accolto (in quanto potrebbe rappresentare una fonte di ricchezza), sostenuto, spalleggiato e stimolato, ma soprattutto perché ha spronato e accresciuto la nostra empatia. Un’esperienza che ci ha aiutate nel maturare e nella comprensione di coloro che non hanno avuto la nostra stessa fortuna e che, nonostante ciò, affrontano la vita con immensa felicità, vivacità e limitata spensieratezza. Pensiamo, al contempo, che tale esperienza sia stata in particolar modo significativa per i ragazzi disabili, i quali sono stati indubbiamente integrati ed aiutati a comprendere la realtà da un altro punto di vista, da un’ulteriore prospettiva. Ragazzi che rappresentano una fonte di insegnamento e ispirazione dal punto di vista umano”.
Arrivano le testimonianze anche da Sassari: “Quando è stata proposta questa insolita attività all’istituto P.Tola di Sassari – argomenta l’insegnante Luisanna Floris – e indirizzata soprattutto ai ragazzini con bisogni speciali, ho detto subito sì, perché ho visto e pensato ad una attività piena di stimoli per loro: sociali, motori (soprattutto coordinativi a 360°) e ludici”.
“Alla conclusione delle lezioni di preparazione tecnica fornite dall’ istruttrice Ana, c’è stata la sorpresa per quattro ragazzi (Francesco, Stefano, Alessandro e Carmen) di partecipare alla giornata finale del progetto a Roma. Esperienza importante per la loro autonomia e indipendenza dalla famiglia, ha dato possibilità di condividere momenti quotidiani: la stanza d’albergo, gli spazi con altri ragazzi che non conoscevano. Tutto ciò ha permesso loro di misurarsi in una sana competizione a livello nazionale coronata da una splendida giornata di sole. La felicità e i sorrisi nel loro volto hanno confermato la bontà e l’utilità a livello educativo del progetto TennistavolOltre. Ci si augura che il progetto venga riproposto nel prossimo anno scolastico”.
Si associa lo studente Stefano Pischedda: “Sono stato felicissimo di essere stato scelto tra tutti gli altri alunni per questa avventura sportiva. Mi sono divertito un mondo, ho potuto fare delle nuove amicizie e confrontarmi con altri ragazzi di altre città anche più grandi di me. È stata un’esperienza meravigliosa anche perché era la prima volta che viaggiavo senza la mia famiglia, dandomi la possibilità di poter crescere in autonomia per alcune cose. Grazie alla prof e alla mia scuola per tutto ciò”.
Conclude il dodicenne Francesco Ledda: “Mi sono divertito, ho visto persone che nonostante le disabilità sono riuscite a fare la differenza con determinazione nella loro disciplina sportiva. Grazie di tutto”.