Radio Alter on the Road ha incontrato Maria Cristina Malagoli, una scrittrice sarda alla sua prima produzione letteraria”Luce nel Buio”. È un libro di speranza, e un atto di amore nei riguardo del nostro pianeta. È un’avventura che accompagna il lettore a riflettere sulle problematiche ambientali attuali con la supervisione di un alieno. È un’umanità inconsapevole che i suoi egoismi e prepotenze la porteranno all’autodistruzione della propria specie, ma è anche una speranza che indica un cammino.

 

Come è nata questa tua produzione letteraria?

È nata quasi per caso. Fin da bambina ho sempre avuto l’idea di scrivere un qualcosa per me stessa. Poi, due estati fa, parlando con una mia cugina mi riferì che stava aspettando la pubblicazione di un suo romanzo e le confidai il mio desiderio di poterlo realizzare anche io. Il suo consiglio fu quello di iniziare a scrivere immediatamente. Avevo già una mia idea nella mente e sapevo già il contenuto che volevo esprimere. Ho frequentato anche un corso di scrittura creativa per approfondire meglio la conoscenza sulla struttura della scrittura stessa. Conobbi una scrittrice sarda, Carmen Salis, che mi spronò a continuare e dopo che ultimai il mio scritto glielo consegnai. Carmen avendo anche una casa editrice, “Amico Libro”, dopo la lettura, mi propose un contratto per la pubblicazione. Da qui è nato il mio percorso artistico.

Di cosa tratta il romanzo?

Il romanzo, “Luce nel Buio”, tratta di inquinamento ambientale e del rispetto che dovremmo avere nei suoi confronti. I protagonisti sono cinque. Quattro ragazzi liceali ed un quinto, un alieno, che proviene da un altro pianeta. Questo alieno stabilisce un rapporto con i ragazzi per fare capire e fare prendere coscienza dei danni che l’incuria dell’umanità sta creando alla terra.

Ma l’uomo ha bisogno dell’indottrinamento di un alieno o di una presa di coscienza per capire ciò stiamo facendo al nostro pianeta, posto che l’indottrinamento è un’imposizione esterna mentre la presa di coscienza parte dalla nostra volontà?

I protagonisti del mio libro sanno già che il pianeta è inquinato, ma come tutti i ragazzi e come moltissimi adulti, tutti sanno però non si fa niente per porre rimedio.

Non pensi che ci sia la necessità di una forte volontà sociale posto che c’è anche tanta gente che non crede che il pianeta sia in agonia e che il riscaldamento globale sia dovuto a dei cicli della natura?

Si, infatti questo alieno ha una sua funzione precisa, e poi chi legge il libro capirà il messaggio. Con la conoscenza di questi ragazzi attuerà delle strategie per fare capire al mondo, attraverso le loro azioni, le problematiche del tema e la sua presa di coscienza. Questo avverrà attraverso la visioni di immagini video, alquanto forti, in relazione alla distruzione del pianeta terra. E a questo punto che i ragazzi prenderanno una maggiore presa di coscienza e da questo momento in poi ci sarà spazio per il loro libero arbitrio, e la sensibilizzazione più o meno incisiva dell’umanità.

Questo è un romanzo. Ma dal tuo punto di vista l’umanità ha una sincera coscienza di ciò che sta accadendo? Mi riferisco a non tutta l’umanità, ma ai paesi industrializzati che sfruttano, fino al suo esaurimento, le risorse della natura. Sicuramente i popoli primordiali staranno avvertendo dei cambiamenti climatici, ma non possiamo certo condividere con loro queste cause che invece dipendono dal nostro modo di vivere.

Nel mio libro sono presenti questi temi. Noi cittadini possiamo certamente fare la raccolta differenziata, rispettare l’ambiente, tenerlo pulito, raccogliere i nostri rifiuti e non abbandonarli all’ambiente, ecc., ma vi è anche una responsabilità politica della classe dirigente. Una responsabilità dei potenti della terra e delle multinazionali che hanno il dovere non solo politico, ma anche morale, di pensare al benessere dei cittadini del mondo. Noi nel nostro piccolo possiamo fare ciò che ci concerne, ma se una multinazionale mi mette in

Noi possiamo consumare meno questi prodotti ed utilizzare degli escamotage come l’uso di una borraccia per non comprare bottiglie in plastica. Anche questo è prendere coscienza, no?

Certo, senza dubbio. Però diciamo che chi può dare un forte contributo al cambiamento sono soprattutto le grandi industrie multinazionali e i potenti della terra.

Certamente oggi è sempre più forte tra i giovani il movimento portato avanti da Greta Thunberg   e la green economy proposta da una Daniela Ducato, una visione industriale rivoluzionaria rispetto agli altri pensieri sull’ecologia, esistono veramente delle soluzioni?

Certo, le soluzioni ci sono. Infatti alcune si stanno già adottando. Intanto entro il 2021 la plastica verrà abolita e al loro posto se ne stanno producendo altre di un materiale biodegradabile che se abbandonate nel mare diventeranno mangime per i pesci. Perciò, se vogliono, le aziende possono sopperire al problema utilizzando altri materiali non altamente inquinanti. Si le soluzioni ci sono e sono state trovate. Basta applicarle.

Dopo questa tua prima produzione letteraria hai nel cassetto un altro tuo libro prossimo?

Si è ancora nel cassetto, ma adesso “Luce nel Buio” deve ancora farsi strada.

In periodi in cui la gente legge poco, oggi ha valenza scrivere?

Certamente. Intanto chi scrive è perché deve dire un qualcosa, prima di tutto a sé stesso. Poi se c’è anche un interesse commerciale da parte dell’editore, ben venga. Poi in relazione alla lettura che sia su un computer o su carta stampata, sempre scrittura e lettura è.

Il fatto che tu abbia utilizzato un personaggio che proviene da altri pianeti, perché l’uomo deve farsi civilizzare da un alieno? Abbiamo bisogno dell’aiuto esterno? Sembra un’umanità senza coscienza di sé.

Si ed è quello che traspare. Anche la storia ci insegna che l’uomo è capace di nefandezze assurde. Pensiamo solo alla seconda guerra mondiale. Anche se tutto va visto dall’ottica di un romanzo con un’idea fantascientifica, posto che nel romanzo c’è verità mista a fantasia, in questo caso l’alieno è sul nostro pianeta per un motivo ben preciso. Lui e la sua stirpe sono qui nel nostro pianeta non da adesso, ma da tanto tempo. Loro vivono in pianeta gemello, però loro sono stati educati al bene.

L’alieno ha sembianze umane?

Si ed è anche un bellissimo alieno.

E tu pensi che esistano gli alieni?

Io si, certo. Sono assolutamente convinta che non siamo soli in questo universo.

Infatti tutto questo Spazio, Universo, immenso e vuoto, sarebbe sprecato.

Ho fatto anche visionare il mio romanzo, prima della pubblicazione, ad una collega di Scienze. Un suo suggerimento scientifico è stato utile. Inoltre le sue risposte a miei quesiti su possibilità di altri pianeti simili al nostro sono state positivamente affermative. Chi siamo noi per dire che non c’è nessun altro nell’Universo? D’altronde siamo giunti solo fino a Marte e non oltre. Tra l’altro la mia collega mi ha aiutato a posizionare questo pianeta in un certo punto della nostra galassia, a trecento anni luce da noi. Chiaramente è tutto romanzato, ma per me questo mio libro è un grido di rabbia e un grido di allarme verso il poco rispetto della nostra Terra.

C’è un sogno di Maria Cristina Malagoli?

Si quello di vedere questo pianeta più pulito con gli animali meno sofferenti a causa dei nostri consumi e inciviltà. Ci vorrà tempo, ma sono contenta che stiano nascendo prese di coscienza maggiori rispetto alle generazioni passate. Pensare che una bottiglia di plastica ci mette 400 anni per biodegradarsi e una lenza da pesca seicento anni, prendere atto di ciò oggi è già un qualcosa.