Pensare a giocare e basta, in un’atmosfera ovattata alla quale i giocatori – operai crociati non erano abituati. Nessuno si stupisce se il Centro Sportivo Italiano (CSI) venga citato spesso e volentieri per l’efficienza mostrata. Le azzeccatissime attenzioni dell’ente di promozione sportiva han fatto sì che la franchigia cagliaritana, nell’ambito della manifestazione Games of Sport, trascorresse tre giornate di serenità, tra il mare e l’attrezzato rettangolo di gioco adagiato a due passi dalla Torre di Mezza Spiaggia, presso il Poetto di Cagliari.

Acrobazie sulla sabbia (Foto Giulia Congia)

C’è stato il tempo per promozionare sia la disciplina del football americano, sia per invogliare i bagnanti a donare il sangue, grazie alla partnership con la sede provinciale dell’AVIS di Cagliari. E il primo a dare il buon esempio, dopo la missione divulgativa, è stato il presidente Emanuele Garzia che si è recato al centro raccolta di via Talete per passare dalle parole ai fatti.

Il presidente Garzia mentre dona il sangue

Prima il mese di allenamenti, due volte alla settimana, sotto le severissime direttive di coach Walter Serra che oltre ad aver visto spesso e volentieri il presidente Garzia eliminare tossine a più non posso, ha accolto anche i digiuni della disciplina nota per la bandierina da staccare all’avversario. Poi il torneo Beach Football 2018 vero e proprio, orchestrato da Matia Pisu che ha coinvolto in tutto 10 team tra uomini, donne e junior.

I protagonisti delal gara junior con il presidente Emanuele Garzia (Foto Giulia Congia)

Ad avere la meglio nel settore maschile sono stati i Led Zeppelin capitanati da Sergio Andrea Meloni e composti anche da Giuseppe Marongiu, Alberto Mura, Preet Saini, Edoardo Piras, Gian Luca Piga, Giovanni Fadda, Walter Orrù, Paolo Porcedda. Battono 12-6 i Foo Fighters dei vari Stefano Murgia, Riccardo Pili, Ivano Pili, Bonifacio Ruggiu, Giacomo Usai, Giuseppe d’Angelo, Nicola Atzori, Marco Mattana.

Un momento della finalissima (Foto Giulia Congia)

Dietro le due finaliste i Deep Purple di Gianfranco Farris, seguiti dagli ACDC di Michele Meloni. La finale per la posizione meno ricercata ha visto prevalere i Pink Floyd di Matia Pisu, sui Mr Big di coach Aldo Palmas.

Tra i partecipanti ci sono state delle inaspettate ma fugaci apparizioni di giocatori provenienti dalla Penisola, oltre alla presenza di atleti dei Sirbons Assemini.

Sfilata la bandierina (Foto Giulia Congia)

Sul fronte femminile la storica formazione delle Wonderboobs Scioscio Team si è scissa per dar vita al derbissimo in famiglia. Vincono le Wonderboobs (Silvia Taccori, Giulia Congia, Marta Congia, Paola Palmas, Federica Serra, Eleonora Serra, Jessica Pinna, Francesca Viglino), che fanno loro il match dell’andata e vengono raggiunte nel finale del match di ritorno dallo Scioscioteam (Barbara Pisano, Laura Pisu, Enrica Puddu, Rita Mameli, Silvia Contu, Fabrizia Ruggiu, Manuela Cancedda, Elisa Murgia, Tania Tascedda).

Foto di gruppo con le Wonderboobs e le Scioscio Team (Foto Giulia Congia)

Divertente l’esibizione dei più piccini che avevano un’età compresa tra i cinque e i dieci anni.

La dirigenza ringrazia anche gli sponsor che hanno dato un importante contributo per la buona riuscita della manifestazione: Residenze Melabianca e Boxing Lounge Bar.

Ora tutti in ferie, a ma a settembre si comincia seriamente una nuova stagione con alcuni punti fermi: un team di allenatori da ritoccare e un’operazione robusta nelle scuole per trovare nuovi appassionati.

Flag Football al femminile (Foto Giulia Congia)

 COMMENTI SPARSI

Emanuele Garzia (Presidente Crusaders): “Ho trascorso un mese intenso a stretto contatto con il Flag Football. Oltre ad essermi divertito per aver ripreso con entusiasmo l’attività fisica, penso che il bilancio generale della nostra permanenza al Poetto sia stato molto soddisfacente. Mi è piaciuto vedere intere famiglie prendere parte all’evento nel segno di quell’unità di intenti che caratterizza la grande famiglia dei Cru. Sono fiero del buon esempio dato dalla nostra società nel diffondere la campagna di raccolta sangue. Dopo aver sensibilizzato i presenti sul problema che d’estate diventa molto più pressante, in questi giorni saremo ancor più concreti recandoci nei luoghi di raccolta. L’appello lo rivolgo a tutto l’intero pianeta Crusaders”.

a dx il presidente Garzia con il coach Aldo Palmas (Foto Giulia Congia)

Matia Pisu (Organizzatore): “Sono contento perché la risposta in termini di partecipanti e di pubblico è stata buona. L’operato dei nostri dirigenti lo reputo impeccabile. Spero che tra i bambini qualcuno troverà gli impulsi, in futuro, che lo portino a voler giocare con la nostra franchigia, considerato che alcuni di loro sono figli di giocatori. Stiamo già pensando a come migliorarci nell’edizione del 2019, ci sono buone probabilità di proseguire l’idillio col CSI che ci ha riservato delle cure impeccabili. Per quanto mi riguarda penso che continuerò a giocare anche l’anno prossimo. Finché il fisico me lo consente, ci proverò”.

Matia Pisu catechizza i piccoli giocatori (Foto Giulia Congia)

Giuseppe Marongiu (Team manager Crusaders): “Rispetto alle precedenti edizioni abbiamo avuto a disposizione una struttura all’altezza, nella quale i padroni di casa del CSI ci hanno accolto in maniera fantastica con l’area di gioco delimitata e tracciata nel migliore dei modi. Anche la partecipazione è stata ottima; i protagonisti si sono divertiti un mondo. Un’altra bella considerazione da fare riguarda tutte le facce nuove che nel corso degli allenamenti di luglio, si sono messe in discussione a tu per tu con la nostra disciplina. Alcuni si sono manifestati autentici talenti, sarebbe curioso vederli alle prese con il Football Americano. A settembre pianificheremo la stagione nuova, con la costruzione di un nuovo coaching staff. Verificheremo vecchie e nuove disponibilità, tareremo gli obiettivi visto che sotto il profilo dei risultati il 2018 non ha soddisfatto quelle che erano le aspettative iniziali, nonostante gli impegni finanziari e lo spirito di abnegazione mostrato da allenatori e giocatori”.

a sx Giuseppe Marongiu (Foto Giulia Congia)

Sergio Andrea Meloni (Led Zeppelin): “La cosa più bella è l’aver visto gravitare attorno alla struttura del Poetto anche persone che non fanno parte del nostro giro. Perfino gli amici provenienti dallo Stivale ci hanno onorato della loro presenza. Reputo di grande coinvolgimento emotivo le sfide di donne e bambini. Per quanto concerne la nostra vittoria devo dire che il feeling tra compagni è stato immediato; ci siamo imposti grazie ad una estrinsecazione molto semplice degli schemi che sicuramente ci ha portati ad essere molto più concreti degli avversari. Importante pure l’aver commesso pochi errori”.

Sergio Andrea Meloni (Foto Giulia Congia)

Stefano Murgia (Foo Fighters): “Il mio Team si è comportato benissimo. Siamo arrivati sino alla finale del primo/secondo posto ma purtroppo l’abbiamo persa. I compagni mi son piaciuti tutti quanti. Un appunto speciale per Richi Pili che ha preparato gli schemi e alla new entry nella famiglia Crusaders, il casertano Giuseppe D’Angelo: ha già fatto vedere un’ottima base da cui partire per condividere insieme il campo del vero football. In questi eventi il risultato conta davvero poco, l’importante è far crescere il movimento Crusaders, divertirsi, stare insieme e cercare di recuperare qualche giovane per il futuro”.

Stefano Murgia (Foto Giulia Congia)

Riccardo Pili (Foo Fighters): “Ci siamo piazzati al secondo posto nonostante pochi schemi a disposizione preparati alla carlona e in extremis. Noto con piacere che si è fatto molto meglio rispetto agli anni scorsi, nonostante io mi sia improvvisato quarterback. A parte tutto sono molto soddisfatto. Per il resto iniziativa lodevole con un impianto veramente all’altezza. E’ comunque un modo per fare movimento, tutti insieme e in amicizia. Spero che tra i non tesserati visti al Poetto qualcuno di loro abbia voglia di intraprendere seriamente la pratica del Football Americano. Noi continueremo a tenerci in allenamento pensando alla prossima stagione”.

Riccardo Pili in versione quarterback (Foto Giulia Congia)

Giulia Congia (Wonderboobs): “Sono contenta di aver agguantato diverse bandierine. Conoscendo qualche traccia avversaria, tutto riesce più semplice, quindi bravura e scatti grintosi non c’entrano. In attacco mi sono espressa sia come centro, sia come quarterback, memore delle leggendarie imprese targate Wonderboobs – Scioscio Team. Il doppio scontro è stata un’esperienza molto carina, però mi piacerebbe affrontare anche avversarie sconosciute. La partite “in amicizia” come quelle di quest’edizione sicuramente mitigano il clima da competizione: ho esultato per il mio touchdown ma ero felice anche per quello realizzato dallo Scioscio Team”.

 

a dx Giulia Congia

Le Scioscio team vicino alla meta

Silvia Taccori (Wonderboobs): “L’edizione di quest’anno è stata organizzata molto bene. Mi sono trovata benissimo in un campo meraviglioso. Dall’esterno ci è stato detto che le nostre prestazioni sono state superiori a quelle delle edizioni passate. Da giocatrice tutto mi è apparso più lento, forse per la poca competizione, visto che io personalmente avevo amiche care sia in squadra, sia nell’altro team; ciliegina sulla torta mio marito Aldo Palmas che allenava contro di me. E in effetti non sono abituata ad un tipo di approccio allo sport blando. Quando non si conoscono le avversarie si è più libere nello sprigionare una sana dose di agonismo. Speriamo che tante altre ragazze si avvicinino a questo mondo. L’ideale sarebbe cominciare la campagna di reclutamento e conseguentemente di allenamento con largo anticipo. Bisogna ritrovare quella suggestiva dimensione che caratterizzò i primi tornei femminili di flag con diverse squadre e allenatori pronti a mettersi in gioco”.

Silvia Taccori e la compagna Paola Palmas provano i lanci (Foto Giulia Congia)

Timeout Wonderboobs (Foto Giulia Congia)

 

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