— Un Solo Grande Maestro “Antonello Casiddu Zibo” —


“Il portiere è il ruolo della personalità eccessiva, della follia che viene ingabbiata nell’area di rigore. Ogni portiere che si rispetti ha avuto un elemento distintivo, una fisima particolare che ce lo rende leggendario ed indimenticabile. Pensate a René Higuita e al suo volo dello scorpione, pensate alla marmorea presenza scenica di uno Zoff, alla tragica dipartita di Robert Enke e l’elenco di questi eroi solitari potrebbe continuare.
Ma ci sono anche portieri che si sono ribellati alla staticità del ruolo, all’inflessibile disciplina che il portiere doveva mantenere, baluardo estremo della propria metàcampo.
Hugo Orlando Gatti dimostrò già dal soprannome affibbiatogli, El loco, che lui di rimanere fermo fra i pali non ne voleva sapere. Un aneddoto vale più di mille esempi. Ai Mondiali del ’66 invece di indossare la maglia numero uno, come era prassi, si prese la numero tre e tanti saluti all’etichetta.
O che dire di Thomas N’Kono, portiere camerunense, accusato di pratiche al limite della stregoneria per vincere le partite?
Genio e sregolatezza non sono mai stati epiteti più azzeccati. Tipico dei portieri.


Genio e sregolatezza sono i tratti sommatici di chi ha speso e sta spendendo una vita per il calcio, il mitico portiere e ora preparatore degli stessi : Antonello Casiddu noto come “Zibo”. E si il ruolo del portiere nel sangue!
Tanta voglia di insegnare alle giovani nuove leve non solo la tecnica ma anche il modo di “essere” l’ultimo baluardo che separa l’attaccante avversario del fatidico grido di gioia, questo è Zibo. Chiunque lo ha visto giocare o ci ha giocato non può che esserne fiero sia per le sue parate e sia per il suo carattere a volte duro ma allo stesso tempo buono che lo ha reso unico nel variegato mondo del calcio.
E dopo avere appeso i guanti e ginocchiere al fatidico chiodo si è dedicato alla preparazione dei portieri e in particolar modo ad insegnare ai giovani questo ruolo. E come sempre anche qui si è distinto riuscendo a trasmettere il suo “amore”per questo sport ai giovani che ora non possono che essere anche loro fieri di avere avuto un preparatore “Gioia e Sregolatezza”.
Da un anno la FIGC -Settore giovanile Sardegna- le ha affidato la preparazione dei portierini della rappresentativa dei giovanissimi, con grande entusiasmo si è buttato nell’avventura.
Sentirlo parlare del ruolo del portiere ti da quasi quasi la voglia di rimetterti le scarpette e ricalcare i campi di gioco, sentite cosa ne pensa in questa intervista in esclusiva rilasciata a Medasa.it  l’unico portale che “racconta” le gesta domenicali dei giovani calciatori.

  • Una vita calcistica tra due pali e una traversa, Antonello Casiddu Zibo, si nasce o si diventa portieri?
    Puoi dirlo a voce alta una vita calcistica trascorsa in tutti i campi di calcio ,infatti sono 46 anni che dura la mia passione prima come giocatore ora come preparatore dei portieri.Secondo me si nasce portieri puoi allenarti quanto vuoi dare il massimo in tutte le situazioni pero’ se non hai determinate caratteristiche non puoi fare il portiere.Devi essere un atleta completo,devi avere un carattere molto forte ed una personalità spiccata e soprattutto devi avere carisma e diventare un leader..
  • Quanto bisogna essere “matti” per fare il portiere?
    Ho sempre pensato che un portiere deve essere un “matto che ragiona”,in quanto è un ruolo difficilissimo e carico d’insidie,sei l’ultimo baluardo difensivo della squadra,l’unico che in quel preciso istante può fare il miracolo e salvare la tua squadra dalla sconfitta, e quindi se non hai quelle caratteristiche che ho elencato prima ed un po’ di pazzia non puoi fare al massimo quel ruolo.
  • Finita l’attività agonistica ti sei dedicato a far crescere piccoli portieri, cosa ti ha spinto a diventare allenatore dei portieri?
    La passione mi ha spinto a diventare preparatore dei portieri, se non ami il ruolo e tutte le sue sfaccettature non puoi trasmettere ai tuoi ragazzi quelle componenti essenziali per diventare un ottimo portiere.

  • Tra i tanti giovani che si avvicinano al mondo del calcio come fai a capire quale ragazzo sia più adatto al delicato ruolo del portiere ?
    Quando vedo un ragazzo che non ha paura di andare a terra,dei contrasti fisici,guascone,dotato di grande personalità e carattere,,con una carica mentale molto forte,quello per me può diventare un portiere,anche se l’altezza elevata è sempre la componente più importante..

  • Cosa chiedi ai tuoi ragazzi durante i duri allenamenti a cui li sottoponi?
    Gli allenamenti fatti a mille e con la concentrazione giusta sono prioritarie nel ruolo del portiere,il numero 1 deve allenarsi tantissimo sviluppare le capacita’ cognitive e coordinative soprattutto in tenera eta’,deve migliorarsi giorno dopo giorno acquisire posizione tra i pali, temerarietà nelle uscite,doti acrobatiche non indifferenti.
  • Ma se un ” tuo” portiere sbaglia clamorosamente in partita ti senti di aver sbagliato tu o …?
    Quando un portiere sbaglia effettivamente mi coinvolge sotto il profilo professionale e mi sento responsabile dei suoi errori,ma è in questo momento che mi rendo conto se un ragazzo potrà diventare “un grande”dalla sua reazione dopo un errore,da come riesce a superare questo momento delicato. Negli allenamenti successivi si lavora sugli errori commessi durante la partita.
  • La tua professionalità nel preparare i portieri ti è stata riconosciuta dalla federazione affidandoti il compito di allenare i giovanissimi portieri della rappresentativa,è stata una bella soddisfazione?
    Allenare i portieri della Rappresentativa Regionale giovanissimi è stata una della gioie più grandi della carriera di preparatore,un’emozione particolare perchè mi sono sentito responsabilizzato nei confronti di questi ragazzi che davano l’anima pur di essere convocati..
  • Come ti sei trovato nello staff della rappresentativa?
    Benissimo lo staff della Rappresentativa è composto da persone capaci e preparate,coadiuvate dal più grande allenatore della Sardegna che risponde al nome di Bernardo Mereu ora all’Olbia in lega Pro ma meritevole anche di allenare in categorie superiori, lo vedrei bene al Cagliari…
  • Trovi differenze tra il preparare per una scuola calcio e nel preparare per la rappresentativa ?
    Si, esistono delle differenze sostanziali tra allenare dei portieri in una società e fare le scelte giuste nella Rappresentativa, intanto nelle società sei tu che devi creare il portiere e formarlo, nella Rappresentativa devi collaborare con tutti i preparatori dei portieri della Sardegna per avere notizie più dettagliate sulle caratteristiche fisiche e mentali dei ragazzi, anche perchè vengono seguiti tutto l’anno dai miei colleghi che ringrazio per la loro preziosa collaborazione.
  • Sono anni che graviti nel mondo del calcio giovanile, come è cambiato nel tempo?
    E’ cambiato tantissimo il mondo del calcio giovanile ora è diventato un Business per fare soldi,anche se devo ammettere che gli allenatori sono molto più preparati rispetto a quando giocavo anch’io. Ora si lavora molto di più su tutti gli aspetti che riguardano la crescita di un ragazzo .Devo ammettere che ora i giovani non hanno il carattere forte dei miei tempi perchè prima si cresceva e si giocava nella STRADA, componente importante per la formazione del carattere e della personalità.
  • Ora che stai “girando” per la penisola con la rappresentativa cosa differenzia il settore giovanile sardo da quello del “continente” ?
    Nella penisola esiste un’organizzazione e dei campi  di  calcio decisamente migliori rispetto alla Sardegna,sicuramente anche l’aspetto economico è importante per garantire strutture sportive per far crescere il movimento,per non andare molto lontano basta pensare che a Quartu non abbiamo un campo di calcio degno di questo nome,è scandaloso perchè  siamo la terza città della Sardegna.
  • Ma se non avessi fatto il portiere …..?
    Se non avessi fatto il portiere sarei diventato(studiando ovviamente)comandante dei vigli urbani di Quartu, scherzo ahahah..Non lo so per me il calcio è vita, anche perchè sono supportato dalla mia famiglia che mi permette di seguire questo hobby che mi ruba tantissimo tempo.
  • A che livello è il settore preparatori portieri isolano?
    Il livello dei preparatori dei portieri isolani è molto alto,sono preparatissimi e competenti anche se esistono troppe invidie che non hanno ragione di esister in questo ambiente..
  •  Il Cagliari calcio ha convocato un portiere di 16 anni per una partita di serie A, secondo te è giusto che per un ruolo così delicato si metta tanta pressione ad un giovane?
    Certo di Buffon ne esiste solo uno,il Cagliari diciamo che è stato costretto a far giocare un giovane(Crosta)in quanto i due titolari erano infortunati.Ripeto è un ruolo difficilissimo ed è necessario per diventare un grandissimo notevole esperienza che solo sbagliando e giocando puoi acquisire..

Si conclude così questa chiacchierata con uno anzi il Numero Uno, un uomo che sta dedicando la sua vita per la crescita dei giovani non solo tecnicamente con il gioco più bello del Mondo :Il Calcio.
Grazie Antonello ……..”Zibo”

Adriano Micheli per Medasa.it