I SARDI ROSSI E OYEBODE IN CROAZIA CON LA NAZIONALE CADET. PARLA IL TECNICO AZZURRO VALENTINO PIACENTINI

Sono partiti oggi verso Zagabria. I cadetti azzurrini sospirano per la nuova avventura nell’Europeo Giovanile che comincerà venerdì, protraendosi fino al 17 luglio. La Sardegna attende con curiosità questo importante evento perché i marcozziani Carlo Rossi e Johnny Oyebode vestiranno la maglia della nazionale italiana. Il primo da “veterano” della categoria Allievi; il secondo avrà a disposizione ancora una stagione nella stessa. Come lui il compagno Matteo Gualdi (Villa d’Oro Modena) a cui si aggiunge Andrea Puppo (Genova) che addirittura soggiorna nella più giovane categoria Ragazzi.

Valentino Piacentini con la nazionale Cadet

Valentino Piacentini con la nazionale Cadet

Seppur trafelato e in versione tuttofare, il loro tecnico Valentino Piacentini accetta volentieri l’intervista. Conclusi gli ultimi allenamenti, le sedute di fisioterapia e la preparazione atletica, l’indelebile bronzo ai mondiali 2000 di Kuala Lumpur, attende di ultimare il piano viaggio prima di rilassarsi un po’ con una chiacchierata telefonica.

Si conta su l’autorevolezza di Carlo: ha già acquisito molta esperienza nel gestire quei momenti particolari che un campionato europeo può riservare. “É un appuntamento dove tutti vogliono fare bene – rimarca subito il tecnico varesino trapiantato nel cuneese – e ovviamente si affrontano una serie di leggere pressioni emozionali che non si riscontrano nelle normali partite che disputiamo nei tornei internazionali”.

Carlo Rossi (Foto Gianluca Piu)

Carlo Rossi (Foto Gianluca Piu)

Con quali aspirazioni andate in Croazia?

Vorremmo ottenere un risultato importante, è inutile nasconderci. Le caratteristiche ce le abbiamo; i giocatori in grado di ottenere risultati importanti idem. Quindi è giusto provare a salire sul podio perché abbiamo lavorato duramente per questo. La squadra è molto giovane, ma non possiamo più scappare. Quello che c’era da fare è stato fatto. Non posso certo recriminare sul lavoro svolto. C’è la gara da giocare e quella sarà l’unità di misura che darà la prova se il lavoro è stato fatto bene oppure no.

Sarà un test imortante per i tuoi ragazzi?

Sono atleti ancora molto giovani e non saranno certo gli Europei che potranno condizionare la loro carriera che è solo agli inizi. Dovranno però giocarseli dando il cento per cento, in quella che è una competizione molto lunga dove fai in tempo a raggiungere la forma, perderla e ritrovarla. Ho fiducia in loro, ormai li conosco abbastanza bene, abbiamo creato un bel gruppo dove il feeling è ottimo. Ho sempre cercato di privilegiare il lato umano, perché sono persone che possono dare tanto.

Oyebode e Rossi (Foto Gianluca Piu)

Oyebode e Rossi (Foto Gianluca Piu)

È importante saper forgiare i loro stati d’animo..

Caratterialmente sono diversi. Ma quello che poi conta veramente è, sportivamente parlando, riuscire a tirar fuori il meglio da ogni persona. Poi è anche importante adattarsi all’indole di ciascuno di loro, costruendoci sopra qualcosa di buono. Ma cercando anche di migliorare il lato peggiore.

Carlo Rossi appare troppo severo con sé stesso quando commenta le sue prestazioni..

Dovrebbe accettare la fatica e l’errore, senza farne delle tragedie o piangersi un po’ troppo addosso. A volte questo lato del suo carattere viene ancora fuori, però essendo giovane e soprattutto molto intelligente, lo migliorerà sicuramente.

La parte positiva del suo pessimismo è che non si arrende mai, la sua è una sfida continua alla ricerca di un risultato migliore.

Danza propiziatoria prima della partenza a Zagabria

Danza propiziatoria prima della partenza a Zagabria

Johnny Oyebode sembra più spavaldo, almeno apparentemente..

Lui è prevalentemente ottimista, ma le rare volte che si fa prendere dallo sconforto si annichilisce sin troppo. Dovrebbe trovare un po’ più di equilibrio nel manifestare il suo stato d’animo. A volte è troppo chiuso, a volte troppo effervescente. Ma anche lui ha l’età che ha, e quindi ci vuole tempo e pazienza; ma con in mente l’obiettivo di fare bene e migliorarsi.

Squadre da battere?

Più o meno son le solite: Russia, Svezia, Francia. E poi anche Polonia e Germania. Però al di là di quello, la forza dell’Italia dipende da noi stessi, ci dobbiamo concentrare maggiormente sul nostro modo di essere. I ragazzi devono esprimere il massimo senza andare a guardare quello che fanno gli altri,

Johnny Oyebode (Foto Eleonora Piras)

Johnny Oyebode (Foto Eleonora Piras)

Come è migliorato Valentino Piacentini in questi anni di Nazionale?

In realtà dovrebbero essere gli altri a certificare la qualità del mio operato. Posso dire che l’esperienza è un lato importante di questo lavoro. Come quella di un giocatore che deve fare tesoro di ciò che la vita sportiva, quotidianamente, gli riserva. Ogni giorno c’è qualcosa da imparare su tanti aspetti, come il lato tecnico e quello gestionale. Ma ce ne sono tanti altri, non di secondaria importanza.

Ti confronti spesso con l’esterno?

Certo. Siamo dei professionisti, ognuno con le proprie idee, ma è importante condividerle costantemente con interlocutori di alto livello. Lavorando nel Centro Olimpico di Formia abbiamo a che fare con staff tecnici di alti livelli che seguono medagliati olimpici. E respirare questa aria per i nostri ragazzi è importante.

Cerco di tenermi aggiornato attraverso la collaborazione di scuole importanti come quelle svedesi e tedesche. E provo sempre a cogliere il meglio dalle altre persone, magari rubando qualche segreto da coloro che hanno più esperienza di me. Ma alla fine decido (ed eventualmente sbaglio), sempre con la mia testa.

Il doppio Rossi - Oyebode (Foto Eleonora Piras)

Il doppio Rossi – Oyebode (Foto Eleonora Piras)

Concludendo?

Faccio un in bocca al lupo a tutte le persone e le società che hanno lavorato e collaborato con me. Ai genitori con cui sono entrato in contatto in questi anni. Ho avuto un buon feeling con tutti e sono contento di ciò che è stato fatto. Abbiamo costruito delle basi importanti. Un gigantesco in bocca al lupo lo riservo anche a tutto il mondo del tennistavolo.

 

TROFEO CONI 2016: SABATO LA FASE REGIONALE A MURAVERA

L’impianto comunale di viale Rinascita sarà aperto dalle 14,30 di sabato. E mezz’ora più tardi le rappresentative miste iscritte si sfideranno per ottenere un posto alla fase nazionale del Trofeo Coni 2016 che si disputerà a Cagliari dal 22 al 25 settembre.

Ogni incontro della competizione a squadre si articola su tre match (Formula Davis ridotta), due di singolare (1 maschile, 1 femminile) ed uno di doppio misto.

Le competizioni si svolgono in ossequio al Regolamento Tecnico di Gioco approvato dalla Federazione Italiana Tennistavolo.

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